PICCOLA COMUNICAZIONE DI SERVIZIO Per motivi tecnici sopraggiunti (i soliti cretini che si divertono a lasciare spam in giro, ndr), sono stata costretta ad aggiungere la funzione 'verifica parole' giù nei commenti... per cui, al momento dell'invio delle vostre, eventuali, paroline dolci a me indirizzate, digitate agevolmente anche quelle 4-5 lettere di verifica e senza perdersi d'animo, su! :)) Abbiate pazienza, sigh.
Ad un certo punto, la
pausa fisiologica c'è stata
(prego, controllare la data dell'ultimo post a tema nipponico, tse:)). Un po' per me stessa, vista la tendenza ad andare in fissa su certe cose, tipo che il resto potrebbe anche temporaneamente scomparire... e poi d'un tratto
flop, senza capire il come, il quando e soprattutto il perchè, tutto si dissolve come una bolla di sapone, esattamente com'era iniziata. E poi per
chi mi sta intorno, quelli
vicinivicini (che una volta archiviato il concetto vacanza-in-giappone, hanno altresì archiviato il concetto di cibo-giapponese), ma anche per quelli più lontani... ehm, tipo voi per esempio
(che, tra l'altro, avete il buon cuore di passare a leggermi tutti i santi giorni: a proposito, grazieee!)... e quindi pausa! Anche perchè passata l'enfasi e l'eccitazione della vacanza, la fase in cui tutto è bello e terribilmente affascinante, succede semplicemente che il tempo scorre, i ricordi s'annebbiano, sei preso da almeno 7-8mila tumulti anche di tutt'altro genere... e tuttavia (ri)eccoci qui, nel post-astinenza c'è ancora tanta passione
(per cui lasciate ogni speranza...), poi soprattutto curiosità e quella strana e
solitissima voglia di continuare a giocarci intorno anche solo per vedere l'effetto che fa. Per esempio, ad associare l'inassociabile e non vi racconto proprio il disappunto di quando su
twitter m'ero permessa di
paragonare ciò che vedete in foto ad una sorta di caprese nipponica...
ma daaai, in fondo si gioca no?! E infatti giocavo sulla questione che il
tofu derivi, appunto, dalla cagliatura del latte di soia: è il 'formaggio' dei vegetariani (
anzi, dei vegani ;-)... e poi scusate, quale
foodblogger più autorizzato della sottoscritta a prendere anche un po' in giro nostra signora la mozzarella?! :)) Ma visto che scrivevo questo
post e già vedevo voi, inesorabilmente schierati tra
quelli che nemmeno iniziano a leggere (vabbè dai, oggi Precy parla di tofu:)), quelli che leggono comunque, ma con l'eterno sorrisino beffardo sotto i baffi (chè tanto io, il tofu, giammai:)) e poi quelli seriamente interessati e che, udite udite, vorrebbero perfino saperne di più... ecco, con il vostro permesso :)) avrei improvvisato una
(Tofu)
FrequentlyAskedQuestions!!! :))
Perchè mangiarlo?Intanto per la questione che il tofu è una fonta proteica (e anche di calcio) di tutto rispetto, vegetale al 100% e non vedo perchè non inserirla, a rotazione, per esempio tra la fettina del mercoledì e la sogliola del venerdì, tanto per dire. Pietanza decisamente ipocalorica, a ridotto contenuto di sodio e perfettamente digerita anche da chi soffre di intolleranze a latte e derivati. Sic.
Dove lo trovo?
Nei negozi biologici, ipermercati, supermercati ben forniti... e persino al Todis. ;-)
Quale tipo scelgo?
Personalmente preferisco acquistarlo fresco, al naturale e biologico, già porzionato in panetti. E' praticissimo da affettare e soprattutto si fa presto a cucinarlo o semplicemente condirlo secondo le voglie del momento. In alternativa, ci sarebbe la versione conservata e a seguire, a seconda della quantità di acqua ancora presente, potrebbe capitare d'imbattersi nel tofu delicato (tipo budino), solido (tipo feta per intenderci) e secco (consistenza simile alla carne cotta, tende a sbriciolarsi però). Molto dipende da come intenderete cucinarlo, insomma.
Quanto costa?
Dipende da marche e offerte varie, ma soprattutto dalla tipologia di tofu acquistata: per quello fresco al naturale siamo sugli otto euro al chilo.
Come si conserva?
Ehm, leggere le etichette... sono lì per quello. ;-)
Che sapore ha?
Qui ci sbrighiamo in fretta: il tofu non sa di nulla, passare velocemente alla domanda successiva e tutto vi sarà più chiaro! :))
Come lo preparo?Dicevamo quindi, il tofu non sa di nulla! Per cui, qui, il nervo della guerra, o meglio, l'eterna contestazione sollevata dai più, sul perchè arrovellarsi per rendere gradevole e mangiabile un qualcosa che resterà sempre e comunque neutro da morire.... bè, per esempio per le ragioni esposte in alto e cioè per il fatto che visti il prezzo, le proprietà nutrizionali, la leggerezza e quant'altro, varrebbe appunto la pena inserirlo, eheheh, tra la fettina del mercoledì e la sogliola del venerdì... e magari anche arrovellarsi per scovare la ricettina assolutamente più stuzzicante che ci sia ;)). Giustappunto, a parte il rimando alle indicazioni riportate sulle confezioni, nonchè alla miriade di ricette e consigli di cui è pieno il web, mi permetterei di segnalare la
versione fritta (all'uso giapponese ovviamente) e poi sicuramente quella marinata (con o senza giro di piastra subito dopo): la marinatura la scegliete decisamente voi, passando dalla salsa di soia e quant'altro, all'olio extravergine d'oliva, fino ad arrivare, ehm, alla ricettina che trovate per esempio qui in calce. :)) Poi, premio speciale a chi penserà che
"al prossimo giro, quasi quasi, si può provare alla milanese", ooppss. :)) E dai che v'ho fatto venire la voglia! :D
Tofu marinato in bagnet verd (salsa verde piemontese)per la salsa:3 filetti di alici sott'olio (io, quelli delfino battista... buonissssimi:))
50 gr aceto
1 spicchio d’aglio1 cucchiaio scarso di capperi dissalati100 gr d’olio d'oliva1 fettina di pane
120 gr di prezzemolo fresco1 tuorlo d’uovo sodo
pepepoco zucchero
Con l'aiuto di un mixer da cucina, tritate il prezzemolo, le alici, l’aglio ed i capperi. Bagnate con l'aceto la mollica della vostra fetta di pane, strizzatela bene e frullatela con tutto il resto. Unite anche l’olio, il tuorlo d'uovo sodo, il pepe e continuate a frullare fino ad ottenere un composto omogeneo e decisamente fluido. Con questa salsa, irrorate generosamente il panetto di tofu tagliato a fettine e lasciate marinare in frigorifero (coperto!) per almeno mezz'ora.
Oppure, molto prosaicamente parlando, impacchettate il tutto tra due strati di focaccia, qualche foglia di lattuga e avete fatto! Gnam :))