E facciamo che m'avete beccata nel mentre di una colazione a dir poco edificante, non tanto per la colazione in sè, quanto per il romantico mettere nero su bianco e conservare il bel ricordo di quel che è stato. Che poi, ad onor del vero, la colazione sarebbe quella di ieri (solo che la precy, qui, aveva già programmato il post del lunedì e così... ma continuo a sostenere di non essere ancora pazza del tutto:)). Il nero sui bianchi fogli della mia moleskine, invece, altro non è che una manciata di piacevolissime ore domenicali a casa di amici, di quelle al limite del torpore e del bivacco più sfacciato. Come scusa, un invito a pranzo e quindi a seguire, calici sempre pieni, cibo di tutto rispetto e la solita incredibile questione che in fin dei conti ognuno avrebbe bene o male il proprio lavoro (da raccontare al resto del mondo), ma se ti capita a tiro una che, udite udite, sostiene di fare la foodblogger (food che?), ehvabbè signori miei, spiacente, ma non c'è n'è proprio più per nessuno! Nel senso che t'inchiodano lì curiosissimi, raffiche di domande e... non ho ancora capito se è più il fascino del fenomeno-da-baraccone o la pietà del vediamo-se-questa-ci-fa-o-ci-è (eheheh, indovinate un po?:)). Poi bè, sarà che il cibo mette sempre tutti d'accordo e che a starsene tutti insieme a tavola c'è sempre e solo da guadagnarci (almeno, il senso del cibo dovrebbe essere esattamente questo qui), diciamo che mi sarebbe venuta voglia di scriverci intorno due o tre righe. E da lì il post di oggi: copia e incolla dagli appunti buttati giù la famosa mattina del giorno dopo, tra un morso di crostata (ma sììì che dopo ve la racconto) e questi ricordi domenicali che sapevano oltremodo di festa, di carciofi, di vino (tanto vino) e soprattutto di sana allegria (ma chi m'inviterà più a casa sua sapendo di finire per filo e per segno tra le pagine della mia agendina?! vabbè va). Touché, chi è scrivano-inside conosce bene l'importanza del fermare le emozioni lì per lì, quando sono ancora calde, per poi magari andare a ripescarle intatte e fedeli-ssime all'originale anche a distanza di molto tempo. E questa qui, per quanto mi riguarda, è una cosa che, assolutamente, non ha prezzo! E visto che, appunto, andiamo blaterando in giro che, noi qui, faremmo i foodblogger (food che?), le suddette emozioni ve le racconterei direttamente intorno ai piatti. Tra l'altro, esattamente così come le ricordo, una dopo l'altra, tra calici e calici di ormai non so più che cosa, grosse risate e reminiscenze infantili.
Tantissimi carciofi, in un involucro sottilissimo e croccante di pasta sfoglia, esattamente come piace a me (e se la memoria non m'inganna, credo rappresenti la primissima cosa che ho cucinato in vita mia, rubando la meravigliosa ricetta di una cara amica etc etc), per cui numero di fette ingurgitate: 2, per forza! Una grossa insalatiera colma di garganelli paglia e fieno, conditi con zucca e gamberetti, un divertimento prima di tutto visivo, colori estremamente autunnali ed appaganti, l'assaggio che conferma questa bella predisposizione iniziale (il fondo di cottura, immagino, un semplicissimo aglio ed olio), per cui sì: annotare al volo per il prossimo giro di pranzo in famiglia; il polpettone ed il polpettone/bis, il primo farcito con la polpa sminuzzata delle salsicce, il secondo con dei carciofi saltati; poi salsina di castagne per servire il tutto e qui gatta ci cova, mi sa! Uuhm, impasto morbidissimo, che sa tanto di mortadella... e scommetto che vostra madre è pure napoletana!? Affermativo. E dal momento che hanno promesso caldamente la ricetta, sediamoci pazientemente sulla solita sponda del fiume... e nel mentre, graziegraziegrazie a tutte le mamme di Napoli (e dintorni) che, manco fosse un imprescindibile marchio di fabbrica, continuano a cucinare per i figlioli che vanno a vivere da soli (e che amano tanto inviatre gli amici a pranzo, tse:)). Dov'eravamo? Ah sì, una montagna di polpette di melanzane (sempre per la questione che mi dovevano proprio spezzare il cuore con tutte stè ricette familiarissime e mamm-one da morire), versione mignon, quelle da un boccone e via; poi dolci, dolcissime (e siamo quasi a dicembre o sbaglio?!). Infine le torte, prese in pasticceria, my favourite una semplicissima crostata al limone che, se non altro, m'ha ribadito il concetto troppo-tempo-che-non-ne-preparo-una! Vabbè vabbè, più che altro l'ennesima scusa per riempire ulteriori calici di qualcosa che, per magia, s'era fatto dolcemente liquoroso e signori miei, com'è che si dice in questi casi? Scusate se è poco, eppure tant'era!!!
P.S. giusto due parole sulla crostata della foto: base per crostate, senza uova! Per quella volta che vi capiterà di rincasare tardi, di domenica sera, dopo un pranzo a dir poco edificante ehhperò, in effetti, scoprite non c'è nulla per la colazione del giorno dopo (eresia!). Aprite il frigo e magari non c'avete manco le uova (appunto!)... e allora: mixer, 200 g di farina, 100 g di burro a dadini, 100 di zucchero, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di cannella, frullare (aiutandosi eventualmente con un goccio di latte), capovolgere il tutto in una teglia da 22 cm (foderata con carta forno), allargare e compattare il composto, ricoprire con un barattolo di confettura/marmellata a scelta ed infornare a 180 gradi per 30 minuti.
Tantissimi carciofi, in un involucro sottilissimo e croccante di pasta sfoglia, esattamente come piace a me (e se la memoria non m'inganna, credo rappresenti la primissima cosa che ho cucinato in vita mia, rubando la meravigliosa ricetta di una cara amica etc etc), per cui numero di fette ingurgitate: 2, per forza! Una grossa insalatiera colma di garganelli paglia e fieno, conditi con zucca e gamberetti, un divertimento prima di tutto visivo, colori estremamente autunnali ed appaganti, l'assaggio che conferma questa bella predisposizione iniziale (il fondo di cottura, immagino, un semplicissimo aglio ed olio), per cui sì: annotare al volo per il prossimo giro di pranzo in famiglia; il polpettone ed il polpettone/bis, il primo farcito con la polpa sminuzzata delle salsicce, il secondo con dei carciofi saltati; poi salsina di castagne per servire il tutto e qui gatta ci cova, mi sa! Uuhm, impasto morbidissimo, che sa tanto di mortadella... e scommetto che vostra madre è pure napoletana!? Affermativo. E dal momento che hanno promesso caldamente la ricetta, sediamoci pazientemente sulla solita sponda del fiume... e nel mentre, graziegraziegrazie a tutte le mamme di Napoli (e dintorni) che, manco fosse un imprescindibile marchio di fabbrica, continuano a cucinare per i figlioli che vanno a vivere da soli (e che amano tanto inviatre gli amici a pranzo, tse:)). Dov'eravamo? Ah sì, una montagna di polpette di melanzane (sempre per la questione che mi dovevano proprio spezzare il cuore con tutte stè ricette familiarissime e mamm-one da morire), versione mignon, quelle da un boccone e via; poi dolci, dolcissime (e siamo quasi a dicembre o sbaglio?!). Infine le torte, prese in pasticceria, my favourite una semplicissima crostata al limone che, se non altro, m'ha ribadito il concetto troppo-tempo-che-non-ne-preparo-una! Vabbè vabbè, più che altro l'ennesima scusa per riempire ulteriori calici di qualcosa che, per magia, s'era fatto dolcemente liquoroso e signori miei, com'è che si dice in questi casi? Scusate se è poco, eppure tant'era!!!
P.S. giusto due parole sulla crostata della foto: base per crostate, senza uova! Per quella volta che vi capiterà di rincasare tardi, di domenica sera, dopo un pranzo a dir poco edificante ehhperò, in effetti, scoprite non c'è nulla per la colazione del giorno dopo (eresia!). Aprite il frigo e magari non c'avete manco le uova (appunto!)... e allora: mixer, 200 g di farina, 100 g di burro a dadini, 100 di zucchero, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di cannella, frullare (aiutandosi eventualmente con un goccio di latte), capovolgere il tutto in una teglia da 22 cm (foderata con carta forno), allargare e compattare il composto, ricoprire con un barattolo di confettura/marmellata a scelta ed infornare a 180 gradi per 30 minuti.
10 commenti:
che bel post!!!!
Ora aspettiamo caldamente la ricetta che ti hanno promesso.
PS. ma sai che la crostata nella foto mi sembrava una fettina di pizza. mi sono ricordata le colazioni fameliche di quando ero giovane (e con uno stomaco di ferro!)
post stupendo che trasmette allegria e convivialità!
non vedo l'ora di ammirare la ricetta che ti è stata promessa
baci
fra
Leggere il tuo post mi ha alleviato un po' il terrribile mal di schiena che mi fa compagnia da stanotte.
Mi piace troppo il modo in cui scrivi...
Questa crostata espressa è perfetta!! MMH! Mi sa tanto che so dove sei stata domenica! :)
Un bacione e a presto
Quoto Alem precisi'...... ho pensato..... anvedi la precy che ha la napoletanita' che le scorre fin dal primo mattino..... certo che fare colazione con the e pizza!.... e poi scopro che e' crostata.... e nn si fa cosi'....non si ingannano cosi' le amichette!!!! In attesa della ricetta promessa vado a comprare la moleskine 2010... buona giornata
Raffa
la cosa veramente incredibile è che ogni volta che leggo un tuo post finisco sempre per incantarmi con lo sguardo perso nel vuoto ad immaginare te presa dalla quotidianeità di metersi a nudo per regalare bellisse emozioni...
Grazie! ma la prossima volta più spazio ad altri/e blogger :)
Questa volta la cosa era organizzata da mio fratello e quindi mi sono dovuto limitare...
Per giovedi forse in arrivo altre due blogger...ti faccio sapere :)
ciao
Enrico
Ecco, mi serviva proprio una ricetta per un dolce senza uova, visto che succede troppo spesso che mi ritrovo senza convinto invece di averne ancora. Confesso, non ho mai fatto crostate, non è il mio dolce preferito, forse perché l'ho sempre incrociato declinato in modi scontati e banali, manco una marmellata particolare, chessò, nespole e curcuma, no, sempre quella alle prugne che non mi piace per niente. Ecco vorrei sprimentare un po' anche lì e magari potrei provare con questo impasto. Non è che posso usare lo yogurt magro al posto del burro? No è, ecco lo sospettavo, vabbeh, mi sacrificherò. Dovresti vedere le facce di quelli a cui dico che tengo un Food-blog: "tuuuu!! uno che ci farebbe la firma se potesse vivere senza mangiare!! Chissà cosa cucinerà, 101 modi per sgrassare l'insalata".
(è tutta invidia per la mia forma strepitosa).
Mi piace molto il tuo modo di scrivere, trasmette un'energia vitale contagiosa.
Aaaahhh, quindi hai conosciuto una foodblogger :-D :-PPPPPP
Scherzi a parte, belle 'ste domeniche :-D
@tuttituttitutti: grazie davvero, non sto proprio a dirvi quanto mi gratifichi leggere tutto ciò (cuore in mano, etc etc). bacini sparsi.
@alem e raffa: sìììì, ma non siete mica le sole (ad averlo pensato)!!!
@ancora raffa: io già munita ;-)
@max: oddio pure io ultimamente, sarà l'età :))
@elisa: eheheh
@lefrancbuveur: come vedi, aspetiamo ricetta ;-) per la cronaca, intanto ho riservato un tavolo, poi all'occorrenza, ci stringeremo, allargheremo... :))
@asa: me fai morì! precy consiglia: burro e poi fettina invisibile di crostata (ma crostata!!!), ehhccerto che rosicano gli amici tuoi... e tu falli rosicà ;-)
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