Piuttosto inappetente, irrimediabilmente persa in un mondo tutto suo: un mondo di storie inventate, ricamate, riprodotte... una testolina bisognosa di
1001 giravolte, piiiccola
Precy! Il mio incubo da bambina?
Io, costretta sulla sedia della cucina, cucchiaio alla mano, noiosissimo cibo davanti... quando lì, nell' altra stanza, avrei avuto tutto il mio bellissimo mondo da animare, mamma ti prego!!! Al massimo, ma proprio al massimo, avrei potuto cedere per
un panino alla Heidi, la fascinosa pagnottina con i tagli obliqui... si, poi ci sarebbe anche tutta la parentesi del
piccolo mugnaio bianco... cibo versione gioco, altrimenti non se ne faceva niente! E fu così che, in uno degli innumerevoli pomeriggi trascorsi a giocare in riva al mare... i secchielli, le palette e tutto quell' estenuante
scava, riempi, compatta bene, capovolgi, sfila lentamente il secchiello, brividino che corre lungo la schiena, che fa il castello, crolla o sta su... insomma, fu proprio lì che mia madre trovò l'ispirazione:
dai, raccogliamo i giochini che è tardi, devo cucinare... stasera mangiamo nei secchielli!!! E intanto, se la rideva sotto i baffi mentre io, basita, continuavo a guardarla con la faccia a forma di punto interrogativo! Una cosa era certa, non vedevo l'ora di tornare a casa e... cenare!!! Ebbene, nell' irresistibile
secchiello di alluminio (
quelli della foto sono gli stessi da circa vent' anni), c' era (
... e c'è ancora) un delizioso
timballotto di riso e piselli: salsina tendente all' arancio, crosticina
bruciacchiata che una volta non faceva assolutamente male, note
formaggiose e filanti, cubetti di salumi golosi, uno spasso...
posso averne un altro??? La cena "al secchiello"... e chi se la scorda più!!!
Timballetti di riso e piselliFacciamo così: se volete farli
gourmet, riferitevi al ben noto
sartù di riso napoletano! Se, invece, siete stati colti da una sorta di golosità infantile e v' ispira esattamente quello che mangiavo io da bambina (...
vero che v' ispira?!) procedete in questo modo:
- scegliete dei pisellini, fini e dolci, lessateli in acqua bollente e salata fino ad ammorbidirli;
- lessate anche del riso e scolatelo piuttosto al dente;
- in un' ampia padella, scaldate un filo d' olio extravergine d'oliva, rosolatevi velocemente uno spicchio d' aglio ed una manciata di cubetti di prosciutto cotto oppure di salame, preferibilmente milanese (
...che ai bambini piace molto di più);
- eliminate l'aglio, unite anche i pisellini scolati e lasciate insaporire il tutto;
- aggiungete della passata di pomodoro (
per la quantità, tenete presente che il composto finale dovrà risultare decisamente cremoso altrimenti, in forno, finirebbe per seccare troppo) e cuocete per circa dieci-quindici minuti, unendo anche uno o due cucchiai di panna fresca;
- a fine cottura, salate (
senza esagerare), macinate eventualmente un po' di pepe (
... che ormai siamo diventati grandi!) ed unite del basilico fresco spezzettato con le mani;
- a fiamma spenta, incorporate il riso, spargete abbondante parmigiano grattuggiato, una manciata di tocchetti di formaggio a scelta, sul genere mozzarella, ma anche caciottina o giù di lì (
... e dillo che la mamma usava il galbanino, accidenti!!!), con qualche spruzzo di pangrattato;
- amalgamate bene e suddividete il tutto negli stampini monoporzione, già imburrati e cosparsi di pangrattato (
è necessario se non volete che il castello di sabbia si rompa... noi bambini, comunque, mangiavamo direttamente dal secchiello, ovvio!!!);
- terminate con del parmigiano grattuggiato, poco pangrattato, un fiocchetto di burro, infornate a 180 gradi per circa 20 minuti (
qualche minuto di grill finale per l' effetto crosticina) e... preparate
la paletta, si mangiaaa!!!
Racconto e ricetta partecipano al concorso
"Vi regalo una storia d' amore" !!!