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giovedì 15 aprile 2010

Frittura di paranza


Sempre a proposito di cose belle, buone e, soprattutto, di felice estrapolazione partenopea... oggi, frittura di paranza. Ovvero, frittura di quel che è, bene o male, il pescato del giorno, fatto esclusivamente di pesci di piccola taglia, in quantità e tipologia variabile (molto spesso triglie, merluzzetti, sogliolette ed alici) e quasi quasi pensavo di sciorinarvi tutto l'amarcord legato a quando baby Precy e suo nonno facevano tappa fissa al molo, puntuali per l'arrivo del peschereccio (la paranza, appunto) per vedere di accaparrarsi velocemente i pezzi migliori. Io, all'epoca, molto disinteressata all'aspetto quali-pesci-pigliare e invece molto presa dal quel generale e folcloristico lavorio di voci, odori, gesti... scene che ti restano impresse come se fosse ieri! E il resto è semplice, dopo essersi accaparrati i famosi pezzi migliori, un giro veloce nella farina, scrollatina per eliminarne l'eccesso, un tuffo nell'olio d'oliva caldo (e profondo), pochi minuti di sfrigolatura, giusto il tempo di dorare la farina in superficie... e tutti a tavola. Da gustare semplicemente con del limone spremuto e, soprattutto, senza nemmeno prendersi la briga di spinare, scartare... chè qui non si lascia davvero niente! ;-)

P.S. se oltre al limone spremuto, ehm, pensavate di gustare il tutto anche con lo stesso sfondo che vedete in foto :))) ...

Chalet Primavera - Via Pontano, 15 - Ischia - Tel. 081 992809

martedì 23 marzo 2010

Il San Lorenzo, ristorante in Roma


Era da un po' che volevo andarci... come dire, tra le varie voci di corridoio (ohhhh, i crudi del san lorenzo!!!), anche un'amica particolarmente entusiasta... ed io adoro letteralmente l'eleganza quella semplice, la ricercatezza senza fronzoli, quella che finisce per presentarsi da sola insomma. E adoro la questione che uno chef metta tutta la cura del mondo nel ricercare (e, toh, farsi arrivare da Ponza!) i prodotti giusti, ma proprio quelli che dice lui, manipolandoli il meno possibile, affiancandogli quei due, tre elementi nient'affatto decorativi (e sto pensando al trancio di pesce bianco, cotto alla brace, servito con carciofi, cozze gratinate e delle vongole che potevano tranquillamente fare piatto a sè)... detta in altre parole, adoro tastare con mano ciò che fa di uno chef bravo, uno chef eccellente! :))


E poi adoro quando, ancora una volta, è il dettaglio a fare la differenza: avrò anche in fissa (e sicuramente ce l'ho, chi mangia con me lo sa bene:)) la storia che il pane scadente e avvizzito devono assolutamente smettere di rifilarcelo come se niente fosse, ma apprezzo oltre ogni umana decenza il mettersi in gioco e sorprenderti anche laddove non te l'aspetti (o dove non ce ne sarebbe bisogno, direbbero i 'mediocri'). Tra una tartare di tonno ed un carpaccio di gamberi da standing-ovation, tanto per dire... "ma chi volete che faccia caso al pane?"(io, per esempio:)), eccoti la selezione di pani e panin-elli multifarina, prodotti 'in casa' e che sembrano incastrati lì in mezzo come l'esatto anello di congiunzione tra il crudo di turno, l'olio extravergine d'oliva e tutto il resto. Aggiungete anche il fascino di un centro storico che, debolezza mia, continua a catturarmi ogni giorno che passa, il quartiere ebraico da una parte, campo dei fiori dall'altra e in mezzo...

Il San Lorenzo, ristorante in Roma
via dei Chiavari, 4
tel. 06 6865097

Il carpaccio di gamberi


Pesce bianco alla brace
con carciofi, cozze gratinate e vongole veraci


I prezzi:
appongo giusto una postilla per l'annosa questione del "sì, tutto bello, ma poi quanto si spende?". La risposta è già nella domanda, quel "tutto bello" equivale a mangiare pesce di prima qualità, freschissimo (il pezzo forte sono i crudi e non so se mi spiego), preziosi momenti di eleganza autentica e discreta... bè, tutto questo un costo ce l'ha. Ce l'ha com'è anche giusto che sia: per due persone, una degustazione di crudi (una in due), due secondi, bollicine Franciacorta, dolce e caffè, poco meno di 160 euro.

venerdì 5 marzo 2010

L'Arcangelo in Prati


Lo ammetto: tranne qualche rara eccezione, sul blog preferisco raccontare quelli che magari non sono già felicemente noti ai più (della serie: però! chi l'avrebbe mai detto?!). E quindi oggi andiamo fuori tema, ma proprio alla grande: Arcangelo non aveva certo bisogno del mio ennesimo (trasognante e godurioso) racconto, come dire, per arrivare sulla bocca dei più! M'avevano detto "il re della carbonara"! E infatti così è, una perfezione (fatta di soli tuorli, pecorino e guanciale... croccante fuori, morbido dentro) che in assoluto t'incanta. E ti commuove, ammesso che siate di quelli che si perdono anche per cose di questo tipo... io sì, molto più che per altre, tanto per dire:)). E quindi Arcangelo all'ora di pranzo, la sottoscritta, due amichette bloggers, macchina fotografica, blocco appunti, una gran fame... ed Arcangelo in persona che, appassionato 'enne' volte più di noi, si prende il tempo di spiegarci "il dove e il quando" d'ogni singola forchettata (tipo che, quasi quasi, la carbonara ce l'hanno insegnata gli americani, ops:)). Lo noterete anche da soli, i piatti sono fondamentalmente semplici, il lusso sta nella presentazione e, cosa molto più importante, nell'accuratissima scelta delle materia prime (ecco, ho ripenato a quell'olio extravergine assaggiato sul pane, mmm). Ehpperò no che non ve le racconto tuttetutte le chicche, altrimenti che gusto c'è?! ;-)

Oltre a nostra signora 'la carbonara', allego foto e didascalia di ciò che abbiamo assaggiato quel giorno. Il vino d'accompagnamento, era un ottimo Greco Telaro Le cinque Pietre, l'ambiente assolutamente da trattoria romana, perfettamente curato e rassicurante da morire... e i prezzi? I prezzi, com'è giusto che sia, indiscutibilmente pari alla qualità: per un antipasto, un primo, vino e caffè, 40 euro a testa. Da benedire per tutti i giorni della mia vita a venire! ;-)

Ristorante L'Arcangelo - Via Giuseppe Giocchino Belli 59/61
00193 Prati - Roma - Tel. 063210992

IL PIATTO DI BENVENUTO

Crema di porri e patate, con Parmigiano stravecchio.


GLI ANTIPASTI

Calamari, stringato di maiale e bottarga.


Uova e ramolacce, acciughe, primosale e pan'unto.


Coniglio fritto dorato, fette biscottate, crema di cavolfiore e polline.

giovedì 11 febbraio 2010

Antica schiacciata romana


Premessa: cara la mia Raffa, grazie per quella famosa volta in cui m'hai detto d'andarci, molto caldamente insomma! Come vedi l'ho fatto, poi anche rifatto e rifatto... e mi sa che non smetto! :))

E quindi, oggi, lascerei semplicemente un indirizzo. Posticino assolutamente delizioso, di quelli che non fai fatica a sentire tuo già dal primissimo assaggio; complici la passione che i signori mettono, intanto, nell'impasto di questa favolosa schiacciata delle meraviglie, poi la cura nel selezionare i vari prodotti d'accompagnamento, la semplicità e diciamo pure la schiettezza dell'ambiente in generale! Easy, leggero, volutamente spartano e - giusto per capire di cosa stiamo parlando - situazione perfetta per una pizza di quelle anche un po' particolari! Ovale, tanto per cominciare, morbida e pure na' 'ntecchia più alta della pizza standard romana (evvaiii), con tutt'una serie d'interessantissime farciture (anche piuttosto furbe direi: con pomodoro, senza pomodoro, con latticini, senza latticini, e via di questo passo)... feturing salumi e formaggi di qualità indiscussa! Ah già appunto, salumi e formaggi: ecco, se ne siete irrimediabilmente ghiotti (bè? perchè mi guardate?:)), ordinate la schiacciata in versione basic, bianca, in pratica, così come la sfornano... e degustate allegramente con un po' di questo ed un po' di quell'altro (eheheh cara Elisa, fatto tutti i compitini, visto?! :)). Per la precisione, vi basterà ordinare il piatto dei salumi e/o dei formaggi, chè tanto la schiacciata ne sarà il doveroso accompagnamento. Uhm, aggiungiamo che il posticino viene letteralmente preso d'assalto, anche durante la settimana e quindi prenotare sempre e (ricordarsi di) far tardi mai!!! ;-). Prezzi senz'altro onesti, birra italica ed infine ci sarebbe la questione che, quando parli di lieviti a Roma, finisce sempre che giri e rigiri dai soliti 2 o 3 noti che, per carità, proprio niente da dire (un motivo ci sarà ed infatti c'è!), ma giusto per ampliare anche un po' il cerchio (e parecchio degnamente direi)...

Antica schiacciata romana
via Folco Portinari, 38

Roma (Monteverde Nuovo)

Tel. 06536112

lunedì 1 giugno 2009

Mangiare ad Ischia: bocconi per turisti golosi


Non è una guida! Piuttosto, lo definirei il promemoria dell'ischitana della porta accanto :-) ...leggero, simpatico, ma anche preciso e dettagliato quanto basta (ehvabbè). Tra l'altro, buttato giù in poco più d'una serata per fare un regalo carino ad un amico (blogger... altrettanto carino che andrà a trascorrerci le vacanze). Solo che poi mi son detta (eh no Jajo, l'esclusiva te la sogni :-)): è tempo di vacanze, magari il promemoria (che non è una guida) potrebbe tornare utile anche a qualcun altro... per cui sì, alla fine, eccolo qua! Mi raccomando, fatene un uso consapevole e sappiate che non è assolutamente definitivo (esattamente come gli orari dei traghetti che vi conduranno sull'isolotto, lol!): magari, stampate l'ultima versione aggiornata giusto un attimo prima di partire e per ulteriori info, non esitate a scrivere: dolce Precy risponde.
Sì, basta che non iniziate a chiedermi tutti gli orari dei traghetti, etc etc... che mica faccio la guida eh! :-)

giovedì 2 aprile 2009

Una colomba (artigianale) buona buona?


Poteva mai, la Precy, cercarsi una cineteca qualunque, per il noleggio di dvd e affini? Naaaa!!! Per noi altri, soltanto cineteche attrezzate, organizzatissime, fornitissime, con addetti ai lavori d'una gentilezza assolutamente fuori del comune... altrimenti non se ne fa nulla! Poi, nel caso avessero (anche) un ampio reparto-gastronomia annesso, bè, ancora meglio! Altro che popcorn e patatine! Ecco come l'hanno pensata (secondo me! ma magari sono un po' di parte!): ci sarà, nel mondo, qualcuno che (davanti alla tv, invece del popcorn) gradirebbe fettine di pizza dolce e salame di cinghiale, piuttosto che cubetti di montasio, appena-appena pucciati nella gelatina di Nebbiolo? Ma certo che c'è! E quindi, eccomi felice come una pasqua (oh, ci siamo quasi!), orgogliosa d'affermare che... sì, la mia cineteca è esattamente così! Il problema è che potrebbe capitare di dimenticare (proprio) il dvd... distratti dagli svariati articoletti golosi sparsi in giro :-) un esempio? La piccola colomba artigianale che, ieri sera, recavo tra le braccia al mio rientro a casa (niente dvd però!)... e non è stato affatto un acquisto casuale (vedere alla voce "cascasse il mondo, ho voglia di dolce"), quanto (piuttosto) una doverosa e sentitissima missione: ma quant'è difficile (ogni volta) trovare una colomba buona! Ma buona davvero (un po' come per i panettoni di natale)! Dove buona sta per: a lievitazione naturale (quindi morbidissima... se affondi un po' le dita, dopo, riprende lentamente la sua forma originaria... e certo che ho schiacciato, mica basta leggere le etichette). Poi, profumatissima (possibilmente d'arancio e non di vanillina). E già che ci siamo, anche un po' appiccicosa, con una glassa croccantissima, mandorlosa... e ho detto (anche) che la vorremmo al burro (vero!) e nessun grasso vegetale di dubbia fama?! L'avrei trovata(!!!)... per cui, nel caso qualcuno fosse troppo concentrato su pastiere, casatielli e pizze al formaggio e, almeno la colomba, gradirebbe trovarla già bella che svolazzante per la prima colazione - diciamo - da qui, fino a domenica prossima... eccovi serviti! E poi non dite che non sono buona... come una colomba Corsini :-)

Colombe Corsini da cinema&talenti
via luigi capuana, 182 - 00137 roma

tel. 06 86802222 - sempre aperto dalle 10:00 alle 22:30

per spedizioni: telefonare e chiedere di Gianluca, facendo presente che vi mando io :-)

E dopo la buona (e golosa) azione del giorno, scappo (felice) a mettere due cenci in borsa. E domani sarò esattamente qui... ci si aggiorna presto :-)

mercoledì 11 febbraio 2009

Sora Margherita


E chiudiamo (in bellezza) il racconto di questo weekend mangereccio... sempre perchè c'erano i miei! Pensandoci, dovrei raccontarvi (anche) delle mie colazioni a base di caffellatte e biscotti all'amarena giunti appositamente dai lontani lidi partenopei... invece, sabato sera, siamo finiti da sora margherita, nel ghetto, in pieno centro storico! Ed è un'esperienza che merita davvero d'esser raccontata! Divertente, schietta... già dalla telefonata per la prenotazione (che è assolutamente necessaria!) - sono precisina, mi riserva un tavolo per sei persone, diciamo alle 20h30?! Intanto, lì da margherita, non è che si può scegliere a che ora cenare. Almeno, non durante il weekend (tra l'altro, a cena, sono aperti soltanto il venerdì ed il sabato). Fanno due turni, quello delle 20h00 e quello delle 21h30 - lei quando vuole venire? Senza pensarci troppo, m'affretto a confermare il primo turno, poi (come al solito) finisce che ci penso su e richiamo - scusi sora margherita, sempre la precisina di prima, ma per caso siete uno di quei posti dove, diciamo così, si mangia con una certa sollecitudine, tipo che alle 21h29 quelli del secondo turno già ti guardano male?! Quindi, genialata: prenoto per il secondo turno... così ci lasceranno in pace! Scordatevelo, la sollecitudine è la stessa. Ma si tratta d'una sollecitudine perfino piacevole, perchè è tutto così tremendamente caratteristico. Come ve la spiego? Non è propriamente un'esperienza da trattoria, non nel senso classico del termine. Anzi, in realtà non è nemmeno una trattoria, non nel senso fiscale del termine :-) bensì un'associazione culturale (se non siete degli afficionados, vi faranno compilare la tessera per diventare soci, gratis ovviamente). E per quanto mi riguarda, devo dire, ho vissuto tutto l'insieme come una specie di sortita in un luogo che ha un-non-so-che di misterioso. A metà tra una bisca clandestina ed un tempio. Perchè c'è sacralità (un trionfo di cucina romana), ma anche sotterfugio... con questa storia che, ad una certa ora, sprangano le porte - perchè così sembra che siamo chiusi! Affascinante no?! E il locale è davvero striminzito: si sta stretti, senz'ombra di dubbio. Con il chiacchiericcio che ne è l'inevitabile colonna sonora. Ma è pur sempre questione d'impostazione mentale: cerchi il locale tipico, alla buona, cucina romana, robusta, immediata... eccolo! Tutto il resto non conta! Anche perchè, poi, quando inizia la carrellata dei piatti, iniziano anche le varie conferme... qualcuna più, qualcuna meno. Personalmente ho adorato il carciofo alla giudia, croccantissimo, da sgranocchiare foglia-dopo-foglia. E le fettuccine, fresche. Condite con cacio, pepe e ricotta (le mie), un po' d'acquetta sul fondo del piatto, ma basta mantenere l'impostazione mentale di cui prima, mantecare un attimo e il tutto si trasforma in un bel sughettino avvolgente. Con un giustissimo equilibrio di sapori (nè piccantissimo, nè sciapo... e nemmeno banale!). Le polpette al sugo, con tutta probabilità, saranno come quelle che vi faceva vostra nonna, la cicoria ripassata era assolutamente deliziosa (sarà che adoro tutte stè erbarelle genuine). Ma avevano terminato la crostata con le visciole (sigh). Ripieghiamo (un po'tutti) sulle ciambelline al vino, pucciate nel vin santo... uhm no, da rivedere, un po' mollicce, niente crock! Il vino (rosso), boh, te lo portano direttamente al tavolo, in una caraffa trasparente, poi caffè con... i (soliti) 30-35 euro a persona. E varrebbe (davvero) la pena tornarci, magari a pranzo, visto che la zona è carinissima, centrale, autentica, piena di vita. D'obbligo la passeggiatina digestiva in pieno quartiere popolare... dove avrei (tra l'altro) realizzato di poter vivere anche da domani (ho ancora la mentalità del turista, mi dicono). Passeggiatina che potrebbe condurvi al cospetto della vetrina di Roscioli (per esempio)... dove l'altra sera troneggiavano (per esempio) dei bellissimi biscotti all'amarena (per loro sono i bicotti napoletani, ndr). Scherzi del destino?!

sora margherita, piazza delle cinque scole, 30 - roma
tel. 06 6874216 (aperto a pranzo / di sera soltanto venerdì e sabato)

mercoledì 7 gennaio 2009

Da Felice a testaccio, finalmente!


Un'esperienza a dir poco gratificante, per gli occhi, per il palato, un autentico gioiellino che ti lascia con la gioia nel cuore! Almeno, questa è stata la mia sensazione all'uscita!!! Intanto, perchè il locale è decisamente accogliente, curato, stoviglie d'un certo peso, nel senso letterale del termine. Poi il servizio, minuzioso, solerte... un cameriere (uno in particolare) a dir poco pittoresco, s'avvicina e prende a sciorinarti l'elenco dei piatti come se stesse recitando pirandello! Con un pathos davvero notevole! Di primo acchitto, ti viene quasi da mollargliene uno... invece è una rivelazione, una sorta di mr bean, con l'austerity di carlo d'inghilterra ed il piglio tipico che, manco a dirlo, fa tanto valerio mastandrea! , poi ci sarebbe il cibo e ci sarebbe (soprattutto) il fatto che, di Felice, se ne parla davvero tanto e sempre benissimo (almeno, io ho sempre trovato schiere di fans in delirio, alla duran duran per intenderci)! E siccome era tanto che sognavo di andare a farmi mantecare i tonnarelli cacio e pepe proprio sotto il naso (tecnica e folklore, li saltano all'ultimo momento, direttamente a tavola) e siccome tendo sempre a diffidare un po' di quei locali con il cosiddetto nome blasonato... perchè, spesso, hanno soltanto quello... ammetto di essermi posta con fare curioso e guardingo (della serie: ti tengo d'occhio, appena sgarri d'una virgola...). Invece no, nessuna virgola, ma neppure mezza! Per ora, la migliore esperienza gastronomica nella capitale!!! Un cacio e pepe ben condito, decisamente saporito, pepato è dire poco, ma anche... assolutamente perfetto! La famosa cremina c'è, in tutto il suo splendore, c'è ed è densa, non una salsa velata che fa un po' vita a parte! Assolutamente no, questa qui è caparbiamente avvinghiata al tonnarello... grazie anche alla mantecatura finale di cui sopra!!! Ah, naturalmente non è che facciano solo la cacio e pepe... ma se volete buttarvi direttamente sul piatto forte, inutile provare a girarci intorno! Varie opzioni per quanto riguarda i secondi: decisamente carne, rigorosamente di tradizione (coda, trippa...), ma anche non! Io ho preferito saltare la questione a piè pari e dirigermi verso un magnifico carciofo alla romana, tenerezza da capogiro... accompagnato da un'insalatina di puntarelle, quella con le alici :-) il tutto, con la complicità di un olio a dir poco fantastico... la scarpetta è addirittura doverosa! Tra l'altro, ottimo anche il pane, casareccio, crosta croccante, mollica alveolata, fette belle spesse... appello ai ristoratori: quelle meschine, sottilissime fette di pane asfittico che troppo spesso ci propinate, sappiate che non si possono proprio guardà! E poi non è vero che non ci fa caso nessuno, ohhh!!! Tornando al nostro Felice, arrivata a questo punto, mi sarei anche degnamente fermata, felice come una pasqua! Ma come fai? Come fai a far finta di niente, se è dall'inizio della serata che ti sfrecciano bicchieri tutt'intorno... bicchieri dal contenuto inequivocabile: tiramisù! Altra specialità della casa, crema di tiramisù al bicchiere (per l'appunto)! E così, con somma voluttà, affondo anche il mio cucchiaino e... sul fondo scopro un frollino, non pandispagna, non savoiardo, bensì frollino! Ben inumidito dal caffè che m'arriva subito dopo, insieme a questa famosa crema di mascarpone, molto gialla, delicata e saporita al tempo stesso... variegata da una salsa al cioccolato che, al primo assaggio, suggerisce un sentore da fondente-nero-extra, al secondo spuntano anche nettissime note alla nocciola, al terzo... Il tutto, con ricchi pezzettoni di cioccolato in bonus! Morale della favola, anche se state scoppiando... ci siamo capiti?! Infine, il conto: o-n-e-s-t-i-s-s-i-m-o!!! Più o meno 25 euro a testa (vini esclusi), per una combinazione del tipo primo+contorni+dessert! Anzi, ad essere onesti fino in fondo, considerando la qualità che, davvero, scorgi senza sforzi in ogni singolo dettaglio... il tutto, poteva anche costare un filo di più! Vuoi vedere che, in fin dei conti, Felice è pure economico?! Detto tra noi, non vedo l'ora di tornarci! Quanto alla questione prenotazione (effettivamente si tratta di uno di quei posticini leggermente richiesti, per cui prenotate e fatelo per tempo...), mai smettere di confidare nella propria buona stella! Va bene che ci siamo andati di lunedì, ma era pur sempre la vigilia dell'epifania... ad ogni modo, verso le 18:00 ci decidiamo, telefoniamo e due ore più tardi eravamo già lì, a farci mantecare tonnarelli proprio sotto il naso!


Da Felice - via mastro giorgio, 29 (testaccio) - 00154 roma - tel. 06 5746800

martedì 16 dicembre 2008

Filetto al radicchio (cremoso)


Alla fine, l'ho fatto! Nonostante la pioggia battente, le strade infangate ed i fiumi a serio rischio di straripamento (ovviamente, sotto casa, non c'è alcun fiume a rischio di...), nonostante tutto, mi decido a mettere alla prova il macellaio-pizzicagnolo-lattaio che sta proprio dietro l'angolo... è decisamente il caso di dirlo! Da quando abito qui, quante volte ci sarò già passata davanti? Un'infinità! Ed ogni volta osservavo... le persone, il locale, il prodotto, religiosamente in quest'ordine, con la cagnolina che, immancabilmente, incolla il suo naso da segugio alla vetrina, si gira pietosa e sembrerebbe chiedere "ma perchè non entriamo mai?". Dicevo, quindi, macelleria-salumeria-latteria (in pratica, dove trovi di tutto un po', migliore la qualità, più alto il prezzo). A conduzione familiare... in effetti non è che ne abbia la prova-provata, ma ci metterei la mano sul fuoco: sono troppo solidali, tutti in linea (tutti, nessuno escluso) con un'accentuatissima intenzione di fare la salumeria-a-cinque-stelle. Prendi la moglie-cassiera: tutte le mattine è già lì, truccatissima, cotonatissima, impellicciatissima (ma a che ora si svegliano queste persone qui?) e più che batter-cassa, ha tutta l'aria di stasene lì ad attendere, impaziente, la quotidiana sfilata dell' amata clientela abituale (...e questi posti qui, hanno sempre un'amata clientela abituale. del resto, il rapporto personale è la miglior carta che hanno da giocare contro la concorrenza della grande distribuzione). E dall'altro lato ci sono loro, appunto, i clienti abituali. Che sono i cosiddetti nostalgici, quelli che hanno bisogno di spiegare, ogni volta, com'è che gli devono affettare il prosciutto, quelli che devono svegliarsi sapendo che, lì, ci sono le due rosette messe da parte, con tanto di nome sul sacchettino. A scrivere il nome, ci pensa lui, Graziano, il proprietario. Che giusto per non esser da meno (alla moglie?), si destreggia tra pani-salumi-formaggi con un piglio decisamente da camice-bianco (salumiere-chirurgo?). Serissimo, concentratissimo, accuratissimo. Infine, c'è un ragazzo al banco-carni (ecco, giusto lui, mi sa che è un dipendente). Persona mite e gentile... diciamo che, al momento, ha proprio tutta la mia solidarietà: sarebbero iniziate le famose ordinazioni per i famosi pezzi-grossi da cucinare a natale... e lì sì che le donne vanno in totale paranoia, gli controllano pure l'agenda per esser proprio sicure, hai visto mai che si dovesse morir di fame, giusto a natale?! Ma io dovevo prendere (soltanto) della carne, per cui entro (ehssì, finalmente) e mi dirigo dal mite macellaio. Gli spiego cos'è che mi passa per la testa (parlo della cena ovviamente), mi lascio docilmente consigliare (ah! filetto! di manzo danese!), prendo, pago, torno a casa, scartoccio... e da Graziano ci ritorno, tanto sta pure dietro l'angolo :-)

- salumeria/macelleria 'da graziano', via ugo ojetti 410, roma - tel. 06 82000058


Filetto al radicchio e crema di ragusano
per due persone

4 scaloppe di filetto da circa 100 g (piccole e spesse)
30 g circa di burro

1 cespo di radicchio trevigiano,
piccolo e sodo
1 piccola cipolla

70 g di ragusano
(caciocavallo)
70 g di latte
vino bianco, secco
olio extravergine d'oliva

farina 00

sale e pepe


Tagliare a metà il radicchio e suddividere, ogni metà, in due parti (nel senso della lunghezza). Sciacquare, quindi, sotto acqua corrente, allargando bene le foglie. Sbucciare la cipolla, tritarla e saltarla velocemente con un due cucchiai d'olio. Unire il radicchio, sale e pepe, coprire e lasciar cuocere per dieci minuti. Intanto, diluire 1 cucchiaino di farina con due cucchiai di vino. Tritare il formaggio ed unirlo al latte, all'interno di un pentolino. A fuoco dolce, lasciar sciogliere il tutto a bagno-maria, mescolando continuamente. Incorporare, quindi, la miscela di vino e cuocere ancora dieci minuti, continuando a mescolare. Sistemare il radicchio in una teglia, coprire con la crema di formaggio e passare sotto il grill del forno finchè non inizierà a dorare. Intanto, infarinare i filetti, sgrondarli e rosolarli, un minuto per lato, con il burro fuso. Sfumare con mezzo bicchiere di vino e lasciar evaporare l'alcol. Servire immediatamente, adagiando il radicchio e la sua crema direttamente sui filetti ed, eventualmente, accompagnando il tutto con lamelle di mandorle tostate ed una quenelle di gelatina di aceto balsamico.

domenica 7 dicembre 2008

E a volte... s'incontrano!!!

Ristorante pizzeria la Fraschetta, 20h30, via san francesco a ripa, roma! Anche se poi, bè, proprio le 20h30 non sono state: autentica bolgia di avventori all'assalto, ovvio, trastevere, di sabato sera... toccherà tornarci in settimana (il mio cacio e pepe meritava, poi molto caratteristico, luci basse, sembra davvero di starsene lì sotto le frasche). Ma evitate di andarci di sabato sera, nella maniera più assoluta!!! A meno che il movente non sia molto più pungolante e coinvolgente... dello starsene al freddo e al gelo, in attesa, imprecando contro il cameriere che non si decide a chiamarti, una buona volta!! Per fortuna, noi altri, eravamo pungolati parecchio!!! Da sinistra: mio marito, me medesima, paola (e gentil consorte), sabrina e luca, jajo (e gentil consorte). Grande assente (ingiustificato... ahò, ma che fine hai fatto?), le franc buveur!!! Dunque, chi ha avuto l'occasione di conoscere personalmente uno (o più) blogger, avrà notato che non si riesce, assolutamente, a smettere di parlare... come se quel momento dovesse servire a raccontare, per forza, tutto il tuo passato-presente-futuro!!! Anche se poi, eheheh, noti che (in fin dei conti) è come se ci si conoscesse già (eh, logico, ci raccontiamo sul web, gli altri leggono... ma va?!). Prendete luca&sabrina, li avete letti i loro post, almeno una volta nella vita?! I loro (infiniti) racconti, le loro sensazioni (viste dal lato A e dal latoB)... ecco, quando poi ti ci siedi accanto, tra un carciofino fritto ed una frittella di baccalà, scopri che tu, stì due, li conosci già!!! Eppure una cosa (nuova) l'ho scoperta: le loro foto feticiste, quelle sparate su ogni più piccolo particolare fisico della sabry (oddio, proprio tutti no)! Bene, ora so com'è che succede! Immaginate questo gran pezzo di bolognese (luca è altissimooo) che inizia a farti scivolare la sua digitale... sotto il mento, dietro l'orecchio e tu lì che manco te ne accorgi... clic, clic, clic, un paparazzo, ecco!!! Poi paola, mia conterranea (quando si dice... il calore del sud!), che dire, una perfetta donna dei nostri tempi, assolutamente, tutta presa dai suoi ritmi... E last but not least, jajo, jacopo all'anagrafe... che con la sua dolce consorte rappresenta la quint'essenza della genuinità e della naturalezza!!! Siiii, ovvio, buona parte della serata è stata dedicata ad argomenti tipo... ma tu fai la porzione da foto, che luce usi, hai visto quello, hai letto quall'altro?! La rivelazione della serata è stata scoprire che i mariti/mogli dei food-bloggers, quelli che tutto il mondo (ignaro) invidia... alla fine, bè, sono le persone più infelici del mondo (fermo là, devo fare prima la foto, ehi, mi sposti quella bottiglia che mi rovina l'inquadratura, amore e stò risottino allo zenzero, che roba è?? ma che è stà puzza che esce dal frigo? ma come... è quel formaggio stravecchio, uff, ma non capisci proprio niente...)!!! Concludo: ad un tavolo con questo popò di cervellini fumanti, ovvio, non poteva che venir fuori l'ideona (rendiamo merito al marito di paola)!!! Quindi, progettino-incontro carinissimo... per ora tutto da organizzare, ma sarà lei stessa a parlarvene, prima o poi!


venerdì 28 novembre 2008

Massimiliano Mariola!!!


E oggi vi racconto un po’ di cosine belle, cose che succedono da stè parti insomma! Iniziamo da Talenti (l'ormai famigerato quartiere romano che ci ospita da ben due settimane, devo dire, con sommo, sommo gaudio) e puntiamo il dito su... lo zio d’america, già menzionato varie volte di striscio, capirai, è a 10 minuti da casa! Quindi, zio d’america, cosa bella numero 1… e pensare che l’avevo etichettato (un po' frettolosamente) fast-food, la parola america condiziona, non c’è niente da fare! Mi sbagliavo! C’è tutto un mondo da scoprire là dentro: ok, la sezione fast-food c’è eccome (apro e chiudo parentesi, è l’ unico aspetto, diciamo, un tantino deludente di tutto l’ambaradan, ecco), poi, supermercato annesso, paradiso gourmand vi basta?! Stesso discorso per la (super) enoteca... qui plauso ai sommelier, bravi bravi! Dulcis in fundo, ristorante... aperto praticamente seeempreeee, per la gioia del cortesissimo personale suppongo! Comunque non scherzo sul cortesissimo, tipo che chiedi “scusi, dov’è il bagno?”, ringrazi e loro “s'immagini, ma grazie a lei”!!! Grazie perchè... vado al bagno?! La prima volta pensavo mi stessero prendendo in giro, giuro, sarà che la sera prima ero stata dai fratelli la bufala, lì sono un tantino più burberi, vabbè ma questa è un’altra storia. Cosa bella numero 2: non so bene perché, sarà la mia aria spaesata e assorta (non sono distratta, mi disegnano così), giuro, non fanno che piovermi addosso consigli, dritte, prova questo, vai di qua, vedi dillà, sempre tutto azzecatissimo tra l’altro! Come il ragazzo che, come me, aspettava la pizza da asporto al ristorante sotto casa (dopo mi sono sinceramente chiesta se per una pizza così valesse davvero la pena mettersi in fila… ma è bastato uno sguardo agli scatoloni in giro per casa, ah ecco, si). Insomma, classico small-talk da attesa tediosissima e stò tipo se ne esce con “sai che allo zio d’america cucina Massimiliano Mariola, quello del gambero rosso?!” Il giorno dopo ero lì a prendere informazioni, dai camerieri più cortesi del mondo: signora, Max c’è quasi sempre, ma diciamo che anche se non c’è... è come se ci fosse, sa ormai abbiamo un certo marchio! Piano, piano, abbiate pietà di alice nel paese delle meraviglie... senza troppi giri di parole, quando lo trovo Max, please??? Il resto della storia ve lo documento con un po’ di foto eloquenti: serata degustazione, cena con abbinamento di vini (Ceretto…non sono una grande intenditrice, comunque buonissimissimi il Dolcetto d’Alba e le bollicine del Moscato finale, yum), un Mariola assolutamente all’altezza delle aspettative, le mie, anzi di più, visto che era davvero tutto impeccabile, senza spettacolarizzazioni (superflue?!), buon gusto, materia prima sceltissima (fagioli cocco bianco da 17 eurini al chilo, parola dello chef), poi, bisogna dirlo, quando gli ho chiesto com’è che la pasta e fagioli, lui, la fa alla napoletana… “sai, devo essere sincero, odio le cose brodose, poi non è che i piatti partono tutti nello stesso momento, magari uno ti viene più asciutto, un altro meno, guarda, la densità perfetta è quella col giro d'olio che rimane sopra...”... ah Max, densità perfetta!!!









sabato 8 novembre 2008

Al grottino, in quel di sacrofano...


...della serie, comunicazione di servizio, ovvero post di pubblica utilità, in vista della domenica che incombe: se siete dalle parti di Roma e dintorni, anche molto-dintorni, perchè no, la gita fuori porta, la campagna... zac, segnalazione!!! Ristorantino da amare, in pieno borgo medievale (la passeggiata post-abbuffata avrà un non so che di suggestivo, a tratti inquietante). Struttura decisamente rustica, divisa in ambienti più o meno grandi, più o meno appartati... se avete fortuna (riservate mi raccomando, soprattutto nel weekend), vi sistemeranno in una bella stanzetta tutta per voi!!! Poi, giusto il tempo di dire ohhhh, col fiaschetto di vino rosso bello pimpante al centro del tavolo (sono cose che contano, mettono di buon umore), ecco che s' aprono le danze: menu fisso signore e signori! Non so voi, a me piace (ogni tanto) lasciar fare a loro... essere sollevata dall' incombenza della scelta, l' indecisione, l' invidia per il piatto del vicino che come l' erba... Lì si mangia quel che c'è, anche se in linea di massima hanno una sorta di copione ampiamente collaudato! Entrée: salumi (tra cui un capocollo umido fino a farti piangere, mentre sei lì ad allungarti verso l'ennesima, necessaria, fetta di pane condita e abbrustolita) e verdure, con qualche chicca divertente tipo la cremina di funghi (sempre perchè quel pane abbrustolito lì...)!!! I primi, sissi plurale... vassoi con assaggi vari (porzioni umane, al limite dell' umana decenza), menzione speciale (summa cum laude) per delle farfalle agli asparagi selvatici, mantecate in un qualcosa che assolutamente non poteva essere, sic et simplicter, panna! Troppo piacevolmente pungente, tipo robiola, ecco. Si continua... a ritmo sostenuto, tutti gentili, precisi, ma di certo non si sta lì a sbirciare famelici il piatto del vicino... a parte che noi, oggi, eravamo accomodati nella stanzetta di cui sopra :-) Misto alla brace (specialità, tadaaan), qui laude per del fegato di maiale che, normalmente, m' avrebbe suscitato una sorta di ghhhhhhhh... al solo pensiero! Invece, immaginate una sorta di foie gras, rosso, con una sottile crosticina profumata di brace, nà roba!!! Ah, non provate minimamente a glissare sulle patate, quelle cotte alla brace!!! Happy-end, caldarroste e dessert, biscotti sul genere cantuccio, tocchetti di crostata (invece della frolla, una sorta di focaccia dolce)... ma tutto considerato, direi che la menzione se la merita quel delizioso vino liquoroso che ti servono con una vaga punta d' orgoglio, giustamente!!! Magari evitate il caffè (così mi dicono dalla regia, dopo pranzo non lo prendo quasi mai)... e concentratevi, piuttosto, sui 35 euro a testa!!! Alla luce del famigerato rapporto qualità-prezzo-servizio-ambiente, azzardo che s' è pagato poco (tutto incluso): è la loro filosofia, bravi!!!

Ristorante al grottino - piazza xx settembre, 9 - 00060 sacrofano (rm)
tel. 06 9086263 - chiuso il lunedì

domenica 2 novembre 2008

Picnic !!!

No no, nessuna scampagnata, colazione al sacco, etc etc... Picnic è il forno-bar-tavolacalda-pizzeria apparso sul nostro cammino spensierato, quello tardivo del sabato mattina, col classico brontolio gastrico dell' ora di pranzo che ti spegne ogni incertezza sul da farsi! Entriamo! Vetrin-ona a 'elle' con, nell' ordine, dolci (a Roma va tantissimo la crostata o sbaglio?!), pani, focacce, pizzette, supplì, piatti del giorno... bè, vedere tutto ciò col brontolio gastrico di cui sopra, devo dire, mette una certa gioia dentro!!! E ancor di più, il fatto di essere accolti da un signore anzianotto, visino buffo, troppo simpatico (il gemello di lino toffolo, per forza) che proprio non vede l' ora di darti da mangiare... famo tutto noi eh, c' abbiamo il forno dillà, questi li avemo sfornati mezz' ora fa, tocchi tocchi, senta che morbido! Focalizziamo l'attenzione sul settore panini, pizzette... signò, questi so bbboni sà, ma se vuole provà i fagioli con le cotiche e la salsiccia, so nà bomba! Irremovibili :-), restiamo sulle nostre pizzette e alla fine assaggiamo, alla rinfusa: trancio di focaccia con bieta e cicoria ripassate in padella, una cosa da svenire lì sotto il tavolo, pizzetta rossa ai funghi, supplì... perchè che fai, non provi il supplì? A proposito, chi è il re dei supplì a Roma? Sono tutta orecchie! Bè, a dirla tutta, mio marito opta anche per un cazzotto (le ciabattine bianche le chiamano così), farcito con mozzarella e prosciutto... ma lui è totalmente privo di curiosità gastronomica, è una battaglia persa!!! Bene, sazi, felici e contenti, un conto assolutamente equo, esattamente quello che t' aspetti! Dimenticavo, visto che lì il pane era davvero buono, pensiamo di fare anche un po' di spesucce per la sera: quindi, baguette al volo (quella che lino toffolo aveva sfornato mezz'ora prima), qualche cimbellina al vino, sempre della serie... e che fai, non assaggi le ciambelline?! Ah, col caffè ci offrono un assaggio dei loro bruttimabuoni al cioccolato... insomma, tutto questo per dire che se vi ritrovate a Roma, affamati, dalle parti di san giovanni...


Picnic - forno, bar, tavola calda, pizzeria - via acaia, 33/35 (ang. via satrico) - roma - chiuso il lunedì - tel. 06 70495738

lunedì 27 ottobre 2008

Da Luigino a Fonte Nuova...


Fortunati! L' avrete notato, c' è ristorante e ristorante! Quello dei grandi momenti gourmet, delle memorabili esperienze fusion, dello chef-prima-donna che ti lascia senza parole... e poi c' è il ristorante che sogni di scorgere in lontananza, macinando kilometri! E lo sogni per un motivo semplicissimo: c' hai fame, quella del tipo oh mamma, m' andrebbe proprio uno di quei bei piatti di pasta! Quindi dicevo, fortunati! Arriviamo in perfetto orario (...perfetto per pranzare) al cospetto di questa trattoria che, poi, scopriamo essere meta di mezza Roma (...almeno, così dice il proprietario)! Ok, entriamo! Bam, ti sembra d' essere al pranzo domenicale in famiglia, oddio, famiglia numerosa, si bè, tanta bella gente, chiacchiericcio allegro, ma non troppo... e in un lampo il cameriere-proprietario è già da te: oggi c' abbiamo fettuccine cacio e pepe, fettuccine ai funghi, pappardelle al cinghiale, lasagne, ravioli di ricotta, tagliere di polenta con le spuntature di maiale. Per me 'cacio e pepe'! Ottime, mantecatura perfetta, cremina vagamente densa, proprio come dev' essere... il che detto da una napoletana! E in un (altro) lampo, ritorna il cameriere-proprietario: per secondo c' abbiamo trippa alla romana, specialità alla brace... Oddio, è che saremmo già sazi (...porzioni abbondanti, si), uhm, qualcosa di non troppo impegnativo magari... Ah bè, ci sarebbe una bella bistecca di manzo leggera (?), carne danese-danese eh, mica danese-tedesca! Oh no, ma non s' è accorto che c' ho il marito tedesco... meno male che lui di fronte al richiamo della bistecca abbassa tutte le difese... vai, proviamola! Confermo! Danese-danese! E aggiungerei una parolina buona per quelle patate al forno (...che generalmente adoro), croccanti fuori, morbide dentro, unte quanto basta. Dessert: carrellata piuttosto interessante di dolci fatti in casa, torta di mele, torta della nonna, crostate con marmellate varie (...anche la marmellata la fate voi? nooo, ad avercelo il tempo...), qualcosina al cucchiaio... ed io che non finirò mai di suggerire al maritino di glissare i soliti tiramisu e buttarsi più sul casareccio! Per l' appunto: la mia torta di mele era deliziosa, come l'avrei fatta io (...il che non per arroganza, ma nel senso che è proprio quella tipica torta genuina casalinga, fettine di mele vagamente croccanti, intervallate da una pasta umida e golosa). Che dite, 50 euro ben pagati?! Ma siii, due primi, un secondo con contorno, due dolci, caffè... vino a parte (ma hanno anche quello solito, della casa)! Uhm, vediamo, qualche altro pensierino sparso... ah si, cornice rustica, mi sa che s' era capito, tovaglia e stoviglie semplici, rassicuranti, la pasta servita rigorosamente nei piatti fondi, brace a vista, cortesia discreta (anche questo, come piace a me).... si, lo so che state aspettando l' appunto... vabbè dai, è davvero un' inezia, ma non mi piace trovare il pane sul conto, ecco: 3 fette, 3 euro! Se quelle fettuccine meravigliose me le avessero fatte pagare 12 euro (invece di 9)... bè, non avrei fiatato!!! Il che è un personalissimo punto di vista, però chissà... hai visto mai!





Da Luigino, via nomentana, 728 - Km 17 - 00010 fonte nuova (roma)
tel. 06 9059 338 - chiuso il martedì