giovedì 18 dicembre 2008

Pizza di scarole


Piccolo senso di colpa! Sarà il natale, boh, i bilanci di fine anno, i buoni propositi per il futuro... resta il fatto che, di tutte le cose belle che mi son state dette-scritte a proposito della mia isoletta verde, quasi quasi, potrei scriverci un libro: oddiooo, ischia che bellaaa... nooo, ma sei proprio di ischia ischia (cioè, in che senso? guardate che gli ischitani esistono eh, tutta gente normale)... ohhh beata te, ma come hai fatto ad andartene da lì (col traghetto? ihihih, cinica!). E questo sarebbe, in sintesi, il contenuto dell' ipotetico libro, "diario di un'ischitana ingrata ed irriconoscente"!!! Naturalmente, non sono nè ingrata, nè irriconoscente: più che altro, si tratta di precisare (soltanto) che il giudizio di chi, ad ischia, c'è stato in vacanza, giusto una settimana, magari a giugno (oddiooo, che bella ischia a giugnooo!!!), no, non è un giudizio attendibile, almeno non esaustivo, ecco! Detto ciò (sììì, certo che ischia è bella, è bellissima, ne parlo troppo poco, lo ammetto), forse un po' per dare a cesare quel che è... mettetevi comodi, ho in mente di raccontarvi la vigilia di natale ischitana. Una cosa carinissima davvero, soprattutto se, come me, siete tra quelli che... adorano l' attesa! Quell'atmosfera particolarissima ed inebriante, come se stesse per accadere, di lì a poco, qualcosa di veramente magico! In realtà, da un certo punto in poi, tutto inizierà a scorrere alla velocità della luce, scivolando via tra pranzi, regali ed allegre tombolate a suon di roccocò che si spaccano sotto i denti. Quindi, direi, godiamoci l'attesa. Il più possibile. E sull'isoletta, devo dire, è già da un po' che si son dati una ricca svegliata in tal senso, organizzando l'attesa proprio lì in strada, nelle piazze, sul porto. S'inizia di buon mattino, con il mercato del pesce. Poi sfilate, artigiani vari... e piccole occasioni mangerecce davvero divertenti. Street-food all'ischitana, versione natalizia: pizza di scarole, capitone fritto, baccalà, insalata di rinforzo, dolci tipici (il tipico menu napoletano, quello dell'attesa appunto). Il tutto da spiluccare nel piattino di carta, andandosene in giro, curiosi, tra chioschetti, bancarelle, il tipo che frigge le zeppole, presepi artistici... e facendo anche un po' mente locale sulla situazione-regali, così se t'accorgi che ne manca ancora uno (sempre il solito), lì di sicuro riesci a rimediare qualcosa! Poi, ad un certo punto, s'inizia a guardare l'orologio, il pomeriggio è ormai bello che andato, l'adrenalina sale, ci si saluta, bacini, bacetti, i migliori auguri che uno si possa mai immaginare e via... qualcuno dovrà soltanto passare per casa, cambiarsi, raccogliere tutti i regali e dirigersi, armato di panettone e spumante, a casa del parente di turno (sempre il solito), quello che si sacrifica e che, mi spiace per lui, si sarà perso l'attesa!!! Ah, dimenticavo: tutte stè carinerie, la sottoscritta (quest'anno) finirà per saltarle a piè pari, hhoopp. Non perchè sia un'ingrata, ma perchè, semplicemente, causa-lavoro, s'arriverà sull'isolotto più o meno all'ora di cena. E quindi, per l'attesa, ci siam dovuti arrangiare da qui...

La pizza di scarole della Vigilia

per la pasta:
600 g di farina 00
15 g di sale
300 ml di acqua tiepida
25 g di lievito di birra fresco
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva

per farcire:
2 cespi di scarola liscia (indivia)
200 g di olive nere di Gaeta
50 g di capperi
100 g di uvetta
1 manciata di pinoli
6 filetti di acciuga sott'olio
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
2 spicchi d'aglio
olio extravergine d'oliva
peperoncino macinato
sale

Mischiare la farina con il sale. Separatamente, sciogliere il lievito nell'acqua ed incorporarlo, quindi, alla farina. Iniziare ad impastare, aggiungendo anche l'olio e, se necessario, ancora un po' d'acqua in modo da ottenere un panetto omogeneo, compatto ed elastico. Ungerlo leggermente d'olio e lasciarlo lievitare, al caldo, per circa un'ora (dovrà raddoppiare). Intanto, in un ampio tegame, scaldare dell'olio e rosolarvi l'aglio (in camicia), il peperoncino ed un paio di filetti d'acciuga (che, naturalmente, si scioglieranno rilasciando tutto il loro sapore). Pulire i cespi di scarola, sfogliarli, eliminare le foglie più esterne e lavare tutto il resto sotto l'acqua corrente. Sgrondare leggermente e versare il tutto nel tegame avendo cura di insaporire bene la verdura nel soffritto. Eliminare l'aglio, coprire e lasciar cuocere, a fiamma dolce, finchè la scarola non risulterà morbida. Unire, quindi, le olive denocciolate (a mano), i capperi dissalati, i pinoli, i restanti filetti d'acciuga spezzettati ed il pecorino. Salare con moderazione. Insaporire bene il tutto, spegnere e lasciar raffreddare. Riprendere la pasta lievitata, suddividerla in due parti e, con ciascuna di esse, formare un lungo cordone che andrà, poi, appiattito a mo' di rettangolo (aiutarsi con un po' di farina). Farcire, quindi, ogni rettangolo con la verdura preparata (attenzione a sgrondarla ben bene dall'eventuale acqua di vegetazione presente sul fondo del tegame). Richiudere i rettangoli sigillando bene l'apertura, sistemarli uno accanto all'altro sulla teglia del forno coperta da apposita carta (oppure all'interno di una grande teglia, leggermente unta) ed avvolgerli a spirale (formando la classica chiocciola). Lasciar lievitare per mezz'ora circa. Cuocere, quindi, a 200 gradi (forno già caldo) per circa 40 minuti.

*la storia del rettangolo farcito e la forma 'a chiocciola', più che altro, trovo siano un'ottima soluzione per bloccare il ripieno all'interno della pasta; poi, è bella da vedere ed anche comoda da porzionare e servire. In ogni caso, potete optare per la forma classica: pizza ripiena, pasta-ripieno-pasta!!!

16 commenti:

Manuela e Silvia ha detto...

Anche secondo noi è molto più bella l'attesa, più che altro perchè riescia godertela! La festa poi vola via in fretta!
Peccato che riusciate ad arrivare solo a tarda serata..non dev'essere il massimo!
Buonissima questa pizza!! ci piace molto sia l'impasto che il ripieno, un po' agrodolce un po' salato!
bacioni

Denise ha detto...

Gnamm!! Questa ricetta mi fa venire in mente la Puglia non so perché!! che fameeeeeee....

Serena ha detto...

Oddio, Preci, la prima volta che ti ho letta, ai tempi di Alf, anch'io mi sono detta "Noooo, ma dai, questa è proprio di Ischia-Ischia? Ma perché la gente a Ischia ci abita anche oltre ad andarci in vacanza?" Insomma, Ischia è un posto particolare per vivere, no? Comunque capita anche a me "Firenze-Firenze? Ma Firenze città o Campi?" La pizza di scarole dev'essere buonissima, qui alla Vigilia non usa fare niente... Io festeggio, perché il mio compagno è pugliese e i suoi familiari fanno vigilia, ma quando non stavo con lui il 24 si faceva la dieta preventiva :-)

Dolci a gogo ha detto...

mamma mia nadia io questa l'adoro e la farò sicuramente come da tradizione il 24 a pranzo in attesa del cenone!!buona buona davvero,baci imma

pizzicotto77 ha detto...

anche da noi è tradizione la pizza di scarole ma per il 31 sera. Un bacione e goditi la tua isoletta

JAJO ha detto...

Ma scrivilo quel libro !!!! Troppo carino il titolo :-D
Ischia è abitata da indigeni ???? Non lo avrei mai detto !! hehehehehe
Scherzi a parte, ho visto delle immagini terrificanti di Ischia Porto nei giorni scorsi: mare due metri sopra il livello abituale e strade allagate anche lì: porca miseria speriamo quest'ondata di brutto tempo sia definitivamente passata altrimendi addio attesa nelle piazette e al porto....
Buonissima la pizza di scarola, ma due cespi bastano ? (io la faccio pasta-ripieno-pasta, e ci metto dentro anche delle uova di quaglia sgusciate :-D, ma l'idea dei rettangoli è carina...)

Fra ha detto...

Io ho il papà di Benevento e quindi ti capisco...io ho sempre festeggiato la vigilia fra giri di parenti, la nonna che cucinava dal mattino la cena di magro, l'attesa della mezzanotte fra un giro di bestia e uno struffolo...
Ottima la pizza di scarole, magari se papà sente un po' la nostalgia dei suoi natali da bambino gliela faccio ;D
Un bacio
Fra

Acasadiross ha detto...

E' la prima volta che vedo la pizza di scarola, interessante... Ti abbraccio, cara Nadia.

sorbyy ha detto...

Che fame, la tua pizza è stupenda ciao

Dida70 ha detto...

Che bello Nadia!
come al solito hai saputo rendere alla perfezione l'idea della vigilia non solo ad Ischia, ma anche nella mia città, c'è l'"obbligo" della passeggiata al centro, l'aperitivo con gli amici al solito bar, lo 'struscio' per il corso dove incontri persone che non rivedevi da ... la vigilia dell'anno prima ..., la puntatina in rosticceria per colmare il languorino che si forma verso le due del pomeriggio, l'animazione dei personaggi Disney per le strade ad allietare i bambini ... insomma la nostra è una bella vigilia!
grazie per averne parlato!
ti abbraccio
dida
p.s.
è carina l'idea del libro ... pensaci!

Patrizia ha detto...

Anch'io amo l'attesa, i preparativi, la lista delle cose da fare, l'aria che si respira é frizzante.
La pizza é nella lista é una delle mie preperite insieme al baccalà fritto e l'insalata di rinforzo???? amata dai miei figli, strano ma vero.
Buona giornata
e...un ti và un caffé tra poco? vado a preparare la macchinetta per due;)

Patrizia ha detto...

ma ora che ci penso....perché hai lasciato Ischia????

Barbara Palermo ha detto...

Sarò breve (e ripetitiva...): MAMMA CHE BUONA!! E' da tanto che ci provo, ora tenterò anche la tua ricetta, perchè oltre ad essere buona, questa è anche molto molto bella, grazie!!

Precisina ha detto...

@manu e silvia: però vince il salato, decisamente! ciao belle :-)))

@denise: ehbbè, sarà che la strada è breve!

@onde: ma sai, il nascere è un caso, come disse la grande pupella maggio...che ovviamente saprai chi è :-) poi sì, immagino, firenze firenze, è la magia del mito, credo sia questo! ah, ti sento spesso un po' asettica sull'argomento 'tradizioni', volevo sempre chiedertelo, ma... questioni di famiglia (anarchica) o proprio di territorio? :-)))

@dolci a gogò: ehhhh, la sai lunga tu, che lo diciamo a fare!

@pizzicotto: davvero? per l'ultimo dell'anno? aspetta, ma tu non sei romana de roma, mi sfugge l'origine...

@jajòòò: guarda che, per ora, sei l'unico romano de roma che conosco... ed ora verrai a dirmi che in realtà il tuo papà è originario di... no eh?! due cespi belli grossi, altrimenti finisce che la pasta non regge! azz, uova di quaglia, fai una sorta di torta pasqualina rivista e corretta :-)))
pare che il tempo stia migliorando, che dici, gliela fà???

@fra: giro di bestia??? scusa, in che senso? :-O

@ross: ehhh, ma che ne vuoi sapere tu, polentun che non sei altro?! :-)))

@sorbyy: eh, appunto! questa sì che ti sazia alla grande, poi magari mi dirai :-)))

@dida: grazie!!! sì, proprio quell'atmosfera lì!

@mariluna: caffettino sempre, io porto due cantucci (appena fatti, impacchettati e spediti ai suoceri...non ti dico, alla posta, co' stò pacco che profumava, all'ora di pranzoooo)... inoltre, baccalà e insalata son serviti (giusto oggi)!!! uhm, potrei dirti che abbiamo lasciato ischia, semplicemente, per il lavoro di mio marito... ma sarebbe troppo semplicistico, appunto :-)))

@barbara: grazie, sì in effetti m'ha soddisfatta decisamente, ripieno intrappolato, ecco :-)))

JAJO ha detto...

Ciao Nadia, non preoccuparti: papà e mamma sono nati a Roma, come me :-D
Semplicemente mi piace da morire la pizza di Scarola (ho una zia napoletana, però, e la "colpa" di questa passione è la sua).
Pizza Pasqualina? in parte si, ma trovo che le uova di quaglia ci stiano proprio bene :-D
Hai visto che bei giorni di sole ?!? ^_^
Un bacione !!

Precisina ha detto...

Jajòòòòòò, scusa, t'ho letto soltanto adesso! Quindi, romano de roma, incredibileeee! Mi annoto le tue uova... e intanto il sole è andato via, brrrrrrrr!!! Bacio.