mercoledì 9 dicembre 2009

Il Natale, gli antipasti e le riflessioni postume


E quindi sarei qui a fare colazione, con questo commovente babbà casalingo che, bè sì, fa anche un po' da souvenir del luuungo ponte dell'immacolata (stata ad ischia, visto gente, fatto cose, assaggiato di tutto). Anzi appunto, data la vergognosa abbondanza di cibo ingerito (in meno di quattro giorni, ma com'è posssibile?! :)), definiamolo pure un doveroso bottino di guerra che così, magari, rendiamo meglio l'idea! Precisazione: mai preparato il babbà in vita mia, a dirla tutta, tre (compresa questa qui della foto) le ricette passate sotto il mio naso che varrebbe la pena incorniciare ed appendere in bella mostra nella propria cucina, uff, dovrei soltanto decidermi a telefonare, chiedere, annotare, uhm già, com'è che ancora non l'ho fatto? Molto poeticamente, immagino si tratti di un profondo desiderio, mica tanto recondito, di preservare (dall'autoproduzione selvaggia) almeno quelle due o tre cosine che rappresentano anche un non so che di mistico. Il babbà per esempio, dove il nervo della guerra, la cartina tornasole, la chiave di svolta per ottenere quella famosa mollica fragrante ed umidissima, ecco, spiacente per chi magari s'era illuso del contrario, ma non è assolutamente nelle abbondanti cucchiaiate di rum! Signori miei, o' babbà dev'essere già umido di suo! E già che ci siete, facciamo pure che non mi svelate alcun segreto, ricetta, trucchetto... che la sottoscritta vuole continuare a viverlo così, misticamente. E poi volete mettere la coccola del regalo che non t'aspetti, la colazione del post-vacanze che davi già per triste e riciclatissima e invece...

Detto questo (aggiungendo anche mille scuse per chi non sono riuscita nemmeno a salutare, ehm sì, tipo la zia che oltretutto mi legge fedelmente tutti i giorni, nipote degenere lo so, ma tanto tra poco sarò di nuovo lì sullo scoglio per cui ari-preparate i roccocò e, nojo, vedremo seriamente di farci perdonare :)), nel caso non si fosse ancora capito, per oggi fornelli spenti, forno a riposo e faremmo decisamente il punto della situazione, alla luce di quel che s'è mangiato, adocchiato, approvato, insomma un piccolo collage d'idee messe insieme per l'annosa questione antipasti-di-natale:

- alici su foglia di limone, ricetta rubata al ristorante Montecorvo (ihihih, oltre al meraviglioso coltello con impugnatura troppo fotogenica per passare inosservata e quindi, chiesto sfacciatamente in dono in cambio dei 5 euri di resto e che, manco a dirlo, vedrete passare su questi schermi, bè, non appena ci sarà qualcosa da tagliare): molto semplicemente, alici freschissime, aperte a libretto, disiliscate, arrostite per un attimo con un filo d'olio e poi bagnate con del succo di limone. Per servirle, foglia di limone, alice, poco peperoncino e stuzzicadenti per fermare il tutto.

- spicchi di carciofi cotti alla brace (immagino che il grill del forno possa soddisfare ugualmente le nostre esigenze) e farciti con un trito di carne già rosolato in padella, cubetti di formaggi di quelli saporiti, tipo auricchio per intenderci e se riuscite a trovare l'equilibrio giusto, è pure finger food (a proposito, eliminate le foglie esterne più dure così da poter mangiare proprio tuttotutto :-)).

- girelle di (pasta di) pizza farcite con la scarola, quella solita, ripassata in padella con aglio, olio, peperoncino, uvetta, olive di gaeta e pinoli tostati. Ovviamente sì, il piatto forse più rappresentativo del natale napoletano, anche qui, in versione-sbocconcellamento e quindi già porzionato, pratico da mangiare tra un calice di prosecco e tante chiacchiere in libertà.

- tocchetti di capitone, eviscerato, lavato, ben asciugato, poi infarinato, fritto e credo sia davvero superfluo fare pubblicità al connubio con le bollicine di cui prima, superfluo no?! :-)

- frittelle di baccalà e pasta cresciuta, ovvero la comodissima pastella di farina e acqua frizzante con aggiunta di liveito di birra, mediamente densa, arricchita di baccalà sbriciolato e poi tuffata a cucchiaiate in olio ben caldo. Nota di servizio: prepararne in abbondanza, previsto saccheggio spudorato.

- insalata di rinforzo al bicchiere, niente di più (e niente di meno :-)) che piccoli bicchierini in plastica, trasparenti, adatti a contenere una bella cimetta di cavolfiore ancora al dente, un'oliva, un'acciuga sott'olio, un tocchetto di melanzana croccante, una lieve punta d'aceto e... vai di cucchiaino ;-).

P.S. va da sè che la lista, qui, potrebbe soltanto crescere, anzi, m'aspetto vivamente di leggere anche le vostre idee in bonus, ma sì insomma... "che vi siete mangiati stò weekend?" :-)

3 commenti:

Alem ha detto...

adoro l'insalata di rinforzo!!!
ma me la dai la ricetta precisa??

Precisina ha detto...

@alem: sono tornata indietro di un anno :)) http://mammachebuono.blogspot.com/2008/12/il-baccal-con-linsalata-di-rinforzo.html
p.s. diciamo che cavolfiore, acciughe e sott'aceti vari, ti auguro fortemente di avere delle ottime scorte di verdurine sott'olio, di quelle belle croccanti, fatte in casa...ecco, un piatto che ruota intorno a poche materie prime, tutte riconoscibilissime e che, ovviamente, più buone sò... :))

Max ha detto...

Sono commosso anche io al pensiero del babbà casalingo.