Le prime, rubate (senza pensarci nemmeno un istante) alla trattoria Felice a Testaccio. La seconda (rubata, anche questa) alla cuoca della porta accanto, ovvero, colei che all'inizio di questo mese... mancava poco che mi facesse prendere un colpo! Era lì, sul numero di aprile del Gambero Rosso, in sostituzione della mia amatissima Annalisa Barbagli (quella de La cucina di casa), con la rubrica La 'nuova' cucina di casa. Di Viviana Lapertosa. Schiarisco un po' la voce e, in qualità di affezionata lettrice, mi permetterei d'obiettare un piccolissimo dettaglio, talmente piccolo che, magari, non se ne sono nemmeno accorti: le bellissime ricette (altamente creative) di Viviana Lapertosa, secondo me, non è che sanno propriamente di casa, non nel senso tradizionale e rassicurante del termine. Come c'aveva abituati Annalisa, insomma. E aggiungerei che potrebbe (perfino) apparire come una sorta di doppione dell'attiguo Finger food di Sigrid Verbert, voi che ne dite? Però, alla fine di tutti i conti, anche un po' per superare il trauma... cominciamo a provare subito stè (nuove) ricette di casa e... tocca dirlo, la signorina mi sta già piacendo (ma nooo, in realtà ero già un'assidua lettrice del suo blog): in particolare, tra le ricette di questo mese, ci sarebbe un'intrigante farina al limone (abbinata alle alici fritte)... la panatura è stata una personalissima associazione d'idee (ho pensato: se va bene per la farina, perchè non applicare il concetto anche al pangrattato?). E più leggevo la ricetta, più ne apprezzavo la genialità. Spiego: ci siamo arrivati un po' tutti al fatto che, la frittura, non andrebbe annegata sotto fiumi di succo di limone?! "Vai vai, spremici una mezza dozzina di limoni, vedrai come ti si sgrassa! :-) Chiaro che la punta acidula del limone, sul fritto, regala al palato quella meravigliosa, innegabile sensazione di fresco, di pulizia (cosa che, del resto, farebbe egregiamente anche il vino giusto, no?!). Ma addirittura, c'è chi pensa (uhm, io stessa credo d'averlo pensato in un'altra vita...) che il limone possa arrivare ad incidere (niente di meno che) sulle famigerate calorie... cioè, utopia allo stato puro! Senza contare che, spremendo che così si sgrassa, finiamo anche per rovinare la friabile croccantezza del fritto. In poche parole, na' tragedia... eppure, quel guizzo di limone sulla cotoletta alla milanese, piuttosto che sulla rondella di calamaro pastellato... e allora, guardate un po' cosa fa Viviana? Toglie il succo e mette la buccia, ma direttamente nella farina (io, nel pangrattato :-)), con un risultato gradevolissimo, una chicca da re-applicare sicuramente, più e più volte.
Per le polpette di lesso invece, nient'altro che un irrinunciabile riciclo di carne (lessa) in surplus (come dicevo, un riciclo firmato Felice a Testaccio... perchè chi cucina casareccio sa che, prima di tutto, non si butta via niente). So cosa state pensando: cara Precy, non credi sia un tantino difficile che, col caldo che fa (anche se non s'è ancora capito... fa caldo o no?), qualcuno pensi di cucinare il lesso, addirittura in quantità tale da farselo pure avanzare?! Raccolgo e rilancio all'istante: dunque, pensate alla notissima carne inscatolata che fa tanto bella-stagione, quella tutta ingelatinata (ci siamo capiti no?)... avete mai provato a far raffreddare il lesso (di carne), a sfilettarlo grossolanamente ed a condirlo con dei carciofi, della rucola, dei pomodorini, della cipolla di Tropea, un goccio di limone, un filo d'olio di quello buono... per cui, tornando esattamente al punto di partenza, nel caso doveste ritrovarvi con un avanzo di carne lessa, potreste trasformare il tutto in versione-polpetta, la panatura intrisa di buccia di limone rinfrescante... e vai di allegra/gratificante frittura. Che tanto, mica s'è capito se fa già caldo oppure no!
Polpette di lesso, con panatura al limone
per 4 persone
ca. 400 gr di carne lessa avanzata (oppure carne macinata)
2 patate di medie dimensioni
1 spicchio d'aglio privato del germoglio interno
1 ciuffo di prezzemolo tritato
1 uovo grande leggermente sbattuto
2 cucchiai abbondanti di Parmigiano grattugiato
sale e pepe
olio per friggere (extravergine d'oliva oppure d'arachidi)
per la panatura:
1 uovo grande
la buccia grattugiata di un limone (non trattato)
1 tazza abbondante di pangrattato
Lessare le patate con la buccia, in abbondante acqua salata, per 15-20 minuti (penetrandole con una forchetta, dovranno risultare decisamente morbide). Scolarle, sbucciarle e schiacciarle (con l'apposito attrezzo oppure con una forchetta: se lo fate quando sono ancora calde... sarà molto più semplice). Tritare l’aglio e, in una ciotola capiente, unire tutti gli ingredienti ed amalgamare con cura. Formare le polpette, passarle nell'uovo sbattuto e, quindi, nel pangrattato mescolato alla buccia di limone grattugiata finemente. Friggere in olio abbondante, a 170 gradi (per verificare la giusta temperatura, se non avete l'apposito termometro, immergete un cucchiaio di legno al centro della padella: se l'olio inizia a formare delle piccole bolle tutt'intorno, procedete pure). Scolarle non appena si formerà una bella crosticina dorata, tamponarle su carta assorbente da cucina e servire, accompagnando con insalata fresca e magari... qualche spicchio di limone :-)
Per le polpette di lesso invece, nient'altro che un irrinunciabile riciclo di carne (lessa) in surplus (come dicevo, un riciclo firmato Felice a Testaccio... perchè chi cucina casareccio sa che, prima di tutto, non si butta via niente). So cosa state pensando: cara Precy, non credi sia un tantino difficile che, col caldo che fa (anche se non s'è ancora capito... fa caldo o no?), qualcuno pensi di cucinare il lesso, addirittura in quantità tale da farselo pure avanzare?! Raccolgo e rilancio all'istante: dunque, pensate alla notissima carne inscatolata che fa tanto bella-stagione, quella tutta ingelatinata (ci siamo capiti no?)... avete mai provato a far raffreddare il lesso (di carne), a sfilettarlo grossolanamente ed a condirlo con dei carciofi, della rucola, dei pomodorini, della cipolla di Tropea, un goccio di limone, un filo d'olio di quello buono... per cui, tornando esattamente al punto di partenza, nel caso doveste ritrovarvi con un avanzo di carne lessa, potreste trasformare il tutto in versione-polpetta, la panatura intrisa di buccia di limone rinfrescante... e vai di allegra/gratificante frittura. Che tanto, mica s'è capito se fa già caldo oppure no!
Polpette di lesso, con panatura al limone
per 4 persone
ca. 400 gr di carne lessa avanzata (oppure carne macinata)
2 patate di medie dimensioni
1 spicchio d'aglio privato del germoglio interno
1 ciuffo di prezzemolo tritato
1 uovo grande leggermente sbattuto
2 cucchiai abbondanti di Parmigiano grattugiato
sale e pepe
olio per friggere (extravergine d'oliva oppure d'arachidi)
per la panatura:
1 uovo grande
la buccia grattugiata di un limone (non trattato)
1 tazza abbondante di pangrattato
Lessare le patate con la buccia, in abbondante acqua salata, per 15-20 minuti (penetrandole con una forchetta, dovranno risultare decisamente morbide). Scolarle, sbucciarle e schiacciarle (con l'apposito attrezzo oppure con una forchetta: se lo fate quando sono ancora calde... sarà molto più semplice). Tritare l’aglio e, in una ciotola capiente, unire tutti gli ingredienti ed amalgamare con cura. Formare le polpette, passarle nell'uovo sbattuto e, quindi, nel pangrattato mescolato alla buccia di limone grattugiata finemente. Friggere in olio abbondante, a 170 gradi (per verificare la giusta temperatura, se non avete l'apposito termometro, immergete un cucchiaio di legno al centro della padella: se l'olio inizia a formare delle piccole bolle tutt'intorno, procedete pure). Scolarle non appena si formerà una bella crosticina dorata, tamponarle su carta assorbente da cucina e servire, accompagnando con insalata fresca e magari... qualche spicchio di limone :-)
14 commenti:
Wow felice, che delizia!
beh. hai creato una combinazione davvero geniale!Da copiare!
bacione
Che bella l'idea della buccia del limone nella panatura!! ce la ricordiamo allora per la prossima volta!
le polpette devono assumenere un sapore tutto particolare!
bacioni
Geniale questa panatura al profumo di limoni...mi sa che la copierò molto spesso!
Un bacione
fra
decisamente una preparazione diversa delle polpette.
A presto Claudia
decisamente una preparazione diversa delle polpette.
A presto Claudia
detesto il succo di limone sul fritto: lo ammolla! invece la buccia di limone nella panatura è davvero geniale, la proverò
anche la mia nonna faceva le polpette in questo modo veramente gustoso. Maria
ma...sono le polpetta della mia mamma!!!con un tocco di limone ad impreziosirle. io non ho problemi mangio il lesso (caldo) anche d'estate......
a no qui a roma non si è proprio capito!!! un pò fa caldo e un pò fa freddo!!!
le polpette di lesso le ho appena fatte anche io, però ho aggiunto il miglio...sono venute buone..
proverò anche le tue con il limone..
un bacio, a presto
Io sono della scuola "niente limone sul fritto", ma perché non provare a mettere la buccia nella panatura? Non ti garantisco che farò il lesso, ma le polpettine si possono fare con un sacco di cose, no? Sto un po' meglio, grazie, prima o poi l'amarezza passerà...
@tutti: buccia gradita? riferirò a chi di dovere :-))) intanto, grazie1000 da parte mia + bacio, N.
@maria: benvenuta!!!
perfetta idea e rindondante nonchè eloquace descrizione dei processi culinari e mentali alla base di questa sfiziosa ricetta: brava!
le ho fatte e mangiate stasera...veramente buonissime!
questa panatura al limone la sfrutterò per un po' di cosette...
Le ho provate, complimenti... ma, mi chiedo: come si fa ad avanzare 400 g di bollito ? Io ne avevo 280 g, (che è già tanto..) ho dovuto improvvisare le proporzioni, ne ho fatto 4 polpette (troppo grandi: dopo 3 ero sazio)+ almeno altre 6 che farò domani...
Ci metterò più limone..
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