giovedì 31 luglio 2008

Caprese al limone (e limoncello)


Eccoci qua, ricettina fantastica e scusate se è poco! Prima di scorrere (impazienti) l' intero post alla ricerca della foto rivelatrice (il famoso interno del dolce), ve lo dico subito, così risparmiate un' inutile usura alla cara rotellina del mouse: la suddetta non c'è, manca (come una figurina)!!! Il motivo è semplice, certe volte mi frusterei da sola, ma davvero: sta' torta l' avrò preparata un' infinità di volte (minimo)... e portala di qua e portala di là, personalmente l'adoro e giuro... non ho mai trovato un solo assaggiatore insoddisfatto, ma nemmeno indifferente, sarà che è umidissima, profumatissima, buonaaaaaaa, etc etc... sto chiaramente allungando il brodo per distogliere l'attenzione dall' imperdonabile pecca fotografica! Dunque, preparata qualche giorno fa, destinazione pranzo a casa di zia, uhm eviterei di portare la macchina fotografica (pensavo tra me e me), ogni volta sta' storia imbarazzantissima davanti a tutti, aspetta, girami un po' il piatto, togli le mani, fai sparire la ferrarelle... tanto la foto dell' interno dovrei già averla (pensavo sempre tra me e me). Eccerrto, peccato sia orribile, con tanto di piattino di plastica, inutile insistere, non la meeettooo!!! Parliamo della ricetta che è meglio, soprattutto perchè merita tantissimo: in realtà, la caprese al limone prevederebbe del cioccolato bianco che qui manca (come la foto)... ah, caprese light? Come no! La base è quella storica, mandorle, uova, burro, zucchero e, per l' occasione, un vero e proprio trionfo di limone (e limoncello).

Caprese al limone
(per 8-10 persone)

3 uova
250 gr di zucchero semolato
250 gr di mandorle spellate
2 limoni bio (la buccia)
150 gr di burro
1 cucchiaio (raso) di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 tazzina di limoncello

Per la glassa:
80 gr di zucchero a velo vanigliato
2 limoni (il succo)
2 cucchiai di limoncello

Tostare le mandorle in forno caldo per una decina di minuti, quindi frullarle molto finemente. Montare a lungo le uova con lo zucchero semolato ed un pizzico di sale: deve risultare un composto gonfio e sodo. Con una frusta a mano, unire delicatamente la farina di mandorle, il burro fuso e freddo, la farina setacciata con il lievito e le scorze grattugiate dei limoni: procedere con movimenti dal basso verso l’alto per non smontare il composto. A questo punto, aggiungere il limoncello. Imburrare e cospargere di pangrattato una teglia apribile da 24-26 cm, versarvi il composto e cuocere a 180 gradi per 30 minuti. Per la glassa, spremere i 2 limoni, filtrarne il succo e addolcire con lo zucchero a velo ed il limoncello. Dopo i 30 minuti di cottura (anche se vi sembra ancora un po' umida, non abbiate timore a sfornarla), estrarre la torta dal forno, bucherellarne interamente la superficie con uno stuzzicadenti e bagnare completamente con il succo di limone zuccherato, aiutandosi con un cucchiaio in modo da distribuirlo omogeneamente sull' intera superficie. Lasciarla nello stampo fino al completo raffreddamento, quindi, sformare eliminando la cerniera laterale e conservare al fresco.

Lo dico o non lo dico, lo dico o non lo dico, ma si... lo dico: preparatela un giorno prima che è meglio!!!

La pineta delle idee

Così selvaggia, perfetta nella sua casualità, bellissima perchè assolutamente spontanea, affascinante, suggestiva, anche un po' inquietante... se il sentiero si fa meno battuto. Di contro, non amo i giardini curati all' inverosimile, quelli con le siepi squadrate, i fiori introvabili provenienti da chissà quale paese e messi lì, ooppss, come un bouquet. Preferisco il bosco, l' effetto giungla, del resto anche il giardino di casa è vagamente amazzonico, direi!
Queste foto risalgono a stamattina, poco dopo le 7... e così adesso potrete immaginare meglio la scena: la natura rigogliosa, un buon numero di fanatici in preda ad un attacco di jogging sfrenato (ma come fanno?), qualche amante dell' aria buona del mattino, una marea di gatti selvatici... e questa ragazza stralunata, assorta nei suoi pensieri che vaga con la sua dolce cagnolina, inspirando ed espirando, inspirando ed espirando... qualche scatto piuttosto distratto qua e là e di tanto in tanto un sorriso, il segnale che m' è venuta l' idea!!!











Che ne dite, dopo questo popò di passeggiata, con tanto di scatti e riflessioni estenuanti, una colazione da bracciante agricolo ci sta???

Tipo pane e pomodoro, tanto per buttarla lì a caso! Quando esci di primo mattino, il profumo del pane appena sfornato ti attira come una calamita... e allora vai dal buon vecchio panettiere, quello che ha un piano da lavoro, la cassa (forse) direttamente accanto al forno a legna... e nient' altro. Il pane è quello con il lievito madre, i pomodori, piccoli, tondi, dolcissimi, modestamente sono quelli del nostro giardino (amazzonico), ehhhhh terra vulcanica quella ischitana, i sapori sono eccezionali, il basilico ecchevelodicoaffà, l' olio extravergine siciliano (al momento ho preso questa passione), l'aglio però me lo sono risparmiato, per il resto della giornata toccherà fare vita sociale, argh!!!

mercoledì 30 luglio 2008

Zucchine e Tzatziki

Crocchette (o polpettine, boh) un po' particolari: si tratta di una sorta di crema in crosta, una purea molto saporita di zucchine... appallottolata, panata e fritta, olè!!! Mi spiace non avere la foto di una crocchetta aperta, che fate, vi fidate??? Per servirle, un fantastico effetto crema su crema con la "mia" (adoratissima) salsa tzatziki, freschissima, perfetta per stemperare il fritto... e vi dirò di più, quel giorno a tavola c' erano varie cosine dai sapori alquanto differenti, bè la fida "Tzatzy" è finita un po' ovunque, ooppss!!!

Crocchette di crema di zucchine
(per circa 20 pezzi)

4 zucchine novelle (piccole e sode)
1 uovo (grande)
50 gr di mollica di pane
10 foglie di basilico
5 foglie di menta
2 cucchiai di pecorino (grattuggiato)
100 gr di fiordilatte
1 spicchio d' aglio (piccolo e senza germoglio)
1 manciata di gherigli di noci
q.b. sale e pepe
q.b. pangrattato
q.b. olio di arachidi

Lavare ed asciugare con cura le zucchine, spuntarle, tagliarle a tocchetti e frullarle con l' uovo, il pane, gli odori, i formaggi, l' aglio e le noci. Il risultato sarà una purea liscia, ma abbastanza densa e lavorabile con le mani: eventualmente, aiutarsi con un po' di farina! Salare e pepare, formare delle palline grandi quanto una noce, passarle nel pangrattato e friggerle in olio caldo. Appena la crosticina diventa ben dorata, scolarle con cura, tamponare l' unto in eccesso e servire (buonissime anche fredde).

L' ideale è accompagnarle, appunto, con della salsa Tzatziki, la gustosissima cremina greca perfetta anche per carne e pesce alla brace!

Salsa Tzatziki
per una ciotola di medie dimensioni

2 cetrioli non troppo grandi*
300 gr di yogurt greco
1 manciata di menta fresca
1 spicchio d' aglio
2 cucchiai di olio extravergine d' oliva

I cetrioli vanno sbucciati e grattuggiati, assolutamente non frullati! Incorporare lo yogurt, l'olio, il succo dell' aglio spremuto e la menta tritata. Amalgamare bene il tutto e lasciar riposare in frigo per almeno 4-5 ore prima di servire.

*I cetrioli preferisco sceglierli non troppo grandi per evitare di ritrovarmeli pieni d' acqua e semi. Nel caso, con un coltello a lama liscia, sarebbe preferibile eliminare la parte interna in modo da ricavarne soltanto la polpa più soda.

martedì 29 luglio 2008

Dolce di ricotta ... per farmi perdonare !!!

Tortina buona buona per farmi perdonare delle foto mancate di Sant' Angelo, ieri me la sono cantata e suonata da sola con la storia del paradiso, la piccola Capri, l' isola nell' isola, le foto per documentare... e invece oggi sono qui assolutamente a secco di materiale fotografico ad hoc... clemenza, ecco le mie ragioni!!! Intanto va detto che qui si è ancora in clima da weekend, il parentume riparte stasera quindi abbiamo sfacciatamente prolungato i bivaccamenti, ieri pomeriggio eravamo qui...


Spiaggia dei Maronti!!! L' acqua era un incanto e poi, sarà che ci siamo sfiancati con i cagnolini, prendi la pallina, portala, riprendila, riportala... sarà che avevo con me la solita lettura che ti apre lo stomaco (ovemai ce ne fosse bisogno), per inciso "L' Enciclopedia della Cucina Italiana-Estate", sfogliando sfogliando mia sorella mi fa: ma sai che uno spaghettino con le vongole m' andrebbe proprio??!! A questo punto le persone sagge iniziano a farsi qualche calcolo: eravamo già all' imbrunire (inoltrato), l'idea di tornare a casa, lavarsi, mettersi in tiro per uscire di nuovo... quando praticamente eravamo già in paradiso (un altro) con lo spaghettino di mare a portata di mano... ma si dai, restiamo qui!!!


Questa è decisamente la mia idea di estate, la libertà di lasciar scorrere il tempo magari restando in costume tutto il giorno... finchè arriva il fatidico momento della cena che, ovvio, se ti ritrovi in riva al mare.. ehhbbè, siamo all'apoteosi!!! Quanto a ieri sera, Pasquale e Giovanni del Nuovo Tropical ci hanno regalato l'ennesimo spaghetto alle vongole che... non è uno spaghetto alle vongole sic et simpliciter, è un' esperienza olistica, avvolgente, ripartita tra sinuose forchettate di pasta e deliziose vongole rubate direttamente dal guscio, succhiate per la precisione... il rumore è poco elegante quindi ne evito la riproduzione... alla fine ti resta quell' intingolo succulento sul fondo del piatto e tu vai di moderata scarpetta con del buon pane casareccio... e poi ti lecchi le dita una ad una perchè si, ancora un volta... chi non si lecca le dita, gode solo a metà!!!

A questo punto vi aspettereste la foto dello spaghettino, giustamente, invece lascierò che il mio racconto resti una sorta di mito ultradimensionale (uaaa), riservandovi la ricettina di questa torta decisamente più terrena, ma incredibilmente appagante: come dicevano giustamente su Sale&Pepe, è proprio il trionfo della pasticceria campana, un po' pastiera, un po' sfogliatella (il ripieno), un po' Migliaccio, provatela!!!

Dolce di ricotta
per 8 persone

500 gr di ricotta romana
5 uova
4 tuorli
50 g di farina00
130 gr di biscotti secchi tritati
150 gr di zucchero semolato
2 limoni non trattati
5 dl di latte
q.b. burro

Montate a spuma i tuorli con 50 gr di zucchero, incorporate la farina setacciata, la scorza grattuggiata di un limone ed unite il latte a filo. Cuocete la crema su fiamma bassa per otto minuti, copritela con della pellicola (poggiata direttamente sulla crema) e lasciatela raffreddare. Setacciate la ricotta facendola cadere in una ciotola, lavoratela con lo zucchero rimasto, le uova intere ed il succo e la scorza dell' altro limone. Imburrate uno stampo a cerniera rotondo a bordi alti, da 18 cm di diametro, foderatelo con carta da forno, imburrate anche questa e cospargetene il fondo con un po' di biscotti tritati. Dividete la crema in 2 parti, il composto di ricotta in 3 ed i biscotti rimasti in 4. Versate una parte della ricotta nello stampo, cospargete di biscotti e proseguite con strati di crema, biscotti, ricotta, biscotti, crema e ricotta. Spolverizzate la superficie con gli ultimi biscotti rimasti e cuocete in forno già caldo a 160 gradi per un' ora. Lasciate raffreddare la torta, trasferitela in frigo per 5-6 ore, sformatela e servitela.

Note: la crema pasticcera risulta piuttosto lenta, ma va bene così visto che terminerà la cottura in forno; se, poi, dovesse presentare dei grumi, rimediate con qualche colpo di mixer ad immersione; setacciare la ricotta è un passaggio noioso, ma importantissimo, fa la differenza!!! Se potete, preparate il dolce un giorno prima... ecchevvelodicoaffa' ??!!

Fettona di torta per Imma, grazie per il premio paesa', pure tu si' nu' spettacolo !!!

lunedì 28 luglio 2008

Un lunedì d' insalata



Non è vero, bugia clamorosa! Questo bel piattino faceva parte di una cenetta preparata venerdì sera per il parentume. Detto tra noi, anche oggi l' ennesima insalata non me la toglie nessuno... ahaaahhh insalata a pranzo, qui c'è puzza di cena ricca in arrivo!!! Uhm, non si sa, potrebbe scapparci, in programma c' è una puntatina in quel di Sant' Angelo, posticino incantevole, una sorta d' isola nell' isola, se dico Capri in miniatura me la fate passare??? Fidatevi!!! Magari faccio qualche scatto...

Insalata speziata ai tre colori
Per la parte verde, lattuga canasta, rucola e cetriolo conditi con menta fresca, anacardi tostati, olio extravergine d'oliva, sale (poco), pepe e salsa di soia.
Per la parte bianca, ricotta di pecora condita con olio extravergine d'oliva, pepe ed origano fresco.
Per la parte nera, pane integrale ai cereali leggermente abbrustolito.




domenica 27 luglio 2008

Quiche (digeribile) ai peperoni e cipolla di Tropea


Bah, se me l'avessero chiesto, non c' avrei scommesso granchè! Tutta colpa dei preconcetti, tze, cipolla e peperoni in un colpo solo, ci mettermo due giorni a digerirla, speriamo che la cipolla non si bruci, vedrai che alla fine mi resta pure cruda, la sfoglia avrà sicuramente quell' odiosissimo fondo umidino e molliccio... in pratica, mi stavo impegnando come non mai per farne uscire fuori una disfatta colossale, strana gente sti' food-bloggers!!!
Che vi devo dì, sarà stata la vendetta della quiche, ma non m' è mai venuta così buona, perfetta quanto a consistenze varie... la digeribilità? Ogni ingrediente, da bravo bimbo, ha percorso la sua strada solo ed esclusivamente in discesa, non so se ho reso l' idea!!!
Unica pecca (mia), la sfoglia era di quelle pronte... evvabbè, nessuno è perfetto! Mi sono lasciata tentare da quella (nuova) sfogliosissima di mister tortellino, la migliore tra tutte quelle (industriali) provate finora, c'è anche scritto "senza grassi idrogenati", ma che volete di più?!

Quiche ai peperoni e cipolla di Tropea
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
1 peperone rosso (piccolo)
1 peperone giallo (piccolo)
1 cipolla di Tropea (media)
100 gr di robiola fresca
50 ml di panna fresca
2 uova (medie)
50 gr di parmigiano (grattuggiato)
q.b. di sale e pepe

Riscaldare il forno a 220 gradi (funzione ventilato).
Arrostire e spellare i peperoni, aprirli, eliminare semi e parti bianche e tagliarli a falde. Sbucciare la cipolla ed affettarla a rondelle sottilissime. In una ciotola, sbattere i formaggi, la panna, le uova, il sale ed il pepe, fino ad ottenere una crema abbastanza spumosa. Srotolare la pasta sfoglia (senza eliminare la carta che l' avvolge) e foderarvi una teglia da 24 cm di diametro. Bucherellarne la base con i rebbi di una forchetta e passare in forno già caldo per 2 o 3 minuti. Estrarre la teglia, versarvi la crema di formaggio e uova, livellare la superficie con una spatola, completare con i peperoni e la cipolla e ripiegare i bordi della pasta in modo da creare una sorta di cornicione. Infornare (teglia nella parte bassa del forno) e cuocere per circa 30 minuti. Spegnere e lasciar raffreddare in forno. L' abbiamo mangiata a temperatura ambiente, buonissima!!!

Buona domenica a tutti... vado a posizionarmi ai fornelli, oggi pranzettino per rimpatriata cuginesca, tre vegetariani in un sol colpo, alla fine ho optato per un pranzo un po' buffet, un po' brunch, un po' finger food, insomma mi toccherà spignattare 3001 cose!!! Ripeto, strana gente sti' food-bloggers!!!

sabato 26 luglio 2008

Pomodorini confit !


Mamma, ieri quant' ho cucinato!!! Quando ti prende la (malsana) idea di fare la cosiddetta cenetta sfiziosa con tutte quelle cosine diverse e particolari... la tavola è un trionfo, ma la cuoca è da buttare. Va bè, non esageriamo! Ieri pomeriggio c' era anche la mammina a farmi da spalla, anzi di più, da vero e proprio lavapiatti (poverina, ma s' è offerta lei)... ragazzi, cucinare con qualcuno che appena poggi un coltello sporco sul ripiano, ti giri un attimo e, wow, il coltello è magicamente sparito, già bello che lavato ed asciugato... peeerò, mi piace sta' cosa! Ad ogni modo, il parentume fa (anche) le sorprese... io ero organizzata per la cena, invece c' è scappato anche il pranzettino: quando hai il giardino e in famiglia ci sono due "bimbi pelosi" che se li tieni fuori dalle pareti domestiche, è meglio... eheheh, la mia mammina coi pelosi è ancora un po' compassata: che dici, veniamo da te, così loro giocano in giardino?! Giocano??? Ammazza, il peloso 'cuginetto' romano è un pazzo scatenato, Fiocco era stremata, non ce la faceva proprio a tenergli testa. Poverina, lei è un tipetto molto più lounge!!!

Dicevamo, pranzettino! Giusto qualche giorno fa ne parlavo con super Lo: carissima, ma sai che sto' piatto ce l'ho "punta punta"??!! Espressione campana, resa in un improbabilissimo italiano dalla sottoscritta, per dire che contavo di farlo presto. Ecco, ieri l'ho fatto! Semplicissimo, pratico (mentre i pomodorini stazionano in forno per un 'ora abbondante, si possono fare tante altre cose), assolutamente squisito, decisamente all' altezza delle aspettative!!!

Qui s' è optato per un sano piatto di pasta, ma i confit potete anche tenerveli pronti per un aperitivo, antipastino, contorno... per quello che vi va!!!

Pomodorini confit
Tagliare a metà i pomodorini e adagiarli in una teglia da forno, tutti con la parte interna rivolta verso l' alto. Il condimento può variare in base ai gusti: sicuramente ci vorranno sale, pepe, un pizzico di zucchero ed un buon giro d' olio extravergine d'oliva. Per l'aspetto aromatico, ho utilizzato un trito di aglio, rosmarino, origano e (poca) buccia di limone... ottimo, ve lo consiglio caldamente! Infornare a 130° per circa 1 ora.

Nel mio caso, dopo aver lessato e scolato la pasta ben al dente (ottime casarecce di Gragnano), ho rimesso tutto in pentola versandoci su (senza troppe storie) i profumatissimi pomodorini e tutto il loro sughetto, senza cuocere, giusto il tempo di insaporire la pasta et voilà, si mangia!

Come? Dove sono tutte le altre cosine cucinate ieri? ihihihih, chi mi ama mi segua...

p.s. grazie grazie grazie alla cara Pizzicotto, è tenerissima sta' ragazza... ancora un premio per meee!!!

venerdì 25 luglio 2008

Buon weekend !!!


E' un po' inusuale parlare di weekend già dal venerdì, io sono del club di "quelli che la domenica", ma, sic et simpliciter, è arrivata mia sorella (con fidanzato e cagnetto annessi)! Ragione più che valida per tralasciare ogni sorta d' impegni (fortunata) e dedicarsi al lento e futile trascorrere del tempo! Sicuramente ci scapperà qualche bel piattino (a gentile richiesta), ho già un po' di ideuzze in merito, il dolce è già in frigo (sorpresa)... però sento che questo futile trascorrere del tempo non mi consentirà lunghe permanenze in rete, uhm, magari giusto qualche accesso random per postare qualcosa di buono... ma si si, se po' fa!!!

E visto che oggi m' è uscita na' cosa talmente semplice e sbrigativa da sembrare una comunicazione di servizio, vi lascio una ricettina altrettanto fulminea, tout court, un' idea semplicissima, ma molto carina ed appetitosa, in linea con il (solito) finger food! Buon weekend!!!

Spiedini di pomodoro, melanzane e Auricchio marinati
Tagliare i pomodori (rossi e tondi) in quattro quarti, eliminare picciolo e semi interni e dividere in due ogni spicchio (in senso orizzontale), così da ottenere dei tocchetti di media grandezza. Condire con olio extravergine d'oliva, aglio, sale e basilico fresco e lasciar macerare per un po'.
Tagliare anche il formaggio, più o meno della stessa grandezza dei pomodori, e lasciarlo marinare per un po' con olio e timo fresco.
Grigliare delle fette di melanzana, tagliarle a quadrotti (sempre della stessa grandezza degli altri ingredienti) e condire con sale, olio, origano e (poco) peperoncino.
Sgocciolare verdure e formaggio dalle varie marinate e comporre gli spiedini, alternandoli tra loro con qualche foglia di basilico decorativa.

giovedì 24 luglio 2008

Detox, i frullatoni 'plin plin'

Sulla scia cavolettiana di smoothies and co., oggi due gustosi beveroni! Il gusto c'è scappato (e giustamente), ma restiamo concentrati sull' aspetto depurativo: fanno bene, ripetetevelo continuamente mentre sorseggiate.. vi faranno ancora meglio! Foodpairing casuale! Sono andata immediatamente a verificare la liceità degli accostamenti, uhm, nessun riscontro... in compenso, ho adocchiato tutt' una serie di combinazioni da sperimentre al volo! Alla prossima operazione "detox" ! Ah, già che ci siamo, se il termine foodpairing vi ha incuriositi (e ci avete anche cliccato sopra), vi consiglio un giretto completo sul blog di Dario Bressanini, interessantissimo, notizie utili, curiose, importanti... se prima di ingerire qualcosa, ve ne state lì a pensarci su almeno per un attimo, dateci un' occhiata, anche due!!! E sempre perchè ormai ci siamo, un bacino tutto per Salsadisapa, audace pioniera degli accostamenti arditi e coraggiosi!!! Un bacino... allo yogurt (che m' è rimasto sulle labbra)... ci starà bene???


Frullato di pesca noce ed aloe vera, con basilico e mandorle
per un bicchiere, frullare:
1 pesca noce (bio)
50 ml di succo di aloe vera
4 foglie di basilico
3 mandorle pelate
succo di 1/2 limone
100 gr di yogurt magro

Frullato di mela granny ed aloe vera, con tè verde e rosmarino
per un bicchiere, frullare:
1 mela granny (bio)
50 ml di succo di aloe vera
1 cucchiaio (raso) di aghi di rosmarino
1 cucchiaino (raso) di tè verde
succo di 1/2 lime
125 gr di yogurt magro

Piena zeppa d' energia (e ben depurata), sono pronta a ringraziare di tutto cuore Perlablu e Morettina: premio1 e premio2, vi abbraccio entrambe!!!

mercoledì 23 luglio 2008

La crostata della domenica

Cavoli, ma oggi è mercoledì... andiamo bene!!! No dai, pace, sono solo un po' in ritardo sulla tabella di marcia... il blogleanno di Imma e lo scottante meme di ieri hanno avuto la precedenza!!! Per questo, siamo a mercoledì ed io vi presento la mia bella crostata della domenica... non di tutte le domeniche, di domenica scorsa, appunto! A dirla tutta, è quasi un dolce-evento, siamo in piena estate e qui si va in ferie "da pranzi domenicali in famiglia"... fa troppo caldo per i sentimentalismi e, soprattutto, si va al mare!! Questa è stata un' eccezione e, tanto per non rompere le tradizioni, mi sono presentata con il mio bel dolcino!!! Decidere quale preparare: ero combattutissima, avrei talmente tante ricettine in lista, troppe, tutte da provare quanto prima... vediamo, che dolce mi andrebbe? Bello però! Il fatto che sia io a prepararlo, mi dà la possibiltà di scegliere con sommo egoismo! Ad ogni modo, di una cosa ero certa, anzi due, semplicità e pasta frolla, my love!!! Qui avevo decisamente trovato pane (dessertoso) per i miei denti, ma non avevo la ricotta! Va bè, se facessi così e colì, vai... e crostata di pesche sia!!!

Crostata di pesche noci e cannella, con crumble alle mandorle
per la pasta frolla:
160 gr di farina 00
80 gr di fecola di patate

160 gr di burro freddo

80 gr di zucchero a velo vanigliato
1 pizzico di sale
2 tuorli d'uovo

Intridere la farina col burro tagliato a dadini, unire anche gli altri ingredienti, impastare velocemente prima con una forchetta e poi con le mani…fino a formare un composto omogeneo, avvolgere con della pellicola e lasciar riposare al fresco per almeno mezz'ora.

per la farcia:
6 pesche noci (bio)
2 cucchiai di zucchero di canna

2 cucchiaini di cannella macinata
Denocciolare le pesche e tagliarle a pezzetti. Ho utilizzato frutta bio per poter tenere la buccia: oltre a conferire un certo sapore rustico, rende anche molto più colorata la preparazione. Mescolare lo zucchero con la cannela, cospargerli sulle pesche e lasciar riposare.

per il crumble:
100 gr di farina
50 gr di burro
40 gr di zucchero
50 gr di mandorle a pezzetti
Con la punta delle dita, amalgamare velocemente tutti gli ingredienti in modo da ottenere un composto piuttosto granuloso.

Riprendere il panetto di pasta frolla, stenderlo non troppo sottile e foderarvi uno stampo da 28 cm, imburrato ed infarinato. Farcire con le pesche e completare spargendo il crumble sulla superficie. Cuocere a 180 gradi per 30 minuti. Far raffreddare completamente, sformare delicatamente e servire, oppure conservare al fresco.

martedì 22 luglio 2008

Si scoprono le carte !

Stamane, sveglia biologica alquanto precoce... vai, cogliamo l'occasione al volo: Fioccooo, andiamo?! Cagnolina pigra e sorniona, la sua giornata non inizia mai prima delle 10:00... oddio, ma ke vuole sta' pazza, a quest'ora poi, sarà ancora notte... Giunte a destinazione, le si sono illuminati gli occhietti a mandorla: mare e spiaggia tutti per noi (quasi), luuunga passeggiata con piedi e zampe in ammollo... grazie, padroncina adorata!!!


Mmmm, la cosa che più adoro del mattino sono i profumi... quelli intensi della natura che si offre al sole (poetica) e quelli destabilizzanti dei caffè e delle brioche calde, appena sfornate (materiale). Come resistere... non si resiste e basta! Vuoi mettere il fascino del rincasare col sacchettino della pasticceria, tiepidino, leggermente unto sul fondo... ma vuoi mettere?!


Bene, a questo punto mi sento pronta, carica al punto giusto per... scoprire le carte!!!
Il criceto goloso mi ha attaccato un meme niente male, il nome è già tutto un programma, "Patata bollente"... mah, devo preoccuparmi? Capirai, straparlo tutti i giorni a ruota libera, che sarà mai?! Va bè, io parto...


Il personaggio di un libro di cui potrei innamorarmi:

Jeremiah Thurston, il protagonista de "La tenuta" di Danielle Steel, un uomo che dal nulla (un classico) fonda un vero e proprio impero finanziario. Grondante di carisma, monumentale direi, me lo sono immaginato un po' alla Liam Neeson, eppure... l'amore, che nota dolente! Lui, capace di avvolgere una donna anche solo col respiro, di proteggerla, rassicurarla, completarla... non tarderà a capire che il denaro non compra la felicità... così è sempre stato e così sarà per sempre, amen!!! Me ne sarei potuta innamorare perchè, nonostante sia una tipa sempre lì a pensare, dire, fare... io così, io colì... nonostante tutto, amo l'uomo capace di tenerti in un' ampolla pregiata, l' uomo che sa vivere di te e per te, che pende dai tuoi pensieri... non un uomo che si annulli, per carità, ma che non abbia paura di mostrarsi (anche) disarmato! Ah, per la cronaca, il primo "Jeremiah" che m' è capitato a tiro, me lo sono sposato... ovvio!!!

Il personaggio di un film:

ci risiamo... per gli stessi motivi di cui sopra, mi sarei potuta innamorare di Garret Blake (al secolo Kevin Kostner, hai capito che furba) di "Message in a bottle" (Le parole che non ti ho detto). Lui è un uomo semplice, profondo, vero: sua moglie, il grande amore della sua vita, è morta tragicamente, logorata, sfinita dalla malattia, ma... in realtà è come se non se ne fosse mai andata, o meglio... lui non l'ha lasciata andar via, non poteva, lei era tutto, il suo sole, la sua ancora! E quando incontra Theresa, una donna diversa dalla sua Chaterine, ma non per questo meno affascinante ed intelligente, lui nemmeno se ne accorge, rischiando di perdere l' occasione per tornare a vivere... purtroppo niente happy-end, ma nonostante tutto non è un film che ti lascia l'amaro in bocca, anzi, resta la gioia di aver visto l' Amore, in una maniera semplice, tenera, assolutamente grandiosa! E' questo che mi aspetto da un uomo (che mi aspettavo... ormai sono a posto)... non potrei vivere pensando di non essere il suo sole (un po' egocentrica? no, esigente ed innamorata).


Il personaggio di un fumetto:

Paperino, troppo sfortunato, tenero ed indifeso, troppo per non innamorarsene!


Personaggio di un telefilm:

qui tocca fare una distinzione... tra la fase adolescenziale, quella in cui bastava il bel fighetto brillante ed estroverso, per farti cadere esanime come la più matura delle pere e... la fase adulta (ah si?!) quella in cui si dà importanza a ben altro, quando anche un semplice sguardo riesce a rivelarti se quell' uomo sarebbe capace di amare.

Nella fase adolescenziale è toccata a lui, Mike Seaver (al secolo Kirk Cameron), lo vedevate Genitori in Blue Jeans ? http://www.youtube.com/watch?v=vvzt--ZXTnI


Nella fase adulta, passiamo a Derek Shepherd, ovvero il dottor Stranamore di Grey's Anatomy (al secolo PatrickDempsey): l'ho sempre trovato molto tenero e delicato... nonostante il suo nuovo, grande amore, resta combattuto sul fatto di perdonare la moglie fedigrafa e salvare il loro matrimonio!!! Ancora una volta niente spacconerie da grandi machomen, nessuna faccia da schiaffi, bulletti, vanesi piuttosto str.... che ti farebbero persino rimpiangere di essere nata donna!


Allora? Come sono andata? Voglio proprio sentire il mio profilo, da ognuno di voi...
ah ovviamente, chiunque desidera cimentarsi... non ha che da copiare e incollare!!!

lunedì 21 luglio 2008

Caffè alla Nocciola... travestito da Malakoff (???)

Per la serie, Italia-Francia 1-1 !!! Io la vedrei così e vi spiego anche il perchè!!!
Partiamo dal caffè alla nocciola: per la sottoscritta rappresenta (quasi sempre... dipende dal tasso zuccherino richiesto dal mio palato) l'apoteosi della prima-colazione alla napoletana, adoro il fascino di questa tazzina indecorosamente spalmata di concentrato di nocciola e riempita di spumosa crema di caffè... con tanto di nocciola intera, pluff!!!
Il tutto, sublimato dai trucioli unti e golosi che mi s' incollano sulle labbra mentre, ai sorsi di caffè, alterno gioiosi morsi di sfogliatella ancora tiepida... va bè, non divaghiamo, restiamo sul caffè: tutto parte da qui !!!

Ancora una reinterpretazione (ehi, chi non reinterpreta è perduto): una sorta di malakoff (ciò che avevo visto qui e qui mi era piaciuto troppo per pensare di sorvolare) così da comporre 'alla francese' una bevanda decisamente partenopea.
Eccoci qua! E con questo caffè alla nocciola travestito da malakoff partecipo al meme "L' angolo del caffè" !!!

Malakoff con chantilly al caffè e pralinato di nocciole
per 4 porzioni individuali

Per la chantilly al caffè:
250 ml latte
3 tuorli
50 gr di zucchero a velo vanigliato
20 gr di farina
1 cucchiaio di caffè solubile
250 ml di panna fresca
Portare il latte ad ebollizione. Sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina setacciata ed, infine, il latte caldo (mescolando continuamente). Rimettere sul fuoco basso e mescolare fino a che la crema non risulterà ben addensata. Spegnere, incorporare il cucchiaio di caffè solubile, mescolare in modo da scioglierlo del tutto, appoggiare della pellicola direttamente sulla crema e lasciar raffreddare completamente. Unire, quindi, la panna montata (freddissima), con delicati movimenti dal basso verso l' alto.

Per il pralinato di nocciole:
100 gr di zucchero
1/2 tazzina d'acqua (circa)
100 gr di nocciole (spellate e tostate)
Qui per il procedimento... o se preferite, acquistatelo già pronto dal vostro amico pasticcere!!!

Per la composizione:
6 savoiardi
1 tazza di caffè espresso (amaro e freddo)
4 nocciole intere

Per ogni coppa: spalmare il pralinato su fondo e pareti e sistemarvi, come base, un savoiardo (spezzato a metà) bagnato velocemente nel caffè espresso. Riempire con la crema chantilly al caffè e decorare con mezzo savoiardo ed una nocciola intera. Conservare in frigo per almeno 4 ore prima di servire (l' ideale sarebbe prepararli un giorno prima).

Nota: se avanza della crema e del pralinato, congelatela tranquillamente, anche mischiandole in un unico composto, come ho fatto io!!!

sabato 19 luglio 2008

Pranzo al ... bicchiere!!!

Si, in questo modo il pranzo diventa trasportabilissimo... se l'idea è quella di mangiucchiarselo in giardino, al sole, sfogliando Sale&Pepe di Luglio acquistato soltanto oggi... ma meglio tardi che mai visto che, leggendo qua e là, ho attaccato di soppiatto almeno quattro o cinque post-it (ricettine da provare)!!! Cavoli, è già sabato!!! Mio marito è fuori da lunedì (ecco spiegati i pranzi frugali con tintarella inclusa), ormai s' avvicina la telefonata fatidica, quella del "ho finito, ho prenotato il volo, torno...", per questo è tempo che inizi a pensare a qualcosa di carino da cucinare per la cenetta di bentornato, è una tradizione irrinunciabile... e porta pure bene!!!

E con questo me ne vado a fare una doccia rinfrescante che mi rimetterà al mondo, pensando a qualcosina da fare stasera... senza troppe pretese, della buona aria fresca sarebbe già tanto!!!

Quanto al mio pranzo (?)... mi vergogno un po' a scrivere la ricetta, ma non si sa mai... e poi così a me resterà il ricordo!

Insalata al bicchiere
(per un bicchiere)
1 pomodoro rosso, tondo
6 olive verdi e nere condite (poi vi dico come)
50 gr di auricchio piccante
4 gherigli di noci
q.b. di olio extravergine d'oliva e sale
Tagliare il pomodoro a pezzetti, eliminando torsolo e semi interni, condirlo con sale ed olio e lasciarlo macerare per un po'. Nel bicchiere, alternare olive, pomodori, auricchio a cubetti e noci spezzettate, irrorando il tutto con il sughetto rilasciato dai pomodori.

Olive condite
Utilizzo olive verdi e nere (quelle buone, morbide e dolci), ben sciacquate dalla salamoia, aggiungo uno spicchio d' aglio, qualche filetto di acciuga sott'olio, a pezzetti, una manciata di capperi tritati, abbondante origano fresco, del peperoncino, un goccio di aceto ed olio extravergine d'oliva. Mescolo bene il tutto, copro e conservo in frigo. Prima dell'utilizzo, che naturalmente potrà avvenire a più riprese, è opportuno rimestare il tutto così da ravvivarne i sapori.

Questo bicchierozzo partecipa alla raccolta super fashion di Morettina:


venerdì 18 luglio 2008

Esopo... il pesto... e ancora premi!!!


Durante l'estate la formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l'inverno. Invece la cicala non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l'inverno e la formica ebbe di cui nutrirsi, dato che durante l'estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se poteva darle qualcosa da mangiare. Le formica le disse:"io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l'estate?" "Ho cantato." rispose la cicala. La formica esclamò:"Allora adesso balla!"

Che dite, sarà stato il grande favolista greco ad ispirare il gatto goloso ??? Mah, resta il fatto che spronarci a lasciare la sedia sdraio per qualche ora (mi sa che ora rischio il linciaggio) per correre in cucina a preparare una conserva, una confettura, un chutney... qualcosa che faccia ripensare alla bella stagione per tutto l' inverno... ebbè, è senza dubbio un' iniziativa da brave formichine laboriose!

Spero di non essere andata "fuori tema": la mia è una preparazione che va congelata, ma la definirei in ogni caso una conserva perchè, appunto, permette di conservare gli aromi dell'estate per un bel po' di mesi, sicuramente per tutto l'inverno! Inoltre è decisamente pratica, soprattutto se congelata in piccole porzioni e, poi, utilizzata un po' qui, un po lì... per condire pasta, minestre, ma anche per crostini, torte salate et similia!!!


Pesto di erbe aromatiche e frutta secca

50 foglie (grandi) di basilico
10 foglie (piccole) di menta
1 cucchiaino di origano
1 cucchiaino di timo
1 spicchio d'aglio (privato del germoglio interno)
1 pezzetto di buccia di limone (bio)
50 gr tra noci, mandorle, anacardi, pinoli e pistacchi (tostati e non salati)
1 cucchiaino (raso) di sale grosso di qualità
1 tazzina (circa) di olio extravergine d'oliva

Pestare tutto nel mortaio (o tritare con piccoli colpi di minipimer) fino ad ottenere una cremina densa: se la frutta secca dovesse restare un po' a pezzetti, ancora meglio!!!
Porzionare il composto in formine più o meno grandi, a seconda delle esigenze, e riporre in freezer. Con queste quantità, si ottiene 250 gr di pesto da conservare in freezer per almeno dieci mesi!!! Le erbe aromatiche devono essere tutte, rigorosamente, fresche. Non aggiungo formaggi per allungare i tempi di conservazione: li aggiungerò, poi, volta per volta.

Questo pesto partecipa alla raccolta delle brave formichine!!!

Ed ora... premi!!!
Mi tocca ringraziare Sapori diVini, Trattoria Muvara e La dolcetteria: ancora delle belle parole per me, apprezzamenti culinari, ma anche attestazioni di (graditissimo) affetto!!!
Ragazzi, non posso che ricambiare ancora una volta, i vostri blog fanno parte del mio click quotidiano, siete estremamente diversi l' uno dall'altro, ma assolutamente identici per passione e cura dei particolari!!! Un abbraccio forte per tutti voi, grazie!!!

mercoledì 16 luglio 2008

Prosciutto e melone ... del 2000 !


Questa cosa proposta da Salsadisapa, il famoso restyling dei piatti anni '80... devo dire, m' ha scombussolata!!! Che poi... non imparo mai: è inutile mettersi a pensare ad una cosa... ecco adesso ci penso così mi verrà! Tutto inutile, elucubrazioni sprecate!!! Piuttosto, bisogna saper attendere... prima o poi la "cosa" apparirà nei nostri pensieri... quando non vi viene il nome di quell' attore, ma ce l'avete sulla punta della lingua... appunto!

Ma io non imparo mai, ve l'ho detto... anche stavolta mi ci sono applicata alla grande... cosa diavolo mangiavo negli anni '80 ??? Perlustravo i miei archivi mentali, ma anche foto, riviste e... lo ammetto... persino San Google!!!
Bene, dalle ricerche un dato, almeno uno, è emerso, consolazione, seppur magra, ma almeno adesso conosco la ragione del buio che m' attanagliava la mente sull' argomento: cavolo... possibile???!!! Ma ceeerto, erano anni in cui mangiare, per me, significava soltanto sforzarsi d' ingurgitare qualcosa per non suscitare le ire di mamma e papà, altrimenti poi non potevo fare questo, quello... ahhhhhhhhhhhhh, ecco, non me ne fregava niente del cibo, per questo i miei flashback mangerecci erano tutti a forma di tegolino, saccottino, crostatina o di stratosferiche bigbabol sloga-mandibole!!!

Ok, chiamo mamma: ciao, si si, tutto a posto, senti, ma tu che cucinavi negli anni '80???!!!
Purtroppo mia madre non è riuscita ad essermi d' aiuto... il tono inquisitorio e minaccioso della richiesta deve averla sconvolta!!!

Abbiate fede!

Ad un certo punto succede: arriva il lampo, quel famoso flash inaspettato e rivelatore pronto a servirci la soluzione su di un piatto d' argento!
Telefonata sciolta, tra amiche, lei che mi racconta del matrimonio della sua parente e blablabla ... dell'antipasto a base di prosciutto e melone... io che mi sconvolgo quasi a voler tutelare la categoria... noooooooooooo, davvero vi hanno rifilato prosciutto e melone, ma ancora c'è chi lo fa??!! Che angooosciaaa, sarà che da bambina me lo sono ritrovato davanti praticamente sempre, feste, cerimonie... aspetta, aspetta, aspetta ... scusa devo lasciarti, ti richiamo poi, ok ???!!!

Prosciutto e melone, ma ceeerto!!! L' antipasto più proposto, riproposto, ri-riproposto... classiche fette di melone spesso anemico, coperte da languide fette di prosciutto crudo spesso salato... mamma non lo voglio, sgrunt! Dai mangia, siamo stati invitati, s' offendono!! Doppio sgrunt !!!

Ci siamo! Ecco la mia vendetta, atroce, fulminante, ahhhhhhhhhh... vieni qui antipasto della malora, vieni che ti stravolgo a 360 gradi, ti cambio i connotati e ti rifaccio pure la foto tessera!!!

Scodelle di Prosciutto crudo con mousse aromatica di Melone
Ho scelto del prosciutto crudo San Daniele dolcissimo, stagionato 20 mesi. Ho richiesto delle fette leggermente più spesse del normale e le ho utilizzate per foderare, a doppio strato, delle formine per tartellette. Intanto, ho frullato la polpa di cantalupo con della Robiola (100 gr per 300 gr di cantalupo...per avere un esempio delle proporzioni), una manciata di menta fresca e della buccia di limone non trattata ed ho lasciato rassodare in frigo per circa un' ora. A questo punto, con un cucchiaino, ho farcito le 'scodelle' ed ho riposto il tutto in freezer per mezz'ora. Infine, le ho sformate delicatamente e conservate in frigo.

Come si mangiano? Naturalmente freddissime e, per farla più semplice, consiglio di preparare delle scodelle piccine... da un boccone e via!!!

Vengo anch' io !!!


Eccomi, sono pronta! Impacchetto tutto, me compresa ... e via di corsa (oddio fa troppo caldo, diciamo... via a passo spedito) al brunch estivo di Cuocapercaso e CoCò !!!

Vi faccio notare che per l'occasione ho persino riacceso il forno... e parliamo di un mesetto abbondante d' inattività!!! Tze, poi non dite che non sono una gran compagnona!!!

Ah, quanto a profumi e sapori, come sempre (o quasi) me la sono giocata in casa: signori e signore, ecco a voiiiiiiiiiiiiiiiii ...


Mini cake mediterranei
(per 8 tortine)

150 gr tra olive verdi e nere (pesate senza nocciolo)
5 capperi dissalati
2 filetti d'acciuga sott' olio
100 gr di uova (ca. 2 piccole)
80 gr di robiola
150 gr di farina 00
1 cucchiaino di lievito per torte salate
1 cucchiaino di origano
1 cucchiaino di rosmarino
1 cucchiaino di timo
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
1 presa di sale

Sbattere velocemente le uova con la robiola, l'olio, il sale ed il succo ricavato dalla spremitura dell' aglio. Separatamente, setacciare la farina con il lievito, unire le erbe aromatiche e miscelare con cura. Unire velocemente i due composti, incorporare anche le olive, i capperi e le alici (il tutto ridotto a pezzetti grossolani) e distribuire il composto in otto stampini per tortine/muffins, imburrati ed infarinati oppure dotati di appositi pirottini di carta. Infornare a 200 gradi per 15 minuti. Si possono mangiare freddi, ma il massimo è gustarli appena tiepidi!!!

Ragazzeeeeeeeeeee ... sentite che profumo??? Qui si sviene...
...sarà il forno o sarà l'origano, uhm!!!

Note: vietate le olive già denocciolate, fate i bravi e snocciolatevele da soli... hanno tutt' un altro sapore!!! Se non avete degli stampini, cuocete tutto in uno stampo (piccolo) per plumcake e prolungate la cottura di 10 minuti ... non avete neanche quello da plumcake ??!!

Bene, ora non mi resta che aspettare il gran giorno ... ho già adocchiato tutt' una serie di cosine da addentare al volo!!! A proposito, voi che portate???

martedì 15 luglio 2008

Il carpaccio acidulo ... ed il premio dolce!

Semplice, semplicissimo, ma con quella nota particolare che adoro inserire ogni volta ... quasi a voler lasciarci la firma!

Amore, ma è meeelaaa?! Esclama il marito sorpreso, addentando ciò che credeva fosse, molto più classicamente, parmigiano!!!

Uhm si, mi andava di provare qualcosa che fosse più in sintonia con la temperatura, che ne dici, non trovi che questo smorzare fresco ed inaspettato della frutta si sposi molto bene con il tocco pungente della salsa, riequilibrando la salinità della bresaola e... ehi me ne lasci un po'??!!

La morale di oggi è per voi: donne (o uomini, perchè no) che lottate ogni giorno per provare a cucinare qualcosa che non siano spaghetti al pomodoro, voi che v' adoperate per camuffare sotto mentite spoglie i famosi ingredienti proibiti ... da qui, la saga delle polpette, crocchette & co.

Ebbene, la morale di oggi insegna che ... non si chiede!!! Che ne dici se facessi... ???
Fatelo e basta, portatelo in tavola, possibilmente senza la faccia di chi sta aspettando il responso più importante della sua vita... e vedrete che verrà apprezzato, anche perchè il trucco è beccarli sempre sulla fame!!!

Carpaccio di Bresaola e mela Granny, con Rucola, Pinoli tostati e vinaigrette agrumata

Per la vinaigrette: olio extravergine d'oliva ed aceto balsamico in parti uguali, sale, pepe ed il succo di un lime.
La mela va sbucciata, tagliata a pezzetti e messa a macerare con la vinaigrette preparata, per almeno mezz'ora. Il tutto servirà, poi, a condire gli altri ingredienti disposti opportunamente su un piatto da portata.




Ancora premi, ancora attestazioni di stima ed affetto...perchè è questo quello che sono!!! Un buon motivo per dire qualcosa di bello a qualcuno! Ed infatti la cara Micaela, i cui cestini per il pranzo in ufficio, pian piano, iniziano a far invidia a quello di Cappuccetto Rosso, mi assegna questi bei premietti aggiungendo, appunto, che "nel suo blog trovo sempre ricette adatte al mio stile di vita e soprattutto ricette da potermi preparare per il pranzo fuori casa" !!!

La cuoca utile!!!

Grazie cricetina, a buon rendere!!!

domenica 13 luglio 2008

Chiocciola di Pane al Muesli

Eeevvvaaaiii, il primo pane cotto nel forno a legna ...senza effetto "carbonizzazione" !!!
Questa cosa me l' ero tenuta per me, ma ...lo ammetto (puntina d' orgoglio) ...è da qualche settimana che ci provo, praticamente da quando abbiamo inaugurato il forno! Puntualmente, dopo il doveroso giro di pizze, ecco spuntare anche la mia brava pagnotta della serie "visto che abbiamo acceso il forno" ... ciabatta, panello, in cassetta, di tutto, ma niente da fare, la superficie superiore orrendamente carbonizzata, ogni volta!!! Ma va........ , ma va là!!!

Tze, quando mi chiesero se sulla lapide (oddio) avrei preferito l' epitaffio "qui giace una persona che ci provò una volta nella vita e smise" oppure "qui giace una persona che non ha mai avuto successo, ma non hai mai smesso di provare ad averne" ... indovinate cos' ho risposto? Esatto!!!

Ormai era una questione di principio tra me e la pagnotta, una guerra all' ultima mollica, vuoi vedere che dovevo ritrovarmi a rimpiangere i pani del forno elettrico ?!

Amore, ma perche' non chiediamo a quel tuo amico panettiere, magari ci dà qualche consiglio... ahhhhhhhhhhh, come soffro!!!

Se state tutti ridendo sotto i baffi perchè quel genio d' una Precy, da sola, non capiva che bisognava far scendere la temperatura, potete anche smettere di ridere perche' ... certo che c' avevo pensato ed ho anche il mio indispensabilissimo termometro: lui mi segna 250-200 gradi ed io ZAC ...dentro!!! Ma niente da fare, carbonizzato, ma percheeeeeeeeeeeeee' ???

Il perchè me l'ha spiegato l'amico panettiere: la temperatura rilevata dal termometro è alquanto indicativa, perchè un conto è misurare la temperatura giù, sulla base del forno, un altro è misurarla più in alto, dove si concentra tutto il calore... e poi, nei panifici, inseriscono tanti panelli insieme, la temperatura s' abbassa ed il calore viene ripartito equamente!!!

Ahhhhhhhhhhhhhhh, ma io come faccio, mica posso infornare 10 panelli??!!
Noooooooo, basterà inserire qualcosa che disperda un po' il calore, evitando di farlo concentrare tutto sulla tua (misera) pagnotta, dei mattoni per esempio!!!

Genio!!!

Chiocciola di Pane al Muesli
200 gr di farina 00
100 gr di farina ai cereali misti (avena, farro, segale,...)
50 gr di muesli
3 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di miele d' acacia
50 gr di burro (a pomata)
10 gr di sale
q.b. di acqua tiepida
q.b. fiocchi d'avena

Sciogliere il lievito con poca acqua tiepida ed il cucchiaino di miele. Miscelare le farine ed il muesli ed incorporarle al lievito: iniziare ad impastare ed aggiungere il burro e, gradualmente, acqua tiepida quanto basta ad ottenere un composto omogeneo, ma ancora piuttosto morbido (min. 200 ml). Aggiungere il sale alla fine. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un panno umido e posizionandola al caldo (nel mio caso, 4 ore...a 30 gradi). Riprendere l'impasto e, aiutandosi con poca farina, sgonfiarlo, piegarlo più volte sovrapponendone i lembi, quindi, formare un salsicciotto bello lungo ed arrotolarlo su se stesso a mo' di chiocciola. Posizionarlo in uno stampo infarinato (nel mio caso, da 24 cm), spolverarlo con una manciata di fiocchi d'avena e lasciar lievitare fino a raggiungere i bordi dello stampo (nel mio caso, 1 ora e 1/2). Riscaldare il forno a 200 gradi (ventilato) e cuocere per 30 minuti, posizionando lo stampo nella parte bassa del forno!!!


Rustico e profumatissimo, per il dolce e per il salato senza che s' offenda nessuno, un pane che...è anche un po' brioche!!!