venerdì 28 novembre 2008

Massimiliano Mariola!!!


E oggi vi racconto un po’ di cosine belle, cose che succedono da stè parti insomma! Iniziamo da Talenti (l'ormai famigerato quartiere romano che ci ospita da ben due settimane, devo dire, con sommo, sommo gaudio) e puntiamo il dito su... lo zio d’america, già menzionato varie volte di striscio, capirai, è a 10 minuti da casa! Quindi, zio d’america, cosa bella numero 1… e pensare che l’avevo etichettato (un po' frettolosamente) fast-food, la parola america condiziona, non c’è niente da fare! Mi sbagliavo! C’è tutto un mondo da scoprire là dentro: ok, la sezione fast-food c’è eccome (apro e chiudo parentesi, è l’ unico aspetto, diciamo, un tantino deludente di tutto l’ambaradan, ecco), poi, supermercato annesso, paradiso gourmand vi basta?! Stesso discorso per la (super) enoteca... qui plauso ai sommelier, bravi bravi! Dulcis in fundo, ristorante... aperto praticamente seeempreeee, per la gioia del cortesissimo personale suppongo! Comunque non scherzo sul cortesissimo, tipo che chiedi “scusi, dov’è il bagno?”, ringrazi e loro “s'immagini, ma grazie a lei”!!! Grazie perchè... vado al bagno?! La prima volta pensavo mi stessero prendendo in giro, giuro, sarà che la sera prima ero stata dai fratelli la bufala, lì sono un tantino più burberi, vabbè ma questa è un’altra storia. Cosa bella numero 2: non so bene perché, sarà la mia aria spaesata e assorta (non sono distratta, mi disegnano così), giuro, non fanno che piovermi addosso consigli, dritte, prova questo, vai di qua, vedi dillà, sempre tutto azzecatissimo tra l’altro! Come il ragazzo che, come me, aspettava la pizza da asporto al ristorante sotto casa (dopo mi sono sinceramente chiesta se per una pizza così valesse davvero la pena mettersi in fila… ma è bastato uno sguardo agli scatoloni in giro per casa, ah ecco, si). Insomma, classico small-talk da attesa tediosissima e stò tipo se ne esce con “sai che allo zio d’america cucina Massimiliano Mariola, quello del gambero rosso?!” Il giorno dopo ero lì a prendere informazioni, dai camerieri più cortesi del mondo: signora, Max c’è quasi sempre, ma diciamo che anche se non c’è... è come se ci fosse, sa ormai abbiamo un certo marchio! Piano, piano, abbiate pietà di alice nel paese delle meraviglie... senza troppi giri di parole, quando lo trovo Max, please??? Il resto della storia ve lo documento con un po’ di foto eloquenti: serata degustazione, cena con abbinamento di vini (Ceretto…non sono una grande intenditrice, comunque buonissimissimi il Dolcetto d’Alba e le bollicine del Moscato finale, yum), un Mariola assolutamente all’altezza delle aspettative, le mie, anzi di più, visto che era davvero tutto impeccabile, senza spettacolarizzazioni (superflue?!), buon gusto, materia prima sceltissima (fagioli cocco bianco da 17 eurini al chilo, parola dello chef), poi, bisogna dirlo, quando gli ho chiesto com’è che la pasta e fagioli, lui, la fa alla napoletana… “sai, devo essere sincero, odio le cose brodose, poi non è che i piatti partono tutti nello stesso momento, magari uno ti viene più asciutto, un altro meno, guarda, la densità perfetta è quella col giro d'olio che rimane sopra...”... ah Max, densità perfetta!!!









10 commenti:

Acasadiross ha detto...

E pensare che abito a dieci minuti pure io, dallo zio d'America! Ogni tanto vado a comprare delle golosità ma non sono mai andata a mangiarci. Bella foto, Nadia, e bel reportage! Ciaooo!

Dida70 ha detto...

Sfido io che ti piovono consigli pure dai ragazzi in fila per la piza ... ehm ... ehm ...
... e come si fa a resistere davanti a quel bel sorrisino?
Come al solito fai venir voglia di saltare su in macchina e scappare da questo zio d'America!
un abbraccio
dida

CoCò ha detto...

Appena capito da quelle parti un salto dallo zio d'america lo faccio, adoro Max

Morettina ha detto...

Ciao Precy!!!!! Un bacione

michela ha detto...

Ciao Nadia, sono stata proprio stamattina allo zio d'america, ma mi fermo sempre al bar e al supermercato. Non sono mai salita all'enoteca e solo una volta al ristorante per mangiare una pizza. A questo punto non mi resta che provarlo :-). Ciao!!!

Antro Alchimista ha detto...

Quando stavo a Roma abitavo verso quelle zone eppure non ci sono mai andata ... vorrà dire che magari rimedierò quando tornerò da turista :-) Un abbracio Laura

the Tramp ha detto...

Chissà perchè Lo zio d'America fa a tutti lo stesso effetto?Da fuori uno si fa un'idea e magari decide di non entrare...grosso errore. Per un periodo ho lavorato alla D.e.a.r., Lo zio d'America era una tappa fissa.Un abbraccio.

Antonella ha detto...

Abitiamo nello stesso piccolo quartiere :)
Al ristorante dello Zio d'america non ho mai mangiato da quando hanno cambiato gestione. Ho sostato qualche volta al bar, ed ho preso cibo d'asporto ma non ne vale assolutamente la pena così come il supermercato che di buono ha solo il fatto di essere aperto anche a Natale e Pasqua ma ha dei prezzi spaventosi (tra l'altro gli stessi altissimi prezzi attuati dalla catena Sir) :-(

Manuela e Silvia ha detto...

Un quartiere animato insomma!! Buono il menù e sei fenomenale con la macchinetta!!
bacioni

Precisina ha detto...

@ross: ci andiamo insieme?!

@dida: si si, tout tout!!!

@cocò: visto? è tanto bravo quanto alla mano :-)))

@morettina: ehi, smaaack!!!

@mikki: vale anche per te,organizziamo una pausa pranzo-incontro??? chi si offre come oragnizzatore?

@l'antrodell'alchimista: bè, ma i blog servono (anche) a questo no?!

@the tramp: dovrei chiederti un paio di cosette da cinefilo...passo da te!

@antonella: ho deciso, in questo momento, che dobbiamo assolutamente organizzare una pausa pranzo (o quel che vi va), tra food bloggers di talenti e dintorni...e visto che io sono solo una turista, a voi la scelta dei luoghi!!! bacioooo!!!

@manu e silvia: commento inaspettato...io non sono mai soddisfatta invece (con la macchinetta), mai !!!