Non sapevo bene come chiamarla - basterebbe forse descriverla, quello sì - ed ecco quindi che ho finito per prendere in prestito una delle tipicissime genialate firmate
Gabriele Bonci,
er principe der lievito romano... perchè non so se siete mai arrivati da lui verso ora di pranzo/cena e magari c'avete trovato la pizza
'sensazione di lasagna', tanto per dire. Buonissima, con tutti quei sapori caratteristici e connotanti... della lasagna, appunto. Assaggiate, socchiudete gli occhi e la sensazione è esattamente quella lì, nè più nè meno. E quindi, siccome c'avevo (sor)riso su, ma anche riflettuto quanto basta, colgo al volo l'occasione della (mia) torta-cannolo per rubargli questa cosa del 'nome' fortemente evocativo (
nel senso, della familiarità con ciò che evoca) e la ricetta è quella del cannolo siciliano classico, trovata
qui (
con piccolissime variazioni sul tema, ma robetta talmente minima che nemmeno ci si fa caso). Per cui sugna (
ed io che pensavo che quest'anno, glissando la parentesi pastiera, glissavo pure l'opzione sugna semi-utilizzata e lasciata a morire in frigo... perchè è così che andrà a finire), marsala, aceto, poco cacao... nel caso non ve ne foste accorti, la sfoglia (
anzi, la scorcia) dei cannoli è particolarissima, un po' scura, profumata all'inverosimile, croccante (
e infatti il cannolo andrebbe rigorosamente farcito un attimo prima dell'assaggio), solo che m'ero impuntata sulla questione
"e se facessi tutto come da ricetta e poi, invece di friggere, stendo nello stampo ed infilo direttamente in forno??!!". Si sappia, l'operazione è agevole, potete tranquillamente provarci, abbiate la cura di stenderla davvero sottile ed il gioco è fatto. Per boh, sarà pure che, friggendo, il gusto in generale prende nuove forme e consistenze... ad essere sincera fino in fondo, l'avrei trovata pocopoco pesantina e stucchevole. E sicuramente non friabile, ma più compatt
-ina... vabbè, giro di parole per dire che, al secondo giro, c'è scappata una pasta brisée classica, senza zucchero ed il risultato m'è piaciuto decisamente di più. Ma comunque, nel caso, tenetemi informata! :))
Un cannolo buonobuono a Roma?Quello di
Cristalli di Zucchero non è affatto male, ancora meglio quello di
Ciuri Ciuri... ma anche sull'argomento, manco a dirlo, tenetemi informata! ;-)
Ed i lettori mi tengono giustamente informata... segnalandomi, anzi, segnalando a noi tutti i magnifici cannoli del bar
Mizzica (
ok appuntato in agenda, con priorità alta).
Torta (sensazione di) cannolo sicilianoper la base:250 g di farina35 g di strutto20 g di zucchero semolato1 uovo un pizzico di sale7 g di cacao amaro30 g di Marsala secco30 g di aceto bianco per farcire:500 g di ricotta di pecora freschissima300 grammi di zucchero 1 pizzico di cannella macinata1/2 stecca di vaniglia75 g di gocce di cioccolato fondente4 scorzette di arance canditegranella di pistacchi per guarnirePer la crema di ricotta (da fare un giorno prima): sgocciolate la ricotta in modo da eliminare la maggior parte di siero. Lavoratela accuratamente con lo zucchero, lasciate riposare per un’ora e, quindi, setacciatela. Unite la cannella, il contenuta della 1/2 bacca di vaniglia, le scorzette di arancia candita finemente tritate e le gocce di cioccolato fondente. Coprite e lasciate riposare in frigorifero per 24 ore.
Per l'involucro: con l'aiuto di un mixer da cucina (potete anche fare tutto a mano, oppure con un'impastatrice, però secondo me il mixer è davvero perfetto:)), mescolate farina, zucchero, cacao e sale. Aggiungete lo strutto ed amalgamate bene, unite quindi l'uovo e, continuando a frullare, aggiungete il Marsala e l’aceto: otterrete un impasto morbido, ma abbastanza consistente e non colloso. Formate una palla, appiattitela leggermente, avvolgetela nella pellicola da cucina e lasciate riposare in frigorifero per almeno un’ora. Quindi, stendete ad uno spessore di 2-3 mm (se serve, aiutatevi con poca farina per non fare attaccare l'impasto al mattarello, l'ideale sarebbe stenderlo tra due fogli di carta da forno) ed utilizzate per foderare uno stampo da 24 cm di diametro, leggermente imburrato ed infarinato. Praticate dei fori con i rebbi di una forchetta, coprite con un foglio di carta da forno, sistematevi sopra dei legumi secchi (oppure le perle di ceramiche per uso pasticceria, ma anche uno stampo più piccolo, l'importante è far peso in modo che la base, cuocendo senza farcitura, non si gonfi). Cuocete a 180 gradi per 15 minuti, quindi estraete, eliminate la carta da forno con i legumi (o ciò che avrete utilizzato) e lasciate asciugare in forno ancora dieci minuti. Estraete e lasciate raffreddare completamente. Conservate in frigorifero fino al momento dell'utilizzo. Farcite con la crema di ricotta solo un attimo prima di servire e completate spargendo la granella di pistacchi su tutta la superficie della torta.
Nota: se, invece, preferite una normale pasta brisée, rigorosamente non zuccherata (io, col senno di poi... penso seriamente di preferirla), la ricetta precisa ed infallibile la trovate
qui. :))