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martedì 13 aprile 2010

Biscotto all'amarena


A voler essere proprio precisini, se passate per Napoli, Ischia e dintorni, dite biscotto amareno... chè così v'intendono meglio! Golosissimo articoletto dell'antica tradizione pasticcera campana, sezione paste-secche, ma soprattutto sezione pasticceria-povera e rigorosamente di riciclo. Debolezza mia, ne sono letteralmente pazza! Perchè amo tutto ciò che è ascrivibile alla voce biscotteria, amo la pasta frolla in tutte le sue molteplici varianti (questa qui è notoriamente morbida ed incredibilmente saporita) e poi dicevo prima... pasticceria di riciclo. Apro parentesi su di una certa leggenda metropolitana secondo cui, in questo dolcetto qui, confluirebbero tranquillamente tutti gli avanzi residuati da altre (magari più blasonate) preparazioni dolciarie... ah sì? E allora? Veramente starebbe proprio qui la magia di quando davvero si cucinava con quel che c'era, di quando non si buttava via nulla, ma nemmeno a parlarne... e poi è chiaro, pasticceria che vai, qualità che trovi e quindi se in generale si sceglie la qualità, non vedo perchè storcere il naso, per esempio, a quei poveri, meschini ritagli di pandispagna... tanto per dire! E v'assicuro che quando un biscotto all'amarena è buono, e quindi morbido, umido, profumatissimo, lo riconoscete davvero al primo morso. Il biscotto della foto è stato gentilmente offerto dalla pasticceria Buono (ops, nomen omen), sita in Ischia, via Acquedotto al numero 38, ma lo trovate anche più agevolmente al bar Coco Gelo, quello ai piedi del Castello Aragonese, nel caso voleste unire dolcetto e passeggiatina nel centro storico... esattamente come abbiamo fatto noi 'nzomma! E per chi, invece, volesse cimentarsi in un biscotto amareno home made, trovate qui una ricetta assolutamente efficace ed ortodossa (riciclo avanzi inclusi:))... anche perchè la sottoscritta, ancorata all'isolotto ancora per un po' di giorni, approfitterebbe più che volentieri della suddetta produzione locale, ehssì! :))

lunedì 22 giugno 2009

Tartellette con pesche e [crema di] pistacchi


Potrei semplicemente dire: nà roba da cascare sotto il tavolo per quanto è buona. Poi, a seguire, la doverosa ricettina... e la chiuderemmo qui. Eh, ma non si può, soprattutto perchè ci va di diritto il tributo/ringraziamento per il signor Fiasconaro - omaggio fieristico: crema di pistacchi di Bronte, yum - e già prima che arrivi la domanda (ma noi che la cremina firmata Fiasconaro proprio non riusciamo a rimediarla?!), faccio presente che di creme/paste di pistacchi (di quelle buone, però!) se ne trovano anche dal biologico sotto casa, nelle pasticcerie ben fornite, nei negozi specializzati in cosiddette delicatessen (dove potreste persino imbattervi nella Fiasconaro original), poi, se qualcuno avesse anche una ricetta fai-da-te, qui siamo sempre bramosi di sapere, ovvio! Ehm, raccomandazione: dopo l'acquisto, nascondere accuratamente il barattolino fino al momento dell'utilizzo... il rischio di trascorrere una goduriosa serata a tre (lui, voi e il cucchiaino) è davvero altissimo!!! E subito dopo il pistacchio, la pesca: nel mio caso, pesca-mela. Tozza a vedersi, succosissima a mangiarsi, tutto sommato vicina alla sorellina pesca-noce, ma con una punta leggermente più acidula. Sul finire, due parole (ma davvero due) sulla collaudatissima pâte sablée di Maxine Clarke: stride sotto i denti che è un piacere, perfetta da lavorare e da stendere, assolutamente tassativo/discriminante refrigerarla sia prima che dopo... insomma, infornate stì gusci di sablée assolutamente fredd(ddd)i di frigorifero e, son sicura, fioccheranno pensieri meravigliosi a completo appannaggio della sottoscritta ;-).
Ed è nuovamente lunedì!


Tartellette con pesche e crema di pistacchi
per 6 stampini di 9 cm di diametro

per la pâte sablée:
200 g di farina 00
1 presa di sale
75 g di zucchero a velo
75 g di burro a temperatura ambiente
2 tuorli d'uovo
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
2-3 cucchiai d'acqua fredda

per farcire:
6 cucchiai di crema di pistacchi
200 g di mascarpone
1 tuorlo

40 g di zucchero a velo

1/2 limone
non trattato (solo la buccia)
3 pesche
(non troppo grandi)
q.b. di albume
per spennellare

Setacciate la farina, unite il sale e, lavorando con la punta delle dita, unite anche lo zucchero ed il burro tagliato a piccoli cubetti: otterrete una consistenza sabbiosa. Alla fine, unite i tuorli, la vaniglia e l'acqua poco alla volta: lavorate velocemente fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo (aiutatevi spolverando con un po' di farina il piano da lavoro). Avvolgete nella pellicola trasparente e refrigerate per almeno mezz'ora. Nell'attesa, lavate le pesche e, con la punta di un coltello ben affilato, disegnate una croce sulla parte inferiore; tuffatele in acqua bollente e lasciate cuocere per 2-3 minuti dalla ripresa del bollore. Quindi, scolate e lasciate raffreddare. Estraete la pasta dal frigorifero e portatela a temperatura ambiente. Sbucciate le pesche e tagliatele prima in quarti e poi a fettine piuttosto sottili (otterrete delle mezze lune). Infarinate leggermente il piano da lavoro e, con un mattarello anch'esso infarinato, stendete delicatamente la pasta ad uno spessore di circa 3 mm. Con essa rivestite gli stampini (se non sono del tipo antiaderente, converrà imburrarli leggermente), bucherellate la base con i rebbi di una forchetta e refrigerate per almeno venti minuti. Nell'attesa, lavorate a crema il mascarpone unendo anche il tuorlo leggermente sbattuto, lo zucchero e la buccia grattugiata del limone. Riprendete gli stampini ed infornateli (forno già caldo) a 180 gradi per 15 minuti. Estraete, lasciate intiepidire appena e spennellate interamente con dell'albume leggermente sbattuto. Infornate nuovamente per 2-3 minuti (quest'operazione servirà a riempire i forellini e, soprattutto, a sigillare la superficie della pasta in modo da proteggerla dall'umidità della farcitura). Estraete, versate un cucchiaio di crema di pistacchi sul fondo di ogni tartelletta, continuate con la crema di mascarpone ed inserite, quindi, le fettine di pesca. Cuocete il tutto per circa 20 minuti o, comunque, finchè la crema non risulterà rappresa. Lasciate raffreddare e conservate al fresco.
Sono ottime a temperatura ambiente e, secondo me, ancor di più appena estratte dal frigo!!!

lunedì 27 aprile 2009

Tortine con visciole e mousse al limone


Guardate che... lo vedo da sola che sembrano, più che altro, dei muffins: non sono mica cieca (ehi Precy, svegliata male stamattina? macchè, fatto colazione con le sfogliatelle appositamente recate dai miei genitori... quindi, non potrei stare meglio :-) è solo che, riguardando la foto, notavo l'innegabile somiglianza... e invece dovevano essere più tipo crostatine, sgrunt). E mentre mi logoro... pensando a dove possa aver mai infilato i miei (antiaderenti, smerlati, meravigliosi, sigh) stampini per tartellette, tra un trasloco e l'altro... realizzo, soprattutto, che è decisamente tempo di farlo: shopping spudorato e compulsivo (con la spudorata e compulsiva complicità di un'amica blogger) nel paradiso dell'attrezzatura da pasticceria. Almeno, così m'ha detto lei... ed è pure vicino casa: avete presente quei negozietti un po' angusti, inaspettatissimi, ma che una volta dentro, , ti si apre un mondo di meraviglie?! E quindi mi chiedo, ma che aspettiamo a saccheggiarlo?! Anche perchè, dovesse tornarmi la malsana idea che, tutto sommato, anche con gli stampini per muffins... quando poi, sarebbe bastato riflettere sulla questione che, se sono stati concepiti per farci i muffins (appunto!) e non le crostatine... ecco, un motivo dovrà pur esserci! E ve lo dico io: troppo stretti e profondi (e non smerlati :-)), ergo, assolutamente inappropriati/poco pratici da rivestire con i dischi di pasta brisée/frolla. E questo è quanto.

Invece, tornando al desiderio di bissare (quanto prima) le tortine in questione... diciamo che potrebbe accadere prima di quanto m'aspetti: ricetta (di Maxine Clarke) assolutamente meravigliosa. Piccoli scrigni, vari strati con diverse consistenze (in realtà, è la cottura che crea il giochino magico): il fragrante della pasta, la mousse, la meringa. E le visciole. A proposito: quel che in origine era mirtillo (vedi ricetta originale)... nel mio caso, s'è fatto visciola :-) croccante, turgida, profumatissima, asprigna quanto basta ad intrigare il dolce della mousse. Insomma, soliti barattolini che tornano utili!


Tortine con visciole e mousse al limone
per 8 tortine (10 cm di diametro)

per la pasta brisée:
qui la ricetta :-)

per la crema al limone:
4 uova
150 g di zucchero
buccia grattugiata di 2 limoni non trattati
succo di 1 limone
un pizzico di sale
ca. 40 visciole
zucchero a velo

per spennellare:
1 uovo sbattuto

per servire (facoltativo):
panna montata
visciole

Denocciolate le visciole. Portate la pasta brisée a temperatura ambiente e accendete il forno a 200°C. Stendete la pasta su una superficie leggermente infarinata ed utilizzatela per rivestire gli stampini. Con una forchetta, fate qualche foro sulla base della pasta e raffreddate tutto in freezer per 15 minuti. Estraete gli stampini dal freezer e cuocete in forno per 10 minuti (la pasta non deve colorarsi troppo). Una volta estratti, spennellate la pasta con un po' d'uovo leggermente sbattuto (serve ad uniformare e sigillare la superficie della pasta). Abbassate la temperatura del forno a 160°C.

Preparate la crema: separate i tuorli dgli albumi e frullate i primi con 75 g di zucchero ed un pizzico di sale. Dovrete ottenere un composto gonfio e piuttosto sodo (sollevando le fruste, l'impasto che cola dovrà creare dei decori ben visibili). Aggiungete il succo di limone e la buccia grattugiata finemente. Trasferite la ciotola su di un recipiente colmo d'acqua bollente e mescolate dolcemente con un cucchiaio di legno sino a che il composto sarà abbastanza denso da formare una leggera pellicola sul dorso del cucchiaio. Lasciate raffreddare. Sbattete a neve gli albumi, aggiungete gradualmente lo zucchero rimasto, un cucchiaio per volta per non sgonfiare gli albumi. Trasferite gli albumi montati nel composto al limone, sempre un cucchiaio alla volta, molto delicatamente.

Spargete 5 visciole sul fondo di ogni tartelletta. Ricoprite con un cucchiaio di mousse, assicurandovi che raggiunga tutte le estremità. Sistemate gli stampini su una teglia e infornate per altri 15-20 minuti, finchè le tortine non risulteranno belle gonfie. Estraete la teglia, spolverate con dello zucchero a velo e rimettete in forno per altri 4-5 minuti, finchè la superficie non risulterà dorata. Servitele calde (all'uscita del forno, si sgonfieranno un pochino!) oppure a tempertura ambiente, magari con un cucchiaio di panna montata ed una manciata di visciole aggiuntive.

Personalmente, ho preferito prepararle il giorno prima e conservarle in frigorifero; le ho poi servite ben fredde e, v'assicuro... erano ad un livello di goduria davvero non descrivibile :-)

martedì 24 marzo 2009

Crunchy (corny, ginger, lemon, sesam, honey) bar


For very athletic people!
A quanto pare, qualcuno s'è iscritto in palestra (e non sono io... ovviamente, nemmeno il cane). E sarà mica questa la ragione pungolante delle corroboranti barrette energetiche, decisamente home-made? Oppure le contestazioni ricevute in merito ai prezzi di Biopolis & co... in effetti, va detto: i prezzi delle barrette industriali, marca più / marca meno, sono un vero colpo al cuore (che saranno mai?!)! Però com'è che si dice: à la guerre comme à la guerre! E per dirla anche un po' alla Terzani... la grande, immensa, ridicola parabola dei nostri tempi: l'ascensore anche per salire al primo piano e poi... tutti disposti a pagare per sudare e correre forsennatamente senza arrivare mai da nessuna parte (vedere alla voce: tapis roulant). E così, ieri sera, il comitato-di-bentornato allestito da noi altri (quelli che l'ascensore giammai!) prevedeva, appunto, asciugamani, aloe vera, massaggi, ma soprattutto barrette! Con la complicità del gentilissimo ed impagabile Michele Perinotti che, giusto ieri (ma come faceva a saperlo?), m'aveva fatto recapitare un commovente assortimento di riso (e riso!)... con tre divertentissime versioni di crunchy rice (zenzero, origano e liquirizia)... che non è esattamente riso soffiato, anzi, non lo è affatto. E', piuttosto, un riso croccante fatto scoppiare sotto vuoto, arricchito con spezie ed ingredienti particolari et voilà: un pizzico di cucina creativa, divertente e d'avanguardia da inserire, perchè no, anche in sanissime :-) barrette parecchio croccanti, decisamente salutari, insomma, roba per mariti/fidanzati sportivi, figli iperattivi, studenti sotto stress, ma anche per donne moderne... quelle che non prendono l'ascensore ed amano farsi del bene, persino a merenda! Ma va lààà!!!


Crunchy bar

per circa 15 barrette:
350 g di fiocchi d'avena
100 g di Ginger Lemon Crunchy Rice
100 g di farina 00
100 g di crusca di frumento
1 cucchiaino di lievito in polvere
150 g di zucchero di canna
4 cucchiai di semi di sesamo
2 albicocche secche tritate
4 cucchiai di miele liquido
150 g di yogurt greco
2 uova leggermente sbattute
3 cucchiai di olio di semi di girasole
1 bicchiere di latte intero

Miscelare le farine con il lievito setacciato. Unire anche lo zucchero e, man mano, tutti gli altri ingredienti: amalgamare con cura, rimestando energicamente prima con un cucchiaio e, poi, con le mani in modo da ottenere un impasto omogeneo che, comunque, dovrà risultare decisamente umido (nel caso, aiutarsi, gradualmente, con altro latte). Stendere l'impasto in una teglia di circa 18 x 28 cm, foderata con carta da forno e cuocere in forno già caldo a 180 gradi per 30 minuti. Lasciar raffreddare completamente, quindi, porzionare con un coltello ben affilato e conservare in contenitori a chiusura ermetica.

giovedì 19 febbraio 2009

Le frittelle di mele di Annalisa Barbagli


Dunque, eravamo rimasti alle scorte d'olio e quant'altro :-) ed, in effetti, la signora-delle-ricette-perfette non lascia proprio alternativa: la sua rubrica di febbraio (quella su gambero rosso) è a tutto fritto!!! Quindi, sfogliando e re-sfogliando, avrei selezionato per noi e per voi :-) queste deliziose ciambelline che... magari, presi dagli stranoti cenci & co., ecco, magari uno non ci pensa. Non pensa che anche una mela renetta, sotto le famose (mentite) spoglie d'alimento sano e genuino, possa tranquillamente trasformarsi in un insieme di succose fette rotonde (con tanto di buco al centro!), pastellate, fritte, poi il rum, la cannella.... un mito che crolla, ecco! E sempre perchè, ormai, sembra quasi di sentirvi mentre ve ne statea rimurginare - ehm, scusa precy, ma la mela, dentro, come rimane? - eccomi qui pronta a fugare ogni dubbio, fresca-fresca d'assaggio tra l'altro (certo che il fritto a colazione, yum): ebbene, la mela si scioglie e, dentro, vi ritroverete una mousse delicatissima che... ma non vi ho ancora convinti?!


Le frittelle di mele di Annalisa Barbagli

2 mele Renetta (oppure Golden)
200 g di farina 00
latte
1 uovo
50 g di zucchero
1 cucchiaino di lievito in polvere
2 cucchiai di rum
il succo di 1/2 limone
sale
olio di arachidi per friggere
zucchero a velo e cannella

Setacciare la farina con il lievito in una ciotola e, mescolando con una frusta, unire il latte necessario ad ottenere una pastella semidensa. Continuando a mescolare, unire il tuorlo (conservare l'albume), lo zucchero, il rum ed un pizzico di sale. Quando la pastella sarà pronta, lasciarla riposare per almeno mezz'ora. Intanto, sbucciare le mele intere, privarle del torsolo con l'apposito utensile e tagliarle a fette dello spessore di mezzo cm (risulteranno delle ciambelle, col buco al centro). Spruzzatele con il succo di limone. Montare a neve l'albume ed unirlo delicatamente alla pastella, con un movimento circolare dall'alto verso il basso. Scaldare abbondante olio e, dopo averle asciugate, passare le fette di mela nella pastella. Friggerne tre o quattro per volta, girarle (una volta soltanto) e quando sono dorate, scolarle e tamponarle con della carta da cucina assorbente. Spolverare di zucchero a velo e cannella e servire calde oppure tiepide.

mercoledì 18 febbraio 2009

Castagnole alle mandorle...


...di Iginio Massari! Giunte (però) a noi attraverso un illuminante post (dell'anno scorso... sì, le mie solite, disperate ricerche su google, la donna che non smise mai di cercare, potrebbero farci un film!) di nostro signore dei lieviti, Adriano! Un blog indecentemente goloso (con un autore vergognosamente bravo, ehvabbè): ve lo dico subito, mettetevi l'animo in pace perchè tanto, a Carnevale, ogni frittella vale! Pensate, piuttosto, a fare scorta d'olio e quant'altro... e rassegnatevi all'idea d'intridere ogni fibra del vostro essere (ed ogni millimetro quadro della vostra cucina) di quel noto, avvolgente, sano ed irrinunciabile odore di fritto. Il risultato vi ripagherà talmente che non vedrete l'ora di ricominciare. Sì perchè, detto tra noi, le frittelle di carnevale generano dipendenza: per i più deboli, lasciar perdere, davvero! Ma visto che, qui, siamo decisamente forti (ed ugualmente dipendenti, sigh), siamo andati a cercare la castagnola d'autore, addirittura! A proposito, ditemi che stà cosa succede anche a voi, vi prego, prima che decida di consultare qualcuno - dottore, sono nuova-ricetta-dipendente, la sola idea di replicare quella vecchia mi trascina in un profondo stato d'angoscia, è grave? - e come un copione già letto, nonostante le promesse dello scorso anno - giuro, la ricetta delle castagnole non la cambio più, che buoneee... - un minuto dopo, sono già in cucina a provare questa sorta di frolla alle mandorle, morbidsisma, profumatissima che, giusto per l'occasione, finì per farsi castagnola! E meraviglia delle meraviglie (come sottolinea giustamente adriano) non risultano affatto unte, anzi, fragrantissime, morbide, lasciatele friggere per pochi secondi, giusto il tempo di dorarne la superficie: l'interno resterà cremoso e... son cose per cui si potrebbero fare gesti folli! Ah, se non avete il maraschino, sappiate che la sottoscritta ha optato per il (solito) amaretto di saronno... che secondo con la mandorla va decisamente a braccetto. E se non avete nemmeno l'amaretto, va bè, ma tanto al supermercato dovevate andarci comunque no?!


CASTAGNOLE ALLE MANDORLE

500gr farina 00
150gr zucchero

2 uova grandi
zeste gratt. di un limone
75gr farina di mandorle
5gr lievito in polvere

50gr latte

50gr maraschino

2,5gr sale
75gr burro fuso freddo


Montare in planetaria le uova con lo zucchero, unire il burro e le zeste e continuare a montare. Mettere la foglia ed unire le mandorle, il sale e metà della farina setacciata con il lievito. Alternare liquore e latte al resto della farina fino ad ottenere una pasta della consistenza di una frolla morbida. Arrotolare bastoncini di circa 2cm e tagliare tronchetti di circa 2cm.Friggere in olio profondo a 170°. Passarle calde nello zucchero semolato e consumare tiepide.

venerdì 13 febbraio 2009

Bonbon di cioccolato al peperoncino thai


Dura la vita del (food)blogger! Sarà almeno una settimana che continuo a sorridere (ma anche ad indispettirmi, dipende dall'umore) dei vari volantini infilati sotto il parabrezza dell'auto piuttosto che nella cassetta della posta, dei messaggi che il fioraio sotto casa appiccica tutto contento alla vetrina... ma anche il tabaccaio non scherza affatto! Non lasciatevi fuorviare, nessun assalto di fans in delirio :-) semplicemente, pare che domani sia san valentino, ecco tutto! E come al solito, l'umanità si divide: la parte che adora leggere i volantini, i messaggi, i menu studiati per l'occasione (ohhh, sì, andiamo lììì!) - in effetti, cos'è che prevede un tipico menu 'valentino'? roba paurosamente afrodisiaca che appena torni a casa... - e poi, , ci sarebbero tutti gli altri. Quelli che sorridono (o s'indispettiscono, dipende dall'umore). Mettiamola così, senza star lì a far sempre il bastian contrario del caso (che pure quelli hanno rotto un po'!): il cioccolato al peperoncino thai l'ho assaggiato una volta sola. Ed era quello di Gay Odin a Napoli. Siccome a Roma non ho ancora eletto la mia cioccolatteria di fiducia (già m'immagino la valanga di suggerimenti in arrivo), diciamo che me lo son rifatta da sola! A questa scusa ci credo soltanto io, ma intanto... giacchè sono anche un foodblogger (inside) e, comunque, per pasticciare un giorno vale l'altro, eccolo! Nel caso si trovasse a passare uno che non sorride e non s'indispettisce (e che, in questo momento, non starà pensando cose bellissime al mio riguardo)... il mio regalino personalissimo è servito :-)

p.s. il barattolo non è puramente indicativo :-) ricettina facile-facile scovata sul ricettario ikea (che a quanto pare possiede soltanto la sottoscritta, bene)!!!

p.p.s. ...e niente forno! è la giornata dedicata al risparmio energetico! a quante cose deve pensare un povero (food)blogger! :-)


Bonbon di cioccolato al peperoncino thai

500 g di cioccolato fondente al 50%
100 g di burro

5 cucchiai di panna
fresca
1 spruzzata di cognac

1 cucchiaio di peperoncino
rosso thai

Spezzettare il cioccolato e scioglierlo a bagnomaria con la panna. Tagliare il burro a pezzetti ed unirlo al cioccolato bollente fino a formare un insieme ben amalgamato e liscio. Non fate cuocere troppo. Aprite i peperoncini, eliminate i semi interni e tagliate la buccia a listarelle sottilissime. Mescolatele con il cognac ed unite tutto al composto di cioccolato. Versate il tutto in un piccolo stampo quadrato foderato con carta da forno (dovrete ottenere uno spessore di circa due dita) e lasciate raffreddare e riposare. Capovolgete, quindi, il composto ormai freddo su di un tagliere e tagliatelo a cubotti.

lunedì 22 dicembre 2008

Torrone al cioccolato, per un dolce Natale


Signore e signori, mi tocca salutarvi (auguri-auguri-auguri)! Fatto questo, schizzerò via (più o meno) alla velocità della luce, cercando davvero di non perdere il ritmo... è l'unica possibilità che ho per riuscire a fare proprio tutto: i regali (quanto sono indietrooo, mi auto-flagellerei di gusto), agghindare qualche biscottino goloso per quei disperati in attesa sull'isolotto (ma non hai portato niente?! bùùùùùùù!!!). Ah, domani mattina, ma guarda chi c'è? Il tecnico fastweb! Sììì, gioia, gaudio, felicità, come no! Ma dopo un mese e mezzo d'agonia, giusto domani? Ehvvabbè, inseriamo anche fastweb nell' intasatissimo palinsesto pre-natalizio! Se sopravvivo, domani sera dovrò soltanto raccogliere armi e bagagli, ricordandosi di portare anche qualche cosettina più carina per le giornate conviviali (perchè quando c'hai una nonna vanitosa che se ne sta lì in poltrona, tipo toro seduto... e deve per forza farti notare che non hai messo gli orecchini, che i capelli te li sei asciugati da sola e pure di corsa, che il jeans a natale... ). Quindi, tutto dentro e mercoledì mattina si parte alla volta dell'isolotto. Dove soggiorneremo allegramente per un po' di giorni (che sarebbero ancora da quantificare), tra abbuffate, tombolate e ricche passeggiate (ehi, tutto in -ate-)... giusto per evitare di tornare a casa rotolando, ecco! Per cui... buon nataleeeeeeeeeeeeee!!! Che sia dolce, dolcissimo!!! Volando, ancora due righe per babbo natale (sulla scia di quei due piccioncini di luca e sabrina anzi, lì da loro trovate tutto il regolamento del giochino, io sono sempre un po' anarchica, ma ho il capo cosparso di cenere, ok?!). Ecco la mia richiesta: pace, non (soltanto) nel senso alto del termine, certo la pace nel mondo, in famiglia, etc etc... scusatemi, ma stavolta intendo proprio pace qui da noi, nel senso di ripristino dei ritmi normali. E' da settembre che vaghiamo, impacchettiamo, scartiamo (mò ci si mette pure il natale), carichiamo, scarichiamo (il tutto moltiplicato per due, che un trasloco soltanto non ci bastava). Per non parlare delle raccomandate (disdette, allacci, volture, solleciti... oddioooo). Ecco, caro babbo natale, regalaci la pace!!! Hai presente quelle seratine oziose, sul divano, senza mobili da montare, faretti da attaccare, misurazioni varie... grazie :-)

Torroncini al cioccolato

per il torrone:
300 g di cioccolato fondente
al 50%
100 gr di burro
150 g di mandorle
150 g di nocciole
10 biscotti secchi
1 arancia biologica

per la copertura:
300 g di cioccolato fondente

Sciogliere il cioccolato ed il burro a bagnomaria. Lasciarli intiepidire ed unirvi, quindi, i biscotti tritati finemente, la frutta secca spezzettata e la buccia grattugiata dell'arancia. Amalgamare il tutto aiutandosi con il succo d'arancia (filtrato). La consistenza dovrà essere piuttosto compatta e soda. Stendere il tutto ad un'altezza di circa 5 mm, livellare bene e lasciar indurire al fresco. Quindi, ricavarne dei rettangoli (oppure ritagliarli a proprio gusto), ricoprirli con il cioccolato fondente fuso e lasciar rapprendere, nuovamente, al fresco prima di servire.

lunedì 10 novembre 2008

Di noci e pistacchi!


Consiglio spassionato: non lasciate mai che la vostra domenica scorra pigramente, così, senza produzione alcuna! L' amara conseguenza sarà una colazione (quella importantissima del lunedì mattina)... ehbbè... ancor più triste del dovuto, sig+sob!!! Armatevi di quel briciolo di buona volontà che occorre (...e per certe cosine buone buone ne basta davvero poca, ok, ancor meno per scendere al forno sotto casa, lo so, ma io devo pungolarvi, altrimenti...) e impegnatevi a sfornare qualcosa di dolce, coccoloso, consolatorio... ma poi, che c' avrete mai da fare tutto il pomeriggio?! E soprattutto, fate in modo che ne avanzi un po' per la colazione (seeempre quella del lunedì)!!! Ehm, se avete un marito (ma è solo un esempio) influenzato costretto a casa per tutta la domenica, mentre voi andate un po' in giro perchè, tra l' altro, sono venuti i genitori a trovarvi... amore come ti senti? io torno tra un po'... tranquilla, fai con calma, guardo un po' la tv, mangio i dolcetti... come, tuuuttiii??!! :-) Bene, a questo punto scapperei, risucchiata dal consueto turbinio incontrollabile (si, è lunedì, non c' è dubbio). Ooppss, dimenticavo: provateli stì dolcetti, noci+pistacchi, l' entusiasmo del finalmente-ho-trovato-i-pistacchi-senza-sale è in forte ascesa (e si vede), anzi, dovrei anche passare a riprenderli (cavolo, spazzolati in un niente, pufff)!!! Quanto ai dolcetti, giuro, li preparate in un attimo... profumati, buonissimissimiiii, umidini, confortanti, eh, guardate un po' come sto?!

Quadrotti noci e pistacchi
per circa 12 pezzi

30 gr di burro
90 gr di farina

150 gr di zucchero di canna

70 gr di gherigli di noce
50 gr di pistacchi sgusciati (non salati)
2 uova
1 pizzico di lievito per dolci
1 pizzico di sale

q.b. di zucchero a velo vanigliato


Tritte grossolanamente le noci ed i pistacchi. Foderate una teglia rettangolare/quadrata (piuttosto piccola) con un foglio di carta alluminio e spennellate quest' ultima con il burro fuso (base e pareti). Rompete le uova e battetele leggermente. Riunite la farina, lo zucchero, il lievito setacciato, il sale e la frutta secca. Mescolate bene ed unite le uova. Continuate a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, mediamente fluido. Versatelo nella teglia (circa un dito di altezza), livellate bene e cuocete a 180 gradi (forno già caldo) per 20 minuti. Quindi, sfornate, lasciate raffreddare completamente, quindi capovolgete il tutto su un foglio di carta da forno, staccate il foglio d' alluminio, spolverizzate il dolce con lo zucchero a velo, porzionate e servite.

Consiglio: lasciateli qualche ora in frigo prima di servirli, giuro che acquistano notevolmente!!!

giovedì 2 ottobre 2008

Cuor di mela... e rosmarino


Ragazzi sono presissima! Eheheh, mica per il trasloco... è che starei scegliendo le pizze da premiare! La storia è questa: non ho ancora chiaro se lasciarmi sorprendere dall' innovazione bella e buona oppure abbandonarmi all' esplosione del gusto e basta, anche se gli ingredienti, magari, sono piuttosto basic e già visti... insomma, sono in alto mare! Non è escluso che oggi impasti velocemente qualcosa, così, giusto per assortirmelo con le 7-8 farciture in lista... ebbene si, c'è già un club degli eletti, almeno quello!!! Detto questo, considerato tutto sto' dispendio di energie, direi che (anche) oggi un dolcetto ci sta, l' importante è che non richieda troppo tempo per la preprazione... che qui siamo già fin troppo impegnati. Quindi, un classico: si sceglie l' ingrediente base, quello di ottima qualità che in pratica fa tutto da solo... e poi niente, gli si costruisce qualcosa intorno, giusto per incorniciarlo a regola d' arte! Ed io, in effetti, stavo contemplando da qualche giorno questo barattolino vermiglio di confettura di mele e rosmarino, non capisco perchè continuare a resistergli! Vai, collaudatissima pasta frolla burrosissima, ma lavorabile... destinata a fare da raviolo-contenitore et voilà!!! Assolutamente all' altezza delle aspettative: l' involucro si scioglie in bocca, ma questo lo sapevo già... la confettura di mele, per altro senza zucchero, solo sciroppo di glucosio, quindi assolutamente naturale, bilanciata, biologica, c'è anche qualche pezzettino di buccia... ebbene, quella è stata una rivelazione, davvero! Il rosmarino le regala freschezza, ecco, non saprei aggiungere altro! E' una cosa da assaggiare, da lasciar sciogliere sotto i denti, lentamente...

Frolle alla confettura di mele e rosmarino
per circa 10 pasticcini medi

200 gr di farina 00
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 uovo piccolo
1 pizzico di sale
1/2 limone biologico
1 punta di ammoniaca per dolci
q.b. di Confettura di Mele e Rosmarino

Versare la farina in un' ampia ciotola, mischiarla con lo zucchero, la buccia grattuggiata del limone, l' ammoniaca ed il sale. Unire il burro, leggermente morbido, tagliato a pezzetti e lavorare il tutto velocemente con la punta della dita (sfregando come se si stessero contando delle banconote): si otterranno tante briciole. Incorporare l' uovo ed impastare velocemente, più che altro si tratterà di compattare! Formare un panetto, schiacciarlo un po' con il palmo della mano, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigorifero per circa mezz' ora. Riprendere, quindi, il panetto e, aiutandosi con un po' di farina, stenderlo a mo' di rettangolo, stretto e lungo, ad uno spessore di circa 2-3 mm. Posizionare dei ciuffetti di confettura su metà rettangolo, richiudere sovrapponendo la metà non farcita e ritagliare i pasticcini con un rotella dentellata o altro. Sigillare bene i bordi passandoci le dita leggermente bagnate, posizionare i pasticcini su una teglia coperta da carta da forno (ben distanziati tra loro) ed infornare a 180 gradi per max 10 minuti. Lasciar raffreddare completamente a temperatura ambiente, senza toccarli! Spolverare con dello zucchero a velo alla vaniglia e servire con un buon tè!

Comunicazione di servizio !!!
...aspetta aspetta aspetta, mannaggia, a saperlo prima! Ma qui ci voleva una torta in piena regola: 10 anni di matrimoniooo, cavoli... e ci voleva pure la panna sopra, per forza!!! Vabbè, buon anniversario Ross !!!

venerdì 12 settembre 2008

Il cioccolato... con tante cose dentro


E noi che pensavamo che i giochi fossero ormai conclusi: parlo dei compiti per le vacanze, quelli che i giovincelli s' ostinano ad iniziare il primo di settembre... e che ci vogliamo rovinare l' estate?! Peccato che, a quel punto lì, la situazione sia drammaticamente compromessa, c'è da meditare anche sul 2+2, giuro! Ad ogni modo, abbiamo fatto il possibile... con la preziosa collaborazione delle merendine energetiche, rigorosamente fatte in casa e tassativamente golose al quadrato (per restare in tema... banaaale)!!! E (finalmente) oggi si torna a scuola... ma ieri ancora, irrimediabilmente, incastrati fino a tarda sera sull' ennesima lezioncina dimenticata: ah, dovrei rivedere anche un po' storia! Noooooooooo... non che odi la storia, diciamo che non amo il modo in cui viene insegnata a scuola, na' noia mortale... per questo lo snack doveva essere rigorosamente serotoninico, ma che scherziamo?! Molto in stile sciuè sciuè, in pratica... apriamo-la-dispensa-e-vediamo-che-ci-possiamo-inventare... il vantaggio, oltre all' effetto consolatorio (sempre al quadrato, ovvio), è che sono riuscita a sbarazzarmi di tutt' una serie di cosine già aperte, semi-utilizzate, ma non più re-utilizzabili sic et simpliciter... tipo che il biscotto non è più croccante, il cioccolato evidenzia chiari segni di cedimento...

Procedimento
In un pentolino, a bagno maria, si lascia fondere, in ordine sparso: cioccolato al latte, cioccolato gianduia, cioccolato fondente al 70% e persino qualche torroncino; a fiamma spenta, si aggiungono biscotti secchi spezzettati, nocciole spellate intere, mandorle tritate grossolanamente, poco caffè (espresso)... non ci sono quantità tassative, si procede a proprio gusto in modo da ottenere una massa cremosa, ma compatta e lavorabile, tipo salame di cioccolata! Si predispone, quindi, un grande foglio di carta argentata, si lascia cadere il composto al centro, cercando di formare un rettangolo alto circa un dito, s' impacchetta il tutto, ben stretto, continuando a modellare sui bordi per metterlo bene in forma... e via a rassodare in frigorifero (almeno due ore)! Infine, con un coltello ben affilato, a lama liscia, porzionare a piacere e consumare allegramente, oppure riporre in frigo e spiluccare di tanto in tanto (era proprio necessario quest'ultimo consiglio?)!

Poichè ricordano vagamente questi qui e considerato che madame (sicuramente) non mancherà di apprezzare... se oggi non vieni per questo famoso caffè delle cinque, guarda che m' offendo davvero! E nell' attesa, ne porto qualcuno a lei che è sempre tanto carina e gentile, tanto tanto!!!

mercoledì 3 settembre 2008

CooKies Extra, dove K sta per...

...ahhh, ci siete cascati! No no, "K" non sta per Kellog: nessun pacco di cereali, aperto, da consumare al volo, ma che non mi andava più di mettere nel latte, etc etc... diciamo che questo tipo di kit già assemblati, per gente più o meno golosa, è un pezzo che non li compro più (che arrogante)! Nella mia dispensa (curiosi eh?), solo fiocchi d' avena al naturale e tuuuuuuutti i tipi di frutta secca: dura, morbida, semi-morbida... ben attrezzata insomma! Quindi, grazie alla Kellog per la provvidenziale ispirazione, ne è uscita sta' cosina mica male... biscotto croccantino sui bordi e morbido-gommosetto all' interno, molto all' americana insomma, pare debbano venire proprio così... il giorno dopo (e ve lo sto testimoniando in tempo reale), diventano interamente fragranti, niente più stacco tra bordi e parte centrale... direi che migliorano nettamente! Ah, se avete voglia di lanciarvi in una panoramica culturale, date un' occhiata anche qui, qui e qui... se dimentico qualche cookie degno di nota, fatemi un fischio... che qui non ci risparmiamo mai!

Cookies d' avena, con frutta secca e cioccolato fondente
per 16 biscotti

100 gr di farina integrale
100 gr di fiocchi d'avena (al naturale)

50 gr di noci pecan (vanno bene anche noci normali, mandorle o nocciole)
100 gr di burro leggermente salato (a temperatura ambiente)

100 gr di zucchero di canna

1 uovo medio
30 gr di cioccolato fondente al 70%

1 cucchiaino raso di lievito per dolci

In un' ampia ciotola, unire la farina, il lievito setacciato, i fiocchi d' avena, lo zucchero e la frutta secca tritata abbastanza finemente. Aggiungere anche il burro tagliato a dadini e lavorare con la punta delle dita in modo che la farina assorba tutto il burro. Rompere l'uovo ed aggiungerlo all' impasto: quando sarà perfettamente incorporato, unire il cioccolato a pezzetti ed impastare molto velocemnte per non scaldarlo troppo. Stendere un foglio di carta da forno su una teglia e poszionarvi sopra cucchiaiate d'impasto da appiattire leggermente con il palmo della mano (ca. 16 pezzi di ca. 5 cm di diametro). Cuocere a 180 gradi per 10 minuti. Estrarre e lasciar raffreddare a temperatura ambiente.

... eheheh, visto come iniziano ad arrivare le merendine coccolose?! Vi avevo avvertiti!!!
Giovanna se passi da per il tea-time... tra un biscottino e l' altro, dovrei dirti grazieee!!!

giovedì 10 luglio 2008

Cheese Coconut Cakes


Una cosa del genere ricordo di averla assaggiata in quel di Miami, 4 anni fa, era un ristorante cubano (ovvio) dove potevi scegliere tra una miriade di "piatti unici" dalle proporzioni esagerate (ovvio), quelli che prevedono tutti i macronutrienti suddivisi ai quattro angoli del piatto-ne ... e si pagava pochissimo, ma davvero poco, dessert incluso!

Che vacanza! Arriviamo completamente intontiti dal jetlake ... per quanto mi riguarda, le 10 ore di volo non sono state propriamente una passeggiata, sono notoriamente insofferente (ma ci sto lavorando) ... prendiamo possesso della nostra camera, ci fiondiamo a letto come due zombie ma .... ATTENTION ATTENTION ... l'hotel decide che sia giunta l'ora per una divertente simulazione antincendio!!! Tutti in strada nel cuore della notte come tanti cretini...oddio, ma poi non so se era notte...sono stati giorni in cui il ritmo biologico è andato a farsi friggere!!!

Secondo giorno: amore, ma quest' oceano è caldissimo, torbido, troppo agitato... oh no ... sta arrivando l'uragano Charly, l'albergo dev' essere evacuato, ci dicono che possiamo scegliere di andare nei rifugi di fortuna approntati per l' occasione ... oppure di fare armi e bagagli e trasferirci sull'altro lato della costa. Noi, facciamo armi e bagagli!!!

Il resto, lo ricordo come un continuo scorazzare in auto attraverso gli everglades, sotto gli occhi vigili ed inquietanti di quegli enormi alligatori ... avete visto CSI Miami?!
Poi, splendide passeggiate di prima mattina o in tarda sera sulle tipicissime spiagge luuunghe, lunghissime, con tanto di grattacieli annessi (peccato), le uova delle tartarughe che si schiudono e tutte quelle piccole tartarughine che s' affrettano a correre in mare, i delfini del Seaquarium, il tipo losco fermato dalla polizia, fatto accomodare al suolo ed ammanettato ad un palo della luce ... quanto avremmo voluto provare l'ebbrezza di essere lampeggiati dalla macchina della polizia, di dover accostare ed aspettare che il poliziotto, tipicissimo anche lui, s' avvicinasse allo sportello dell' auto con fare intimidatorio ... ma ce la siamo persa sta' cosa!!!

E ancora, ricordo un continuo affondare cucchiaini nelle morbide cheese cake, assaggiate un po' in tutte le salse, così per ammazzare il tempo... e quel mio continuo ridere, indicare e spalancare la bocca di fronte all' enormità, all' esagerazione di questo popolo che, meraviglia della meraviglie, era esattamente come l'avevo immaginato ...io che, divoratrice incallita d' ogni sorta di telefilm made in USA, ero andata lì davvero preparatissima!!!

E c' erano proprio tutti, la poliziotta di colore un po' in carne, con la divisa stretta, strettissima che implora pietà, l'americano-cubano che gira col macchinone nerissimo, rombante, con autoradio a palla obbligatoria ... un quadretto che definirlo kitsch è un eufemismo nel vero senso della parola! E c'era la famigliola in stile Jefferson, quella in stile Robinson ... c'erano tutti, tutti!!!

Ed ora, aspetto di vedere New York!!!

Cheese Coconut Cakes
(tortine al formaggio, con cocco e arachidi)

400 gr di formaggio cremoso (tipo philadeplhia)
250 grd i zucchero a velo vanigliato
100 gr di arachidi tostate (non salate)
100 gr di cocco grattuggiato
50 gr di cacao amaro
Per la copertura:
q.b. cacao amaro

Tritare le noccioline molto finemente.
Lavorare il formaggio con lo zucchero a velo, unire tutti gli altri ingredienti ed amalgamare bene il composto. Stenderlo su di un foglio di carta da forno, coprire con del cacao amaro setacciato e lasciar rassodare in frigorifero per almeno 4 ore.
Porzionare, quindi, il composto in modo da ottenere delle tortine quadrate e conservare in frigo fino al momento di servire.

P.S. anche questa ricettina farà parte della golossissima raccolta di Muvara!!!

martedì 10 giugno 2008

Tortine al Cocco e Cioccolato


Un dolcino molto, ma davvero molto goloso eppure... non e' questa la sua forza:

niente ciotole, ciotoline e ciotoloni, basta un padellino, niente fruste, niente forno, niente montaggio...

...niente questo, niente quello, ma sto' dolce che e' fatto d' aria?!
...non esageriamo, due soltanto gli ingredienti, eventualmente tre!!

Vediamo se riesco a rendere meglio l'idea: sabato sera, il maritino rientra e annuncia:

- domani sera siamo invitati a cena, ho detto che portiamo il dolce!!!

Portiamo?! ...gli uomini, gli uominiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!

- amore scusa, ma non so se ho molto in casa, domani e' domenica, sono chiusi...

- ma daaai, t' inventi sempre tremila cose, fai sempre cose buone, sei sempre cosi' brava...

Gli uomini, gli uominiiiiiiiiiiiiiiiiiii ... quando sono alle corde, giocano l'ultima carta, quella dell'adulazione!!!


Che poi va detto, sono munita di apposito ricettario di riserva, si chiama 'Emergenze e casi disperati' !!!
... piu' che altro, l'attacco di panico dipende dalla mia necessita' di avere sempre la situazione in pugno... come dire, un' inguaribile precisina.
Tze, ma va?! Chi l'avrebbe detto?!

- ma sapete che la signora ha un blog di cucina tutto suo, e' proprio brava, non porta mai lo stesso dolce due volte, etc etc...

Lusinghe, elogi, complimenti... tutte cose che inevitabilmente s'insinuano moleste nel nostro stesso essere costringendoci a dover sempre dimostrare che... e' tutto vero!!!

Ok, allora noi portiamo il dolce!!!

L'altra sera, pero', un punto a mio favore l'avevo:
sapevo con certezza che sarebbe stata una di quelle cene luculliane ...
quelle che ti lasciano stremato, del tutto inerme e quindi...

- signori, conoscendo la generosita' del cuoco, ho pensato di fare una cosina semplice, giusto per sublimare tutto quello che e' stato sapientemente preparato e gustato!

Ma che grande, grandissima para.... !!!
Il segreto e' tutto qua, pararsi sempre... sminuirsi mai!!!


RICETTA

Si scioglie del cioccolato fondente a bagnomaria.
Si incorpora del cocco grattuggiato fino a raggiungere una consistenza lavorabile ma ancora molto morbida ed umida: nel caso, aiutarsi con del latte a filo.

Se piace, aggiungere anche del Rum.

Si puo' scegliere se formare delle palline da accomodare negli appositi pirottini di carta, oppure
schiacciare l'impasto ad uno spessore di circa un dito in una teglia quadrata o rettangolare coperta da carta da forno.

In entrambi i casi, vanno cosparsi di cocco grattuggiato e conservati in frigorifero per un bel po' di ore (nel secondo caso, si procedera' a porzionare proprio come ho fatto io, ma solo dopo aver fatto raffreddare per bene il tutto).

Con 300 gr di cioccolato, circa 200 grammi di cocco ed una tazzina di latte...ho ottenuto venti tortine.

giovedì 22 maggio 2008

Insalata di Pollo e ... frolle 'Cuor di Mela'


Avanti...confessate!!!
Quanti di voi hanno aperto questo blog per vedere il mio menu disintossicante post-frittura???

Dai, lo so che la prima cosa che avete pensato aprendo gli occhi stamattina e' stata:
cosa avra' cucinato quella precisina logorroica, paranoica ed estenuante...
visto che ieri casa sua era tutta una croccante e dorata panatura?

E quindi, eccomi puntuale per aggiornarvi!

Lo confesso: un po' c'ho pensato su...
varcando la soglia della mia cucina sentivo dentro una sorta di indice puntato, bacchettone e moralista...l'indice che mi ricordava dei bagordi da panatura del giorno prima e che mi intimava con fare autoritario ...di compensare!!!

INSALATA DI POLLO 'ALLA PRECY'
Petto di pollo lessato e tagliato a tocchetti, quadrotti di melanzane e zucchine grigliate, rucola spezzettata, qualche cetriolo sott'aceto, una manciata di capperi e olive, bastoncini di feta.
Per condire: olio extravergine d'oliva (non fatevi venire un crampo alla mano al momento di versare), sale, abbondante origano e qualche fogliolina di menta spezzettata.

Si ok, pensi di esserti salvata con l'insalata...
ma ti hanno spiegato che NON basta inserire la parola insalata nella ricetta per mettersi a posto la coscienza?!
Ooooooooooooooooooo...ma che pignoli, piuttosto provatela e fatemi sapere!

Ma...e le frolle?! Qual e' il nesso con il concetto di disintossicazione?


Ve lo spiego subito : NESSUN NESSO !!!

E' che erano finiti i dolcini casalinghi, quelli che mio marito mangiucchia col caffettino pomeridiano e... giuro... ogni volta che ne trova uno nuovo mi ama un po' di piu'...dove arriveremo?!

FROLLE 'CUOR DI MELA' (16 pezzi)
Per la pasta frolla, impastare nell'ordine:
140 gr di burro, 100 gr di zucchero di canna, 1 uovo piccolo, 1 pizzico di sale, 130 gr di farina 00, 130 gr di fecola di patate, una punta di lievito per dolci, 1 bustina di vanillina (gli ingredienti 'polverosi' vanno mischiati tra loro e setacciati).

Lasciar riposare in frigorifero, almeno mezz'ora, avvolgendo il panetto in un foglio di pellicola trasparente.


Per la farcia:
2 mele medio-piccole, ca. 40 gr di burro, 1 cucchiaio abbondante di confettura di albicocche, la buccia grattuggiata di un limone non trattato.
Sbucciare le mele, tagliarle a cubetti e cuocerle a fiamma dolce con il burro e la confettura: devono ammorbidirsi, ma non disfarsi.
A fiamma spenta, unire anche la buccia di limone.



Tirare la pasta frolla ad uno spessore di circa 3 mm ( se serve, aiutarsi con pochissima farina), ritagliare delle formine rotonde con un taglia-biscotti (o un bicchiere) di 4 cm di diametro.
Farcirne una meta' con il composto di mele, richiuderle sovrapponendo le altre formine e sigillare bene i bordi picchiettando con le dita leggermente bagnate.
Sistemare le frolle su di una teglia coperta da apposita carta da forno e cuocere a 180 gradi per 8 minuti.
Estraete subito e lasciatele raffreddare in pace, senza dannarvi perche' vi sembrano ancora crudine, abbiate fede!!!

SONO DELIZIOSE!!!

Alla faccia di chi ce li vorrebbe rifilare in quei sacchetti col buco sotto...ce ne sono talmente pochi...per quel prezzo!!! No, mi oppongo Vostro Onore!!!

martedì 13 maggio 2008

Che bello trovare sempre un dolcino!!!

Questa' e' una frase 'storica' di mio marito!!!
Da buon tedesco, al dolcino pomeridiano non rinuncia mai...LUI!!!
Ed ecco che la moglie devota, alla quale basta un niente per andarsene in brodo di giuggiole, s'industria e s'adopera affinche' ci sia sempre qualcosa di goloso!!!
Oggi e' il turno di una cosina tanto semplice quanto gustosa:
deliziosissimi rotolini di sfoglia farciti, ...sfoglia?
Ma certo, ancora LEI... quella che si prepara in un attimo e sfogliaaaaaa...
insomma quella di Lory!
Per la farcitura, confettura di mandarini e cotognata...vanno cotti a 250 gradi per circa dieci minuti.

venerdì 9 maggio 2008

Dopo la festa, si sa...ci si purifica!!!


Vi capita mai? State ancora masticando il boccone del peccato... e gia' iniziate a pensare al digiuno del giorno dopo.... e sapete perche'? Ma e' ovvio!!! Perche' dopo quel famigerato boccone, ne seguiranno altri, altri ed altri ancora!!!
Per quanto mi riguarda, le punzioni sono finite da un pezzo:
sono assolutamente inutili, ma cosi' inutili che... ancora una domanda per voi:
dopo aver mangiato un'insalata tristemente scondita, non vi alzate da tavola con un formicolio interiore che...o iniziate a pregare che arrivi subito un invito a sopresa per cena in modo da essere AUTORIZZATI a mangiare di nuovo...
oppure, ipotesi molto piu' frequente, diciamo...tempo un'ora... e siete gia' con la testa nella dispensa!!!

Per fare un omaggio alla mia adoratissima 'bimba' pelosa...sta' cosa e' un po' il cane che si morde la coda, o no??!!
Ergo, depuriamoci pure, ma con gusto, colore e gioia perche'...CE LO MERITIAMO!!!


I piatti delle foto sono stati preparati cosi' :

IL MINESTRONE DEL BUONGUSTAIO (per due persone)

Ho scaldato dell'olio extravergine d'oliva e vi ho rosolato brevemente uno scalogno a pezzetti. Ho aggiunto 500 gr di verdure miste tagliate in piccole parti, ho dapprima insaporito nell'olio per poi coprire a filo con acqua bollente e portare dolcemente a cottura. A questo punto ho salato (senza esagerare), frullato 1/4 di minestrone per avere un po' di cremina densa, ho aggiunto una generosa manciata di grana, sia grattuggiata che in cubetti (la parte piu' duretta subito prima della crosta) ed ho cotto ancora per una decina di minuti. Gran finale: ho incorporato una tazzina di pesto!!!

Ho spento, coperto e lasciato riposare. Nell' attesa, ho tagliato delle fette di pancarre' in modo da ottenere dei triangoli, li ho coperti con del pecorino grattuggiato e li ho tostati sulla piastra, quella a portafoglio, chiusa fin quasi a toccare il pane..serve calore per far sciogliere il formaggio.Ho servito il minestrone appena tiepido, ma con i crostini belli caldi.


CUOR DI PERA E CIOCCOLATO

Per la pasta: 250 gr di farina per torte, 90 gr di strutto, 1 uovo medio, 100 gr di zucchero, 10 gr di latte, una punta di miele, 1 pizzico di sale, 6 gr di lievito per dolci.Inserire tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad amalgamare tutti gli ingredienti: risultera’ una pasta umida e friabile. Trasferire l’impasto su un piano da lavoro leggermente infarinato e raccoglierlo lavorandolo velocemente con le mani. Avvolgerlo, quindi, nella pellicola e lasciarlo riposare per circa mezz’ora.Per la farcia: 1 pera media, ca. 1/2 tazzina di vino bianco, 2 cucchiai rasi di zucchero di canna, ca. 1/2 tazzina di cioccolato fuso.Sbucciare la pera, eliminare torsolo e semi, ridurla a piccoli cubetti e cuocere a fiamma dolce con il vino e lo zucchero di canna per circa dieci minuti: devono ammorbidirsi ma non disfarsi!Riprendere la pasta, dividerla in due parti e tirarle ad uno spessore di ca. 3 mm. Con una forma rotonda (diam. 4 cm) ritagliare dei cerchi di pasta, farcirne una meta’ con i cubetti di pera cotti e un po’ di cioccolato fuso. Chiudere sovrapponendo i dischi di pasta vuoti e sigillare bene i bordi picchiettando con le dita.Adagiare i biscotti su di una teglia coperta da carta da forno, ben distanziati tra loro, cuocere a 180 gradi per 8 minuti.Estrarre subito, trasferirli su di un vassoio e spolverarli con dello zucchero a velo. Con queste quantita' e dimensioni, ho ottenuto 16 biscotti.


CROSTINI CON PROVOLA E POMODORI...ma va laaaaaaaaaaaaaaaaa' !!!