
A voler essere proprio precisini, se passate per Napoli, Ischia e dintorni, dite biscotto amareno... chè così v'intendono meglio! Golosissimo articoletto dell'antica tradizione pasticcera campana, sezione paste-secche, ma soprattutto sezione pasticceria-povera e rigorosamente di riciclo. Debolezza mia, ne sono letteralmente pazza! Perchè amo tutto ciò che è ascrivibile alla voce biscotteria, amo la pasta frolla in tutte le sue molteplici varianti (questa qui è notoriamente morbida ed incredibilmente saporita) e poi dicevo prima... pasticceria di riciclo. Apro parentesi su di una certa leggenda metropolitana secondo cui, in questo dolcetto qui, confluirebbero tranquillamente tutti gli avanzi residuati da altre (magari più blasonate) preparazioni dolciarie... ah sì? E allora? Veramente starebbe proprio qui la magia di quando davvero si cucinava con quel che c'era, di quando non si buttava via nulla, ma nemmeno a parlarne... e poi è chiaro, pasticceria che vai, qualità che trovi e quindi se in generale si sceglie la qualità, non vedo perchè storcere il naso, per esempio, a quei poveri, meschini ritagli di pandispagna... tanto per dire! E v'assicuro che quando un biscotto all'amarena è buono, e quindi morbido, umido, profumatissimo, lo riconoscete davvero al primo morso. Il biscotto della foto è stato gentilmente offerto dalla pasticceria Buono (ops, nomen omen), sita in Ischia, via Acquedotto al numero 38, ma lo trovate anche più agevolmente al bar Coco Gelo, quello ai piedi del Castello Aragonese, nel caso voleste unire dolcetto e passeggiatina nel centro storico... esattamente come abbiamo fatto noi 'nzomma! E per chi, invece, volesse cimentarsi in un biscotto amareno home made, trovate qui una ricetta assolutamente efficace ed ortodossa (riciclo avanzi inclusi:))... anche perchè la sottoscritta, ancorata all'isolotto ancora per un po' di giorni, approfitterebbe più che volentieri della suddetta produzione locale, ehssì! :))