domenica 31 agosto 2008

Cheesecake all' italiana, di più, alla "napoletana"

La ricotta non è un formaggio, quindi non è cheesecake! Uhm, a guardarla bene... mi sarò mica avvicinata più al kasekuchen (tedesco, preparato con il quark)?! Mah, prendiamo questo post per quello che è, ovvero una segnalazione: la cheesecake di sola ricotta viene davvero buona (acqua calda???), se non amate il gusto deciso della philadelphia, provatela! Qualcosa di mooolto simile la trovate anche qui, personalmente ho provato a riadattare la (pluripremiata) cheesecake NewYorkStyle! Ma senza tirare in ballo la storia della leggerezza che, francamente, è alquanto fuori luogo, soprattutto se (come me) avete voglia di vedere come viene con la ricotta di bufala... l' avevo detto di non tirare in ballo la storia della leggerezza! Per oggi è tutto, scappo a prendere l' agendina nuova, si si, tipo diario della scuola! Buon inizio settimana/mese, buon inizio!


Cheesecake alla ricotta
per una teglia da 24-26 cm, con bordo amovibile

250 gr di biscotti digestive
120 gr di burro

750 gr di ricotta
300 gr di zucchero
10 gr di maizena
1 limone bio, tipo Amalfi
1 fialetta di essenza naturale di vaniglia
3 uova
3 tuorli d' uovo
1 pizzico di sale
burro e pangrattato q.b. per lo stampo
frutti rossi q.b. per servire

Passate al mixer i biscotti riducendoli in polvere, unite il burro fuso e mescolate finché il composto sia omogeneo. Versatelo nello stampo (accuratamente imburrato e passato con del pangrattato) e premete con un cucchiaio creando una base compatta. Porre in frigorifero per 1 ora. Setacciare la ricotta e lavorarla con lo zucchero. Aggiungere la maizena (anch' essa setacciata), la scorza del limone, l' essenza di vaniglia, un pizzico di sale e mescolare. Quindi, aggiungere le uova intere, i tuorli uno alla volta ed il succo del limone. Versare il composto nella tortiera con il fondo di biscotti e infornare a 200° per 10 minuti; abbassare, quindi, a 160° e proseguire la cottura per circa 45 minuti. Lasciar raffreddare completamente in forno spento, e, successivamente, conservare in frigorifero, meglio per un' intera notte. Servire con una manciata di more o lamponi freschi.

sabato 30 agosto 2008

Focaccia, spuntino da spiaggia (che si svuota)

Lo ammetto, sono trepidante: finita l' estate (si vede che non vedo l' ora ehh?!), bè per me è sempre un po' come tornare a scuola, ma senza più voti ed interrogazioni (almeno, non nel senso classico del termine). Idee, progetti, programmi, per me si parte sempre da settembre, è come fare punto e a capo. E adoro l'autunno ... i colori, la pace, il graduale svuotamento dell' isola: arrivata a sto' punto, non li sopporto davvero più i (caaari) villeggianti! Sarà che quest' anno siamo rimasti a casa, invece di optare per la solita (strategica) fuga agostiana, comunque, ormai tolleranza zero! Il programmino di oggi prevede una fantastica (mezza) giornata di mare: finalmente riusciremo a sentire (soltanto) il suono della risacca, il profumo dell' uomo delle graffe e ci rilasseremo leggendo e chiacchierando con il nostro amico-bagnino a proposito del (doveroso) bilancio di fine stagione: allora, com'è andata quest' anno? Mah, non ci lamentiamo! E chi si lamenta?! Tra una cosa e l' altra, qualche morso a questo trancio di focaccia (se non avete voglia, la prendete al forno, comunque questa qui è a prova di bomba), farcito con pesto di zucchine (quello di cavoletto, con solo bucce), salmone affumicato (condito con un goccio di lime ed un pizzico di pepe) e fiori di zucchina grigliati (ovvero, appoggiati per pochi secondi sulla piastra calda), semplice semplice! Buon weekend a tutti!!!

P.S. Imma e Unika, sono in debito con voi... vi va di favorire??!!

venerdì 29 agosto 2008

Tortino, puff, frigo svuotato


Non che debba partire domani, ma diciamo che (mentalmente) sto iniziando a proiettarmi verso quello che (molto probabilmente) sarà il futuro: spostamenti nell' aria... mah, facciamo che ve ne parlerò poi, più che altro quando avrò qualcosa di concreto da dire! Intanto, pensiamo a svuotare il frigo! Ehssì che il bello della cucina è proprio questo: si passa dalla ricetta firmata, quella che non fa una grinza, al molto più trash "butta tutto dentro"... e il più delle volte, bè, non fa una grinza nemmeno lui! Questo tortino è decisamente un piatto unico, oppure, servito a cubetti, potrebbe risolvere molto simpaticamente un antipasto/aperitivo o, magari, arricchire un buffet salato! In parole povere, piazzatelo dove vi pare!

Tortino di patate con provola di bufala, mortadella e rosmarino
per una teglia da 22 cm

3 patate medie
4 uova
300 gr di provola di bufala
100 gr di mortadella
q.b. sale, pepe e rosmarino

Sbattere le uova con sale, pepe ed una manciata di aghi di rosmarino. Sbucciare ed affettare le patate ad uno spessore di pochi millimetri. Foderare la teglia con della carta da forno e procedere con un primo strato di patate, leggermente sovrapposte tra di loro, salare e pepare, coprire con tranci (oppure cubetti) di mortadella, provola a pezzetti ed, infine, qualche cucchiaiata del composto di uova. Procedere con un secondo e, quindi, con un terzo strato. Infornare a 200 gradi per circa 40 minuti, terminando con un po' di grill per l'effetto crosticina. Servire tiepido o, comunque, a temperatura ambiente!

mercoledì 27 agosto 2008

Insalata: servivano (ancora) idee?


Devo sbrigarmi (o piantarla) con questo tipo di post, l'estate è agli sgoccioli... ma se vi sbrigate, ce la fate a provarne ancora qualcuna! Per esempio questa qui, vagamente acidula, accompagnata da fette di brioche abbrustolita... da rifare senz' altro (l' importante è annotarsela religiosamente sulla moleskine)! L' originale la trovate qui (la ricetta, sotto, è il frutto di uno spudorato copiaeincolla ): la sottoscritta ha dovuto fare a meno della trota affumicata, stendiamo un velo pietoso, quindi (solito) salmone e direi che, tutto sommato, ci siamo tenuti sul genere! Ma... che fate ancora qui?! Di corsa a preparare l' insalata che poi, magari, domani piove (seee, ma dove?!) e ci scappa il brodino! L' avete notato? Metereologicamente parlando, ci facciamo influenzare molto più dal calendario che da quello che effettivamente si vede dalla finestra: gente strana, l' ho sempre detto!

Insalata di trota affumicata, mele, sedano e vinaigrette di agrumi

trota affumicata 1 confezione
mela granny smith 1/2
sedano 2 coste
insalata mista (tenera)
arancia 1
limone 1
aceto di riso 2 cucchiai
olio d’oliva 2 cucchiai
fior di sale & pepe macinato
pepe rosa

Preparare la vinaigrette: spremere l’arancia e aggiungere al suo succo 1 cucchiaio di buccia di limone grattugiata, l’aceto di riso, l’olio, sale e pepe. Emulsionare il tutto con il mixer a immersione, per 5 secondi. Lavare il sedano e la mela e affettarli sottilmente. Fare a pezzetti il filetto di trota affumicata. Disporre l’insalata nei piatti, aggiungere la mela, il sedano e i pezzetti di trota e condire il tutto con la vinaigrette di agrumi, finire con poche bacche di pepe rosa e servire.

martedì 26 agosto 2008

Brisèe al vino bianco e (doverosa) torta salata


Facciamo che ho trovato la mia pasta brisèe e, soprattutto, che c'è di mezzo il vino bianco, ancora una volta... si perchè, a dirla tutta, avrei anche una pasta frolla avvinazzata: chiaramente niente di alcolico, del vino resta il profumo, fantastico, incredibilmente stuzzicante! Avete mai provato le ciambelline laziali? Così, giusto per farvi un' idea! Dunque, questa rivista qui non l'avevo ancora scannerizzata e siccome la mia fame in quel senso è inappagabile (e se lì ci fosse la ricetta che mi cambia la vita?!)... mia! Acquisto decisamente felice con i soliti 4-5 post-it (leggi, ricettine da provare), buon segno! E tra le pagine, c' erano queste tartellette tricolore proposte come antipasto (noi c' abbiamo tranquillamente cenato), belle da farti venire fame a qualsiasi ora del giorno, eh si che a volte basta così poco per emozionarmi: uno spigolo di croccante brisèe, un pomodorino che è quasi un confit, la mozzarella che fiiila... ci siamo capiti! La torta salata in se è deliziosa, da rifare senz' altro! La ricetta della brisè al vino, invece, è un autentico gioiello, da custodire gelosamente come ricetta per la vita (che poi ognuno ha le fisse sue, evvabè)!

Tartellette al vino bianco, con pomodoro, mozzarella e rucola
per 4 formine da 8 cm o teglia unica da 22-24 cm

per la pasta brisèe (300 gr):
80 g di burro
200 g di farina 00

5 g di sale

50 ml di vino bianco secco

per il ripieno:
200 g di pomodori di Pachino
80 g di mozzarella fior di latte*

20 ml di olio extravergine d' oliva

1 mazzetto di rucola selvatica
2 g di origano secco

q.b. di sale e pepe nero


In una ciotola, lavorare il burro ammorbidito e la farina, unire il sale e, gradualmente, il vino bianco. Lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Raccoglierlo a palla, schiacciarlo un po' col palmo della mano (dopo sarà più semplice stenderla), avvolgere nella pellicola e conservare in frigorifero per non più di 10 minuti (altrimenti il burro s' indurisce). Stendere, quindi, la pasta ad uno spessore di 8 mm circa, ritagliare 4 dischi di 8 cm di diametro e foderare 4 stampini antiaderenti da tartelletta (oppure utilizzare il tutto per foderare una teglia unica). Pungere la pasta con i rebbi di una forchetta, in più punti, e cuocere a 180 gradi per 15 minuti. Estrarre e farcire con la mozzarella a pezzetti ed i pomodorini lavati e tagliati a metà; salare e pepare a piacere, irrorare con metà dell'olio e proseguire la cottura per dieci minuti. Sfornare, lasciar riposare per 2-3 minuti, quindi sformare delicatamente** e completare, all'ultimo momento, con l' origano, la rucola e l'olio rimasto. Buonissima gustata appena tiepida o, comunque, a temperatura ambiente.

* la ricetta proponeva, alternativamente al fior di latte, l' utilizzo della mozzarella di bufala, in tal caso consiglio vivamente di utilizzarne una del giorno prima, non troppo liquida insomma... io per necessità ho utilizzato della scamorza dolce, quando si dice di necessità virtù! Comunque sia, voi segnatevi l'appunto!

** ho utilizzato una teglia antiaderente, leggermente spruzzata di farina: la brisè è piuttosto burrosa di suo, evitate di ungere perchè sarebbe davvero troppo; per sformarla senza far danni, conoscete il sistema della croce di carta da forno? Ritagliate due grosse strisce di carta, abbastanza lunghe, devono debordare dallo stampo; posizionatele a croce sotto la pasta e utilizzatele, poi, come manici per sollevarla dallo stampo, a freddo, magari a 4 mani... se ne avete solo due, chiamate qualcuno no?! Tutto ciò perchè, con un intero pezzo di carta da forno, non avrete mai un guscio di brisèe dai contorni ben delineati, ci sarà sempre qualche piega antiestetica qua e là, notato?

Uhm, ingredienti decisamenti partenopei, ma si, la dedica ci sta tutta: per Luca e Sabrina, rientrati da pochissimo da quel paradiso di costiera amalfitana (e zone limitrofe, Ischia per esempio)! Ci siamo mancati per un soffio... anzi per una (mia) pennichella truffaldina, in pratica ho letto il loro sms quando il traghetto era già inesorabilmente ripartito alla volta della terraferma, sob sob!!! Alla prossima ragazzi...

lunedì 25 agosto 2008

Spaghetti di Gragnano al sugo di seppia

Ma quanto tempo è che non cucino la pasta? Ieri sono stata colta da questo interrogativo sconcertante: cavoli, è un bel po' che pranziamo a suon d' insalate, la cena (quasi sempre) è una mera estensione del pranzo (lo faccio apposta, lo ammetto), aggiungiamoci questa tendenza salutistica (?) a non cucinare pasta di sera... solo che di giorno fa troppo caldo per spadellare (e anche per mangiare), i giorni passano e ad un certo punto t' accorgi che ti manca qualcosa, oddio, quasi quanto l'aria: amore, stasera faccio un bel piatto di spaghetti! E il maritino, evvaaii!!!

Spaghetti di Gragnano al sugo di seppia
per 2 persone

160 gr di spaghetti di Gragnano
100 gr di seppia

10 pomodorini dolci
2 fette di pane raffermo
1 spicchio d'aglio

1/4 di bicchiere di vino bianco
1 manciata di prezzemolo fresco (tritato)

q.b. sale, pepe ed olio extravergine d'oliva

In un padella antiaderente, rosolare l' aglio con un paio di cucchiai d'olio. Non appena imbiondisce, eliminarlo ed aggiungere la seppie tagliate a pezzetti grossolani. Lasciar insaporire velocemente a fiamma vivace, sfumare con il vino, abbassare la fiamma e cuocere per circa dieci minuti. Tagliare i pomodorini a pezzetti piuttosto piccoli, unirli alle fette di pane sbriciolate (oppure tritate al mixer) e versare il tutto nella padella con le seppie. Salare, pepare, aggiungere anche il prezzemolo e mantecare energicamente per qualche minuto, finchè non si formerà una salsina densa e leggermente gratinata. Intanto cuocere gli spaghetti in acqua bollente salata avendo cura di scolarli molto al dente (conservare un po' dell' acqua di cottura). Versare gli spaghetti nella padella con il condimento, mantecare il tutto (se serve, aiutarsi con un po' dell' acqua di cottura tenuta da parte). Impiattare, irrorare ogni piatto con un filo d'olio e servire immediatamente.

Tiramisu (eretico) al cocco

Sarà pure eretico, ma oggi è lunedì... e di lunedì tocca addolcirsi (che sono pure finite le brioche della domenica)! Parliamo del dolce: niente savoiardi (qui più effetto croccantezza), niente mascarpone (ma se volete, perchè no?!), niente uova crude (ho optato per questa cremina qui)... parlerei, quindi, di tiramisu eretico al cocco, mio recentissimo contributo alla più classica delle cene estive: terrazza, 20 persone, ognuno che porta qualcosa e poi ci si ritrova tutti insieme allegramente a bere fiumi di vino e gassosa e, soprattutto, a reggere il solito piattino di plastica con dentro pallina di danubio, pezzetto di parmigiana e pugnetto di riso alla cantonese che fanno a pugni per prendersi tutto lo spazio! Vabbè, superata l' impasse del piattino stracolmo ad alto tasso d' indecisione, c' ha pensato il dolce a rasserenarci: è il mio dolce salvagente, facile, veloce e, soprattutto, piace sempre a tutti!


Tiramisu al cocco
(teglia 30 x 36)*

1 kg di formaggio fresco tipo Philadelphia**
800 gr di latte condensato zuccherato
200 gr di cioccolato bianco fuso
(pref. al cocco)
ca. 700 gr di biscotti Orosaiwa
1 noce di cocco
q.b. cacao amaro

Per la bagna:


il latte della noce di cocco
ca. 10 tazzine di caffè espresso (amaro e freddo)

ca. 5 cucchiai di rum (variare secondo i gusti)

Con uno sbattitore elettrico, lavorare energicamente il formaggio fresco (ben freddo di frigorifero) fino a renderlo cremoso; incorporarvi il latte condensato ed il cioccolato fuso (tiepido) e continuare a montare fino raggiungere una consistenza simile alla panna montata: basteranno pochi minuti. Se non la si utilizza immediatamente, coprire con della pellicola e riporre in frigorifero. Aprire la noce di cocco avendo cura di conservare e filtrare il latte interno; unire quest'ultimo al caffè ed al liquore. Nella teglia, comporre due strati sovrapposti di biscotti bagnati uno ad uno nella bagna, spalmarvi metà della crema preparata e coprire con della noce di cocco grattuggiata. Procedere con altri due strati di biscotti (come prima), coprire con la crema rimasta, spolverare interamente con del cacao amaro e decorare con altra noce di cocco grattuggiata. Lasciar riposare un' intera notte in frigorifero e servire, poi, ben freddo.


*sono quantità (stratosferiche) per una teglia maxi, 18/20 persone: adattate la ricetta al numero di bocche da sfamare, mantendendo però la proporzione degli ingredienti, altrimenti la crema non si addensa! Se ve ne avanza un po' (di crema), congelatela e ravvivatela con uno sbattitore elettrico al momento dell' utilizzo successivo.

** se preferite, sostituite la philadelphia con del mascarpone!

sabato 23 agosto 2008

Insalata da (a)mare

Lo so che è sabato e che di sabato non si posta (?), ma quest' insalatina assolutamente deliziosa provata ieri... magari vi torna utile per un pranzettino volante tra un tuffo e l'altro, in questo weekend ancora ostinatamente vacanziero. E poi non dite che non sono buonissima! Buon weekend a tutti, vado a meditare sull' insalata da propinare oggi, tra un tuffo e l' altro!

Spada affumicato con rucola e fagioli
x 4 persone

400 gr di carpaccio di pesce spada affumicato (oppure fresco)
250 gr di fagioli cannellini in scatola
2 mazzetti di rucola
1 limone
2 cipolle dolci (facoltative)
q.b. olio extravergine d' oliva, sale e pepe

Scolare i cannellini dal liquido di conservazione e sciacquarli sotto l'acqua corrente. Lavare la rucola e spezzettarla con le mani. Spremere il succo del limone e filtrarlo. Sbucciare le cipolle e tagliarle a fette sottili. In una terrina, mescolare la rucola con i cannellini e condire con 3 cucchiai d'olio, il succo del limone, sale (poco, il pesce spada è già molto saporito) e pepe. Unire anche le fette di pesce spada (se grandi, sfilettarle grossolanamente), completare con le cipolle (se piacciono) ed insaporire con un' ulteriore macinata di pepe.

P.s. ricettina trovata su un Donna Moderna datato 2006, per cui hip hip hurrà per i medici che conservano accuratamente le riviste agli affezionati lettori della loro sala d' aspetto!

giovedì 21 agosto 2008

Tonno e patate, ma va?!

Ma daaai... che il tonno con le patate è davvero la cosa più vecchia del mondo (oddio, proprio la più vecchia forse no)! Basta metterle un po' in posa, destrutturarne la presentazione classica, per una volta non tutto languidamente disteso sul piatto, evvaaii, ecco che nascono i sandwich tizio, le torrette caio, magari al profumo di sempronio! Seee, ma piantiamola una buona volta! Ah, nessunissima polemica contro i nomi di certi piatti da ristorante di serie 'b', (guscio di questo, crosta di quest'altro, variazione di nonsocchè... uhm, quindi, in pratica che m' arriva?). A saperlo, poi, che si tratta di un' opera architettonica nata così, per caso (o per sbaglio?): in partenza, avevo in mente una sorta di millefoglie, o lasagne di patate (aridaglie), ma quando una è talmente precisina da ritrovarsi con un numero pari di fette di patate (e diciamolo, anche decisamente pochine per farci altro), tutte belline e regolari che, in pratica, t'invitano a nozze... ma si, ci faccio due sandwich! Deliziosi!

Sandwich di patate al tonno
per due persone

3 patate medie
200 gr di filetti di tonno all'olio*

1 ciuffo di prezzemolo fresco

1 spicchio d'aglio

1/2 limone

q.b. sale, pepe ed olio extravergine d'oliva


Preparare un' emulsione con il succo di limone, il prezzemolo tritato, sale, pepe ed olio extravergine d'oliva (per queste quantità, una tazzina da caffè, colma, dovrebbe bastare), immergervi anche lo spicchio d'aglio, sigillare con della pellicola e lasciar insaporire per almeno un' ora. Sbucciare le patate ed affettarle a 1/2 cm di spessore (cercate di regolarvi in modo che siano in numero pari). Cuocerle al vapore senza disfarle eccessivamente (appena lo stuzzicadenti affonda con facilità, spegnete). Salarle leggermente e posizionarne una metà sul fondo di una pirofila, farcirle con i filetti di tonno sgocciolato, coprire con le altre fette di patate, in modo da comporre una sorta di sandwich ed irrorare il tutto con l'emulsione preparata in precedenza. Lasciar insaporire per un po' prima di servire a temperatura ambiente.

Devo dirvi cos'è fare la scarpettina (moderata, ma pur sempre scarpettina) nell' intingolo giallino colato sul fondo della pirofila... devo dirvelo o ci arrivate da soli?!

*Il tonno, come siete messi? Se ancora vagate indecisi alla ricerca di quello buono e (come me) malsopportate l'odore che fuoriesce dalle classiche scatolette, di tutti quelli provati finora, metto al primo posto il Callipo! Si, è più caro, ma è un' altra cosa! Ah, se avete altri suggerimenti al riguardo, non siate avidi... che io vi dico sempre tutto!

mercoledì 20 agosto 2008

Pane cafone... a chi?!

Vi dico una cosa, la stessa che ripeto a mio marito quando siamo dai suoi in Germania: per ogni cosa... ci vuole il pane giusto! Sarà che (lì) ci sono talmente tanti pani, fantastici, tutti in forma perfetta, sembrano gioiellini (mica come sti' nostri panelloni invadenti, cavolo, sono pani tedeschi quelli), poi neri, meno neri, con i semini, buonissimi, ma (e qua mi casca l'asino) sono pani da colazione, da burro e marmellata! Bè certo, non credo che i tedeschi abbiano mai avuto voglia di cenare a 'pane e pummarola'... indi, anche il pane è un fatto culturale e siamo tutti d'accordo, credo! Ma qui viene il bello: i cafoni, se uno ci pensa, se li ritrova ovunque, sono tipi che s' infiltrano, s' adeguano o almeno ci provano... morale della favola? Il pane cafone per me sta bene a cena col salame napoletano (se per una volta rinunciamo alla pummarola, parlo per me eh) e a colazione col burro (che sia burro)... come disse qualcuno, fate vobis!!!

Pane cafone

200 gr farina 00
200 gr farina manitoba

200 gr farina di frumento integrale

400 ml acqua tiepida
3 gr lievito di birra fresco

1 cucchiaino miele
1 cucchiaio aceto

15 gr sale

Sciogliere lievito e miele con poca acqua (presa dai 400 ml), aggiungere ca. 50 gr di frina 00 (presi dai 200 gr) ed amalgamare con una forchetta in modo da ottenere un pastella morbida ma omogenea. Lasciar lievitare per circa un' ora. Miscelare, quindi, le farine, unire il panetto prelievitato, l'aceto ed iniziare ad impastare aggiungendo l' acqua gradualmente. Infine, incorporare anche il sale. Lavorare a lungo fino ad ottenere una massa omogenea (che resterà molto morbida, ma è giusto così). Trasferire il composto in un contenitore spennellato con un po' d' olio d' oliva, coprire con un panno umido e lasciar lievitare fino al raddoppio (4 ore a 25 gradi). Rovesciare l'impasto lievitato su un piano da lavoro infarinato e procedere alla formatura posizionando il filone sulla leccarda del forno coperta da apposita carta. Eseguire dei tagli trasversali sulla superficie, spolverare con poca farina e lasciar nuovamente lievitare fino al raddoppio (2 ore sempre a 25 gradi): non temete per la forma, è un pane che si sviluppa più in orizzontale! Scaldare il forno a 210 gradi (programma ventilato), appena pronto, infornare inserendo la leccarda nella parte medio-bassa del forno. Abbassare la temperatura a 200 e cuocere per 40 minuti. Abbassare ulteriormente a 180 gradi e proseguire la cottura per altri 10 minuti. Sfornare, trasferire su una gratella e lasciar raffreddare.

Domanda: e se non è cotto? Impossibile, è una ricetta precis-ina! Ad ogni modo, schioccateci sopra le dita, come se voleste far partire una biglia (sempre metafore esaltanti, non c' è che dire), se fa toc (o tac, basta che sia un suono secco) è pronto!

Nota: il pane cafone, ma cafone cafone, è di sola farina bianca... eppure a me la (limitata) percentuale di farina scura non dispiace affatto, anzi! E andrebbe cotto nel forno a legna (ma se il marito non c'è, passo) e, soprattutto, andrebbe preparato con il lievito madre (in tal caso si conserva per una settimana, non solo, diventa ogni giorno più buono)... pigra eretica che non sono altro!

martedì 19 agosto 2008

Insalata di pasta, ancora!

Facciamo così, quando vi sarete stufati delle mie insalate di pasta fatemi un fischio, anche perchè avrei in mente di farne ancora un bel po'... ehi, ma questa stessa cosa non l'ho già detta ieri (per le melanzane)?! Uhm, che stia diventando un tantino ripetitiva?! Naaaaaaaaaa! Piuttosto, provate quest' insalata e poi mi direte se nella vita, talvolta, non vale decisamente la pena ripetersi: per me si... assolutamente!!!

Insalata di pasta al salmone
(per due persone)

100 gr di pasta (pref. formato farfalle)
100 gr di salmone affumicato
50 gr di pisellini lessati

1 cetriolo piccolo (sbucciato)
1 arancia
1 manciata di pinoli tostati

1 manciata di basilico fresco

q.b. di sale, pepe ed olio extravergine d'oliva

Lessare la pasta al dente, scolarla sotto un getto d'acqua fredda e sgrondarla per bene. Versarla in un' ampia scodella e condirla con dell'olio extravergine d'oliva; aggiungere anche i pisellini, il salmone tagliato a listarelle, il cetriolo a dadini, i pinoli ed il basilico spezzettato. Irrorare il tutto con il succo dell'arancia, ancora un giro d'olio, una spruzzata di sale e pepe (consiglio sale grosso e pepe nero in grani da pestare o macinare al momento). Sistemare l' insalata in una pirofila da portata e conservare al fresco per un po' prima di servire.

Note: mangiandola, ci siamo giustamente chiesti come sarebbe venuta con mela verde al posto del cetriolo e con del mais al posto dei pisellini... io dico che se po' fa', anzi, se qualcuno ci prova, magari poi mi fa anche sapere, che è meglio!!!

lunedì 18 agosto 2008

Melanzane, ancora!

Facciamo così, quando sarete stufi di ricettine con le melanzane mi avvisate... anche perchè, in effetti, ne mancherebbero ancora parecchie: la parmigiana per esempio, quest' estate non ho trovato il coraggio, sto' caldo mi frena un tantino... ma è un puro blocco mentale, me ne rendo conto da sola, visto che poi non è che (qui) si vada avanti a insalate, non soltanto almeno! In compenso, nelle serate tipicamente estive, quelle che se non sei già stato in spiaggia di giorno, ci vai di sera per rimediare, il tipo del nostro chioschetto fidato già sa: per me, panino con la parmigiana... è contradditorio lo so, ma preparare+pulire+mangiare non è come mangiare e basta, o sbaglio?! Ad ogni modo, ieri sono cascata su un classicissimo piatto della memoria, un piatto tradizionalmente campano (se non siete d'accordo, vi ascolto...), una ricetta che mi fa pensare immediatamente alla nonna (che è viva e vegeta, per carità): le barchette di melanzane, uhm barchette... le melanzane a scarpone (ecco, così va meglio)! A dir poco deliziose, accompagnate da quella fettina di pane casareccio abbrustolito... normalmente toccherebbe friggere, ma ho preferito infornare tutto così com'era: il risultato è stato altamente soddisfacente per cui vi lascio la ricetta originale, come nonnina comanda, in calce le mie rivisitazioni un po' più nutrizionalmente corrette (???), capirai!

Melanzane a scarpone (barchette di melanzane)
per 6 persone

1 kg di melanzane
20 g di capperi

80 g di olive nere
(da denocciolare, non fate i furbi)
200 g di pomodorini
50 gr di pecorino grattuggiato
1 tazza di mollica di pane (bagnata e strizzata)
q.b. olio exravergine d'oliva, basilico, sale, aglio

Lavate le melanzane, asciugatele, spuntatele e tagliatele in due parti in senso verticale; svuotatele della polpa (senza scavare troppo) e mettete da parte; friggete i gusci di melanzane in olio ben caldo per qualche minuto; tagliate a dadini la polpa delle melanzane e friggete anche questi; man mano, scolate e tamponate il tutto con abbondante carta assorbente; separatamente, scaldate un filo d'olio e fate soffriggere l'aglio, unite i pomodorini aggiungendo anche capperi, olive a pezzetti, mollica di pane, basilico e sale; fate cuocere per pochi minuti, aggiungete il pecorino e disponete il tutto nella cavità delle melanzane; posizionate le melanzane in una teglia con un po' d' olio e fate cuocere in forno a 150 gradi per circa 20 minuti. Servitele tiepide oppure a temperatura ambiente.

Note: se vi piace, aggiungete anche mozzarella a cubetti, salame, mortadella, acciughe (non tutto in una volta)... che tanto la ricetta di base è bella leggerina! E se dopo aver creato una bomba ad orologeria, decidete che magari è meglio non friggere, amalgamate il ripieno a crudo, condite con il sale ed un filo d'olio. Riempite, quindi, le barchette di melanzane (anch' esse crude e condite sempre con sale ed un filo d'olio), posizionatele in una teglia con un fondo d'acqua (non in ammollo, mi raccomando, giusto per non farle seccare in cottura), ancora un giro d'olio ed infornate a 180 gradi per circa 30 minuti: verificatene la morbidezza e se serve, proseguite con qualche minutino di grill per la crosticina finale!


sabato 16 agosto 2008

Fichi, ovvero tracce di Ferragosto (e di Frutta Party)

Piccolo, piccolissimo stuzzichino da aperitivo ferragostiano: avete presente la padrona di casa che accoglie gli ospiti con il sorriso accomodante e le mani occupate perchè ha già con sè il vassoietto mangereccio di benvenuto... casomai qualcuno fosse arrivato in preda ad un inspiegabile calo di zuccheri?! Velocissimi da preparare, scenografici e davvero molto stuzzicanti.

Entrée di fichi

Scegliete dei fichi abbastanza sodi e non troppo grandi (da un boccone e via), tagliate via l'estremità e sbucciateli molto delicatamente come se fossero banane (certo che io quanto a rendere l' idea...una maga). Con un coltello ben affilato, recideteli alla base così da staccarli dalla buccia (che andrà conservata per la presentazione, sembreranno tanti bei fiorellini). Su un vassoio da portata, sistemate le bucce aperte a corolla, adagiatevi sopra i fichi, irrorateli con dell' aceto balsamico, posizionate su ciascuno di essi una sottile cialda di pecorino, mezzo gheriglio di noce, ancora un giro di aceto balsamico e servite pure!

...questa ricettina partecipa al Frutta Party organizzato da Cindystar, un' idea carinissima per raccogliere ricette dolci e salate che abbiano, però, la frutta come ingrediente principale: ne uscirà il ricettario Estate-2008 ?! Sotto a chi tocca...

mercoledì 13 agosto 2008

E fu così che scoprì il limone (col pomodoro)


Ma non s' era sempre detto che succo di limone e pomodoro (insieme) mai?! Eppure ne sono quasi certa: (5) anni fa, sposandomi, mia madre si raccomandò dicendo "amatevi, rispettatevi e se metti il pomodoro non metterci anche il limone"! Ma allora com' è che ultimamente mi capitano davanti questi sughetti terribilmente easy, tutti col pomodorino fresco e la spremutina di limone... sarà mica la (mia) acqua calda del 2008?! Oppure, vuoi vedere che la nonna aveva raccomandato le stesse cose a mia madre e lei zitta e muta, invece io... non perchè sia più brava, semplicemente mia madre non aveva Google ed era, quindi, padrona di vivere la sua vita con dei sacrosanti ed incrollabili punti di riferimento! Non come me, sempre a caccia di tutto e del contrario di tutto! Restando sull'argomento, il succo di limone nel sughetto di pomodoro ci sta benissimo, che poi non è che si senta nettamente il limone, ditelo a mio marito che già stava per partire col sermone... il tutto diventa un intingolo gradevolissimo, fresco e... sa d' estate, non c'è niente da fare!!!

Spaghetti con pomodorini e limone

Si procede a braccio: tuffate gli spaghetti nell' acqua in ebollizione (salata), in un' ampia padella rosolate uno spicchio d' aglio con poco olio extravergine d'oliva, unite dei pomodorini tagliati a spicchi, pochi minuti di cottura, quindi sale, pepe e succo di limone (se anche voi cucinate per due, direi di utilizzarne una metà oppure uno piccolo). Il mio intento era quello di creare un intingolo colloso ed avvolgente, non l' acquetta che resta tutta sul fondo del piatto per intenderci; ho optato, quindi, per la risottatura degli spaghetti: dopo tre minuti di cottura (ma davvero tre), con un mestolo forato sollevate la pasta scolandola direttamente nella padella con i pomodorini e terminate lì la cottura, aggiungendo gradualmente un po' della loro acqua bollente, come un risotto appunto. Fatto! Mantecatura finale con una generosa grattuggiata di scamorza di bufala (ultimamente ci stiamo viziando un tantino), pioggia di basilico fresco spezzettato (con le mani, altrimenti annerisce) et voilà!

Diciamo che, di base, oggi ci piaceva sottolineare questa cosa del pomodorino col succo di limone, se poi volete sbizzarrirvi con qualche variante, tipo cubetti di formaggio saporito da lasciar fondere appena (in this very moment, penso all' auricchio piccante), chessò capperino, olive nere a pezzetti, ma anche (cambiando genere) un' acciughina sott'olio, cubetti di spada, vabbè fate voi... e poi fatemi sapere!!! E con questo, buon ferragosto a tutti! Come avrete intuito, la sottoscritta se ne resterà sull' isolotto a fare la turista in casa, luuungo weekend senza alcun piano ben preciso... a presto!

martedì 12 agosto 2008

Uhm, proviamo con gli Scones


E uno la vuole dolce, un altro la vuole salata... che poi, com' è che si dice? Il buongiorno si vede dal mattino, il mattino ha l'oro in bocca (o magari qualcos' altro di più goloso), per cui niente compromessi, niente sindrome fantozziana del chi si accontenta gode... che alla fine godrà pure, non discuto, ma fino ad un certo punto! Quindi, maritino mio, sai che ti dico? Io ci provo con gli Scones! Trattasi di panini densi, tipicamente anglosassoni, burrosi, assolutamente non zuccherini, ma nemmeno rustici, morbidissimi, dalle mille varianti (uvetta, noci, sciroppo d' acero, mirtilli, gocce di cioccolato...), si servono tiepidi a colazione o con il tè pomeridiano (direi decisamente a colazione... e l'accendiamo), magari con un velo di burro e marmellata. Ricetta? Per l' occasione, sono andata a rovistare qui: buo-ni-ssi-mi-ssi-mi (la signora dice il vero), provare per credere! Intanto, vi copio e incollo ingredienti e procedimento, segnalandovi che, a me, ne è uscito qualcuno in più... poco male, una metà (a crudo) è volata in freezer, mi torneranno utili, lo sento!!! Indovinello: tra marito e moglie, chi è il dolce e chi è il salato? Vedimo se ci prendete!!!

Sultana scones

(per circa 15 scones)

farina 500g
latte 300ml
uvetta 160g
burro 110g
lievito per dolci (baking powder) 2 cucchiai abbondanti
zucchero 2 cucchiai
sale un cucchiaino
uovo 1

Setacciare la farina, aggiungerci il lievito, lo zucchero e il sale e mescolare. Aggiungere il burro morbido a fiocchetti e, con la punta delle dita, sbriciolarla nella farina finché sia completamente assorbita. Aggiungere l’uvetta e mescolare bene. Versare il latte al centro e, con una forchetta, mescolare. Lavorare poi rapidamente l’impasto con le mani (se, com’è capitato a me, risulta troppo liquido, aggiungere un po’ di farina fino a quando non sarà più colloso).
Su una spianatoia leggermente infarinata, stendere l’impasto a 3cm di spessore e, con un tagliapasta di 5cm, ritagliare gli scones (e ripetere l’operazione con gli avanzi di impasto). Disporre gli scones su una teglia da forno rivestita con carta da forno, lasciando 1 o 2 mm di spazio fra ognuno ma senza che si tocchino. Sbattere l’uovo e spenellare la superficie degli scones. Infornare a 200°C per 15-20 minuti finché saranno leggermente dorati. Sfornare (a questo punto gli scones, che si sono gonfiati, si toccano), staccarli delicatamente e lasciarli intiepidire su una griglia. Servire tipiedi (più buoni!) o a temperatura ambiente, con burro e marmellata.

Nota: nel mio caso, l'aggiunta di farina non è servita, l'impasto era davvero perfetto... vabbè, voi tenetelo d'occhio, nel caso dovesse fare i capricci, saprete cosa fare!!!

Attenzione attenzione: scones in arrivo per Rorò, l'inglesina che finge di essere calabrese... ma dimmi tu, un regalino più anglo di così, ma dove lo trovi?! Grazie cara, sei stata dolcissima!!!

lunedì 11 agosto 2008

Insalata di pasta svogliata

Svogliata, riciclata, buttata lì... qualcuno in famiglia l' ha trovata addirittura esaltante, io ho preferito restare fedele all' umore del giorno, per cui ho pranzato svogliatamente pensando che magari, per il dopocena, sarebbe stato il caso di scongelare quelle due coppe golose e nocciolose, sissì, a mali estremi estremi rimedi!!! Lagna a parte, il piatto merita, soprattutto perchè richiede soltanto la preparazione del pesto di melanzane (vabbè, oltre alla cottura della pasta): io ne avevo una tazza già bella pronta in freezer... ma vi pare che mi mettevo a preparare il pesto, giusto oggi?!

Insalata di pasta al pesto di melanzane

Approssimativissima, come umore comanda: lessare la pasta (io, radiatori della Garofalo), scolarla al dente e passarla sotto un getto d'acqua fredda. Condirla con abbondante pesto di melanzane, provola di bufala affumicata a cubetti, pomodorini a spicchi, già marinati con sale ed olio extravergine d'oliva, una manciata di pinoli (tostati con un filo d'olio) e della rucola spezzettata. Correggere di sale e pepe, amalgamare con cura (anche se vi sentite svogliati) e conservare al fresco per un po' prima di servire.

E domani andrà meglio... che poi sarebbe oggi, ah, quindi ve lo posso già testimoniare: serotonina in salita! Tra l'altro, colazione buona buona, fresca fresca di forno... ma ve ne parlo domani, ok?!

Colazione da... Margherita e Valeria (Simili)


Metti che di domenica mattina ti si spalancano gli occhi alle 7, strano, nessun folle col tagliaerba impazzito, nessun villeggiante che vuol sapere (e far sapere a tutto il vicinato) quanti cornetti comprare, ueeeeee' ma 15 o 20? I napoletani, che popolo generoso! La cagnolina, innocente pure lei... mah, è andata così, sveglia precoce e nessuna possibilità di riaddormentarsi! Tra l'altro, mi sentivo stranamente fresca e riposata, in un attimo ero già galoppante sulle scale, direzione cucina con obiettivo datedabereagliassetati e, soprattutto, con l' intento panificatorio in agguato! Ehh, di tempo ne avevo... che tanto il maritino prima delle 10 (ma anche delle 11)... e poi di domenica pretendo una colazione lenta, diversa e decisamente più poetica del rapidissimo latteecereali feriale... a proposito, da non sottovalutare il fattore unlunedìmigliore... se a colazione ci sono i gustosi avanzi della domenica: della serie, se proprio non volete farlo per la domenica, fatelo per il lunedì! Vi ho detto che ultimamente sto (ri)apprezzando il fatto di seguire pedissequamente le ricette? Sia chiaro, quelle d' autore, quelle che se sono così, un motivo ci sarà! E siccome, ultimamente, pane=sorelle Simili , ma si, provo questo qui, rustico e profumatissimo! Vi siete mai svegliati con l' aroma del pane appena sfornato che v' inonda casa? Io no... perchè, appunto, sono quella che lo prepara, ma la soddisfazione è comunque grande!!!

Pane siciliano delle sorelle Simili

400 gr farina di semola di grano duro
100 gr farina 00
300 gr circa acqua
20 gr lievito di birra
10 gr sale
1 cucchiaio d'olio d'oliva
1 cucchiaio di malto
q.b. semi di sesamo

In una ciotola impastare battendo fino ad ottenere un impasto non troppo morbido, rovesciare sulla spianatoia e lavorare battendo per 10 minuti. Mettere il tutto in una ciotola unta di olio e far riposare per un'ora. Rovesciare sul tavolo l'impasto e lavorare nuovamente, dividerlo a metà e formare due palle. Per la formatura, la ricetta prevederebbe la tradizionale mafalda , io ho optato per dei (semplici) filoni, con tanto di tagli obliqui che fanno tanto backerei (omaggio al maritino?). Lasciar raddoppiare nuovamente di volume (circa un' ora), quindi, pennellare con acqua e far aderire i semi di sesamo (tutto questo procedimento fatelo direttamente sulla teglia del forno, coperta da pposita carta, così da non dover più toccare il pane lievitato per la seconda volta). Infornare in forno caldo a 210° per 10 minuti, abbassare a 200° e proseguire per altri 10 minuti, infine passare il pane dalla teglia alla gratella e cuocere ancora per 15 minuti.

Note: di domenica mattina, alle 7, ho preferito lasciar fare tutto alla planetaria, ma l'avrei fatto anche in orari diversi, credetemi!!! Invece del malto, ho utilizzato del miele e poooi, ah si, ho impastato con il siero della mozzarella di bufala (religiosamente conservato in frigo dal giorno prima)... era da un po' che volevo provare sta' cosa! Ora, il pane era buonissimo, ma difficile dire quanto abbia influito l' utilizzo del siero piuttosto che dell' acqua, credo sia solo una questione di gusto, chiaramente si tratta di un liquido salino... gente, se qualcuno ne sa qualcosa di scientificamente corretto, sono tutta orecchie!!!

venerdì 8 agosto 2008

Spaghetti promiscui

Questa va un po' raccontata: saltando a piè pari tutta la storia del coniglio all' ischitana (nel caso, la trovate qui)... avete presente quelle persone dal cuore grande, per giunta estremamente talentuose ai fornelli? Una di quelle, fortuna nostra, è un caro amico di famiglia!!! Cenare da lui mi arricchisce ogni volta: quelle dettagliatissime dissertazioni sulla preparazione, i trucchi, i consigli per reperire gli ingredienti più genuini, vai da quello e digli che ti mando io... avete inquadrato bene la situazione? Voglio dire, s' è capito che per me, il tutto, rappresenta un' autentica cuccagna?! Una full immersion gastronomica, semplice e tradizionale, ma eccellente sotto tutti i punti di vista... ed a stomaco pieno per giunta!!! Poche sera fa mi ha davvero sconvolta (in senso buono): si è reinventato o' bucatino... reduce da una puntatina in Germania, con tanto di tappa in Umbria (già che c'era), si è ritrovato carico di tutt' una serie di optional succulenti... ecchesifà? Si profana! Si mettono le mani su quella che è la ricetta culto della mia isola... il coniglio all' ischitana, tze, incredibilmente addizionato con funghi morchelle ed un' inaspettatissima grattuggiata di tartufo nero (umbro)! Ec-ce-zio-na-le!

E siccome è impossibile andar via da casa sua a mani vuote (stavolta, cestino carico di tartufi, olio umbro e pezzetti di coniglio), a pranzo ci siamo ritrovati alle prese co' sto' spaghettino promiscuo al sugo di coniglio e funghi morchelle, con grattuggiata finale di tartufo nero e ricotta di pecora stagionata!

Il piatto, l'avrete capito, non necessita di alcuna scheda-ricetta: per il sugo di base, trovate la ricetta qui, per il resto, se vi andrà di sperimentare, basterà aggiungere dei funghi classicamente trifolati, grattuggiare il tartufo e la ricotta direttamente in tavola... e scusate se è poco, tze!

Melanzane e Spada enciclopedici...


...nel senso che la ricetta arriva, dritta dritta, dall' Enciclopedia della Cucina Italiana! Uhm, cosa vi dico per introdurla? Evvabbè, che la melanzana andasse a nozze col pesce spada si sapeva già (vedi noto primo piatto siciliano), ma questa versione arrotolata da antipasto (o secondo piatto... a seconda del numero di articoletti concessi), il pesto come bonus... foto accattivante che continuavo a guardare con attenzione da un po' di giorni (in attesa che parlasse?)... toccava provarla!!! E col famoso senno di poi, avevo pienamente ragione!!!

Involtini di melanzane e pesce spada
(per 4 persone)

2 melanzane grosse
1 trancio di pesce spada freschissimo da circa 300 gr
2 cucchiai di pinoli tostati
1 cucchiaio di uva sultanina
4 cucchiai di pecorino grattuggiato
2 cucchiai di pangrattato
1 mazzo di basilico
1 spicchio d'aglio piccolo
1 bicchiere di olio extravergine d'oliva
q.b. sale e pepe

Lavare e spuntare le melanzane, tagliarle a fette dello spessore di 0.5 cm e cuocerle sulla griglia calda finchè non risulteranno abbastanza morbide. Salare e mettere da parte. Tagliare il pesce spada a fettine. Sfogliare il basilico, lavarlo ed asciugarlo con cura. Su un piano da lavoro, allineare le melanzane a due a due in modo tale da avere una fetta più lunga (sovrapponendole un po') ed adagiare su ognuna una fettina di spada. Distribuire sul pesce la metà dei pinoli, l'uva sultanina, 1 cucchiaio di pecorino ed il pangrattato. Insaportire melanzane e ripieno con una macinata di pepe ed un filo d'olio. Avvolgere le melanzane racchiudendo il ripieno in modo da ottenere degli involtini e compattarli un po' con le mani. Appoggiarli su una placca e cuocere in forno a 250 gradi per 6 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare coprendo il tutto con un foglio di carta alluminio. Frullare il basilico con l'aglio sbucciato (senza germoglio interno), l'olio ed i pinoli rimasti; aggiungere due cucchiai di pecorino e frullare fino ad ottenere una salsa fluida. Suddividere gli involtini nei piatti, cospargerli con un po' di salsa e con il resto del formaggio e servire accompagnandoli con la salsa rimasta.

L'ideale è consumarli a tempertura ambiente!!!

giovedì 7 agosto 2008

Pizza Gourmet !


Sono sempre ad esitare tra una cosa e l' altra, ma alla domanda "scegli un piatto"... io dico pizza, bam, senza esitare!!! In compenso, esito (parecchio) sull' ennesima variante da assaggiare, mumble mumble, voi quanto tempo ci restate sul menu della pizzeria? E poi (parte l'interrogatorio), siete di quelli che potrebbero prenderla anche con ananas e cipolla (l' incubo degli italiani all' estero) o siete più sul tipo: per me una margherita, grazie! Mah, chevvidevodì, puntualmente me ne sto lì a scorrere l' elenco alla ricerca dichissachecosa... poca fantasia in giro o sbaglio? Uhm, ma sarà mica per questo che poi, a casa, mi si scatena la pizzagourmetitudine? L'altra sera, per esempio, m'è uscita fuori sta' cosina con crema di taleggio (generose fettine da lasciar fondere sulla pasta), pesto di basilico e pomodorini vesuviani a spicchi, semplice no?! E nel mentre (licenza poetica), è scattata l' idea: e se lo facessimo noi altri un bel ricettario pizzesco?! In parole povere, voglio (vorrei) le vostre ricette, possibilmente con foto, non m' interessa l'impasto (che quella è un' altra storia), qui puntiamo sulla farcitura, la vostra preferita, quella che trovate più particolare e gustosa!!!

Tadaaan, per rendere il tutto più interessante e stimolante ci saranno anche ricchi premi e cotillons... non sto scherzando... le tre pizze più belle (un vero e proprio podio insomma) verranno premiate da Terrasolis con l' invio di una confezione regalo piena zeppa di prodotti tipici campani, pasta di Gragnano, formaggi e salumi dop, olio extra, colatura di alici... mica male nè?! Da chi è composta la giuria? Ma dallo staff di mammachebuono, chi altri? A proposito, inutile tirare in ballo storie strappalacrime di amicizie e simpatie ataviche, sarò irremovibile, si valuterà esclusivamente col palato!!! E allora, me la date la vostra ricetta?! C'è tempo fino al 30 settembre!!!


Regolamento:
inviate la ricetta della vostra pizza preferita, anche più di una se vi va, (molto)preferibilmente con foto (che qua siamo come san tommaso, se non vediamo...) all' indirizzo nadia.tag@itron.it , descrivendo brevemente ingredienti e procedimento (l' impasto lo diamo per già pronto, qui solo farciture). Il tutto, entro martedì 30 settembre. Nell' oggetto del messaggio specificate 'Pizza Gourmet' !!! Ah, chi ha un blog e ha voglia di dedicarmi un pizzagourmet-post, potrà semplicemente mandarmi il link.

Le pizze in gara (per ora):

Pizza con provolone, porcini e olio al tartufo by Viadellerose

Sfincione con pomodoro e provolone piccante by Manidipastafrolla

Pizza con le patate by Manidipastafrolla

Pizza con verdure alla piastra, pesto e salmone by Gatadaplar

Pizza con mozzarella, tonno e capperi by L'omindipanpepato

Pizza con scamorza e pesto by L'omindipanpepato

Pizza/focaccia con patatine, wurstel e mozzarella by Sfizintavola

Pizza bianca con patate, rosmarino e brie by Spizzichi&bocconi

Pizza/focaccia ligure, con stracchino, pesto e prosciutto cotto by Pensieriepasticci

Pizza/focaccia con pancetta, mozzarella, cacioricotta e pinoli by Pensieriepasticci

Pizza con sedano, noci, mozzarella e queso azul (roquefort) by Cibercuoca

Pizza con melanzane, rucola e acciughe by Pepe&peperoncino

Pizza con scamorza, zucchine, mais e speck by Pepe&peperoncino

Pizza con le cipolle by Ipiaceridellavita

Pizza con patate, uova sode e mozzarella by Ciccioria

Pizza margherita con pomodorini e Parmigiano 'crudi' by Ciccioria

Pizza con formaggio, uova e salsiccia secca by Maniinpasta

Pizza alla puttanesca con peperoni e salame by Caffeinefortwo

Pizza con gorgonzola, pere asiatiche e spinaci freschi by Caffeinefortwo

Pizza fritta con ricotta, mozzarella e ciccioli di maiale by AngoloCottura

Pizza dolce con formaggio e fichi by Latanadelgusto

Pizza con patate e cipolle by Ciccioria

Pizza pomodori,mozzarella,stracchino,pancetta,pangrattato e prezzemolo by Stegnatdepolenta

Pizza con salsiccia, panna e cipolle by Stegnatdepolenta

Pizza con peperoni, mais e formaggi messicani by Caffeinefortwo

Tronchetto-pizza con rucola, prosciutto crudo, mozzarella e parmigiano by Caffeinefortwo

Panuozzo-pizza con zucchine, pancetta, pecorino e pomodori secchi by Caffeinefortwo

Panuozzo-pizza con salsiccia, pomodorini, origano e parmigiano by Caffeinefortwo

Pizza/focaccia con zucchine, prosciutto cotto e mozzarella by Colorarelavita

Pizza con pomodorini, lattughino, gamberi e trito aromatico by Cookingmama

Pizza con patate, fontina e ricotta salata by Maniinpasta

Pizza con pomodoro,mozzarella,olive verdi,pomodori secchi,peperoncino e cacioricotta by Semidipapavero

Pizza con pomodori 'cuore di bue' a crudo,scamorza,mozzarella di bufala,prosciutto cotto, ricotta salata,parmigiano,origano e basilico by Arancionissima

Pizza con pomodoro e mozzarella by Galline2ndlife

Pizza con gorgonzola, mascarpone e fiori di zucchina fritti by Zeppole&Panzarotti

Pizza con passata di pomodoro, mozzarella, pomodoro a fette, pesto e mais by PandiPanna

Pizza con panna, prosciutto cotto e mais by Delizie&Pasticci

Pizza con prosciutto crudo, rucola e pomodorini by Delizie&Pasticci

Pizza con wurstel e patatine e mozzarella by Delizie&Pasticci

Pizza con melanzane, pomodorini e mozzarella by Delizie&Pasticci

Pizza con pomodoro, aglio e origano by Delizie&Pasticci

Pizza con patate, mozzarella, melanzane, zucchine e champignons by Nuvolette

Pizza con pomodorini, ricotta, mozzarella e noci by Deliziando

Pizza bianca con zucchine, philadelphia e pinoli by Spizzichi&Bocconi

Pizza con acciughe, capperi, mozzarella di bufala, pomodori pelati e origano by AcasadiRoss

Pizza con pomodoro, mozzarella, funghi e prosciutto by Lagallinaincucina

Pizza con pomodoro e mozzarella di bufala by Iocosìcomesono

Pizza con panna, mais, prosciutto cotto e mozzarella by AngoloCottura

Pizza con mozzarella, pomodoro, pesto ed involtini di melanzane con pesce spada e pinoli by SaporiDivini

Pizza con pomodoro, funghi porcini e gorgonzola by SaporiDivini

Pizza con galbanino, pomodori da insalata ed origano by Zucchero&Cannella

Focaccia pomodorini e rosmarino by Ilgiardinodeiciliegi

Pizza con verdure grigliate, pomodoro e provola silana by Ilgiardinodeiciliegi


Pizza con filetti di acciuga, provola silana e pomodorini by Ilgiardinodeiciliegi

Pizza con pomodoro, prosciutto cotto e Mild Cheddar by Ilgiardinodeiciliegi

Focaccia alle cipolle e pepe nero by Ilgiardinodeiciliegi

Pizza con mozzarella, salsiccia e friarielli piccanti by FiordiFrolla

Pizza bianca con mozzarella, tonno, cipolla di Tropea e mais by Papaveri&Ginestre

Pizza con pomodoro, mozzarella, pasta di salsiccia, funghi, olive verdi ed origano by NellacucinadiMartina

Pizza con pomodoro, peperoni, capperi, mozzarella ed origano by NellacucinadiMartina

Pizza con pomodoro, mozzarella, salame piccante ed origano by NellacucinadiMartina

Pizza con pomodorini, noci, speck, mozzarella ed origano by NellacucinadiMartina

Pizza con stracchino, prosciutto di Praga, melanzane grigliate e basilico by Unpizzicottodizucchero

Pizza con pomodori pelati, pecorino e provoline affumicate by Unpizzicottodizucchero

Pizza con funghi, asiago e salsiccia by IdolcidiLaura

Pizza con pomodorini ciliegia, fiordilatte/scamorza ed origano by Viadellerose

Pizza arrotolata con prosciutto cotto e bacon tritati, mozzarella, pomodoro ed origano by Viadellerose

Pizza con patate, wurstel e mozzarella by AngoloCottura

Pizza margherita con prosciutto cotto, rucola, pomodorini e Grana by Cindystar

Pizza bianca con mozzarella, stracchino, pere e pepe nero by Cindystar

Pizza con mozzarella, crema al tartufo e pecorino di fossa by PanealpaneVinoalvino

Pizza con mozzarella, gorgonzola e speck by Verdepomodoro

Pizza con mozzarella di bufala e melanzane a funghetto by EssenzadiVaniglia

Pizza con zucchine, fiori di zucchine, alici e mozzarella by EssenzadiVaniglia

Pizza che ride by Quattrobastano

Pizza con peperoni, melanzane, zucchine, pomodorini e mozzarella by Unfilod'erbacipollina

Pizza con patate, scamorza affumicata e pepe by Sara












Pizza con scarola, capperi, olive e alici by Sara












Pizza ripiena con pomodoro, origano, mozzarella di bufala, prosciutto cotto e provola affumicata by TrattoriaMuvara

Pizza con pomodoro, origano, mozzarella di bufala, tonno e pesto alla genovese by TrattoriaMuvara

Pizza con speck e taleggio by Tregallinesulcomò

Pizza con prosciutto cotto e fontina by Tregallinesulcomò

Pizza con pesto, mozzarella di bufala e sale nero by Fiordisale

Pizza con verdure grigliate, mozzarella di bufala, rucola, pomodorini di Pachino e sale nero by Fiordisale

Pizza ripiena di prosciutto cotto a fette spesse e mozzarella by Essenzaindivisibile

Pizza bianca con rosmarino, sale grosso e crescenza by Essenzaindivisibile

Pizza margherita con i wurstel by Essenzaindivisibile

Pizza ripiena di melanzane, pomodori, prosciutto cotto e mozzarella by Lacuocaeclettica

Pizza con pere, gorgonzola ed uva by PaneBurroeMarmellata

Focaccia di cipolle by PaneBurroeMarmellata

Pizza arrotolata ai pomodori secchi con salsa di basilico e prezzemolo by PaneBurroeMarmellata

Pizza arrotolata con melanzane grigliate e salsa di basilico e prezzemolo by PaneBurroeMarmellata

Pizza-focaccia con pomodorini ed origano by MidnightBreakfast

Pizza in salamoia con alici sott' olio, formaggio primo sale, indivia e pomodoro by Stellaria









Pizza con provola, cipolle e patate by GliamoridiDida

Pizza-focaccia con i pomodorini del "piennolo" by GliamoridiDida

martedì 5 agosto 2008

Crumble di pesche


Perchè sotto la scorza dura, batte sempre un cuore tenero, meditate gente, meditate!!! Ad ogni modo, ieri c'avevo gente a cena (non si dice c'avevo, lo so, ma è talmente carino...vero Vivy?!) a dirla tutta, mamma+papà+amicadimamma... la sottoscritta (di sti' tempi) ci mette sempre la location (facciamo da te in giardino, c'è il fresco, il cane si diverte, etc etc), ergo... della serie unpo'perunononfamaleanessuno, la mammina ogni tanto si presenta con le sue (storiche) pirofiline di cibo pronto da gustare (uhm, chissà come cucina la mamma di precy)... e, come sempre, io ho fatto il dolce... ah ma lei è bravissima, è specialista di dolci... ma specialista de che? Sarà che, molto semplicemente, sono l'unica che li fa (in famiglia), diversamente s' andrebbe di pasticceria allegramente! Vero è, va detto, che mi ci metto d' impegno, sempre lì a vagare alla ricerca di ricettine prelibate e quando le trovo... perchè sui dolci non s' improvvisa, lo sapete no?! Quindi oggi, dolcino copiato pari pari qui, una ricetta fantastica, perfetta nella sua semplicità, ve ne accorgerete lavorando il crumble! Mea culpa: buccia di limone al posto della lavanda...ahhh, allora lo vedi che improvvisi? Ma questo non è mica improvvisare! La lavanda in dispensa non c'era, ecco tutto... prometto solennemente di approvvigionarmene quanto prima, anche perchè pare che con le pesche sia un' esperienza da non perdere, ne sapete niente?

Crumble! Non lo sottovalutate... ma perche', chi lo sottovaluta?! E' perfetto per una cena estiva(se fatto con della frutta estiva, ovvio), goloso e stuzzicante al punto giusto... e poi va considerato lo straordinario effetto scenico: voi che arrivate in giardino o in terrazza (argh, niente giardino e niente terrazza?) portandolo direttamente nella teglia di cottura... e con fare voluttuoso, molto Nigella Lawson per intenderci, iniziate ad elargire cucchiaiate di croccante-cremosità ai vostri ospiti, loro vi guarderanno sognanti e continueranno a ripetere: eh si, lei è proprio specialista di dolci!!!

Crumble di pesche e lavanda

pesche
5-6
farina
110g
zucchero di canna
110g
farina di mandorle
90g
burro
90g
miele di lavanda
1 cucchiaio
lavanda (fiori essiccati)
1 cucchiaio

Sbucciare e snocciolare le pesche e tagliarle a fette spesse 1 cm. Disporle in una pirofila e versarci sopra il miele. In una ciotola, mescolare la farine, lo zucchero, la farina di mandorle e il burro mordido (meglio se con le mani) fino a ottenere un composto grumoso. Tritare i fiori di lavanda e aggiungerli. Sbriciolarlo questo composto sopra le pesche (senza premere) e infornare a 180° per circa 25 minuti (finché las superficie sia dorata). Lasciar raffreddare completamente prima di servire, eventualmente con del gelato alla vaniglia.

Note: come anticipato, ho utilizzato la scorza grattuggiata di un limone (al posto della lavanda) e, visto che ormai non avrebbe avuto senso il miele di lavanda (che tra l'altro non avevo, ma và), sulle pesche ho volgarmente sparso due cucchiai di zucchero di canna, ah... ho imburrato la teglia (20x20, bordi alti, in pirex per il doveroso effetto trasparenza), magari è un passaggio scontato, ma non si sa mai, giusto???!!! Un' ultimissima cosa, l' ho lasciato raffreddare per poi conservarlo in frigorifero (di sti' tempi) fino al momento di portarlo in tavola, fantastico... s' è capito no???!!!

lunedì 4 agosto 2008

Pomodorini, ricotta e salsa alle olive


Così rischio di gasarmi troppo, due insalate (buonissime) di seguito, una dopo l'altra... ma ne vale la pena. Oggi siamo più sul rustico-speziato-saporito, chiaro il concetto?! E attingiamo (ancora) dal Sale&Pepe di luglio, quello di agosto non l'ho ancora preso (non so se lo prendo, com' è?)... ultimamente sto riscoprendo una certa voglia di seguire (invitanti) ricette alla lettera, senza improvvisare... ecchecavolo, se l' hanno pensata così un motivo ci sarà... e infatti!

Insalata di pomodorini grigliati, ricotta di pecora e salsa alle olive
per 4 persone

250 gr di ricotta di pecora
12 pomodori perini

12 spicchi d' aglio

4 rametti di rosmarino

200 g di pane ai cereali
10 olive kalamata

3 rametti di timo fresco
1 cucchiaio di capperi sott' aceto
q.b. olio extravergine d'oliva, sale e pepe

Snocciolare le olive e tritarne la polpa con i capperi ben sgocciolati, il timo ed un rametto di rosmarino; diluite con 6 cucchiai d'olio, salate e pepate. Lavate i pomodori e tagliateli a metà nel senso della lunghezza. Sbucciate gli spicchi d' aglio, divideteli a metà e distribuiteli sui pomodori: profumateli con il rosmarino rimasto, salateli, pepateli, condite con un filo d'olio e cuoceteli sulla griglia calda per 3-4 minuti, finchè la supericie diventa opaca e la buuccia comincia a ritirarsi. Affettate la ricotta e sistematela sui piatti individuali. Tagliate il pane in 12 fette, tostatele e distribuitene 3 per ogni porzione. Completate con i pomodori grigliati, condite tutto con la salsa alle olive e servite!

Consigli pratici (di chi ha sperimentato sul campo): la ricotta dev' essere freddissima al momento del taglio, diversamente... più che affettarla, riuscirete a malapena a spappolarla; i pomodori vanno cotti sulla griglia con la parte interna rivolta verso l'alto, non girateli; acquistate proprio le kalamata (non altre olive nere), hanno un gusto davvero particolare e, soprattutto, non optate per quelle già denocciolate, non paragonabili! Il pepe nero preferitelo in grani e scegliete del sale marino grosso, di qualità, schiacciate tutto con un batticarne (o come preferite) e vedrete che aroma!!!

P.S. due premi, due abbracci fortissimi: uno per Luca e Sabrina (allargo un po' più le braccia perchè sono in due, anche se ne stanno sempre stretti stretti), un altro per Micaela cricetino dolce... grazieee!