Oddio,
proprio sotto casa... ci son voluti circa venti minuti (
a piedi,
velocità di crociera: sostenuta, pant pant!), con i relativi
venti minuti per il ritorno... questi ultimi, leggermente più
sofferti dei precedenti, causa...
impossibilità a contenersi con gli acquisti (
vige il motto "ormai-ci-sono-e-mica-ci-ritorno-domani"). Ecco, nemmeno il
pensiero della strada da
ri-percorrere con le
bust-one di carta
riciclata/riciclabile... ma diciamo che, superata la
fondamentalissima questione del
quanto-dista-biopolis-da-casa-di-precy, a questo punto, parlerei volentieri di
Biopolis e... del fatto che ce ne fosse
uno più o meno in zona, in realtà, me
ne aveva già accennato un'amica
blogger, subito dopo il trasloco... una sorta di
comitato di benvenuto di
quartiere! Ma dovevo aver completamente
rimosso l'informazione (
annebbiata, forse, dalle delicatessen firmate Zio d'America che, invece, è decisamente sotto casa!). E così, mi son ritrovata a passare dalle parti di
Biopolis per puro caso. E soltanto pochi giorni fa!
Primissimo impatto: sicuramente
il profumo! Lo stesso, assolutamente identico a
quello (altamente identificativo) che fa tanto
erboristerie &
co. E più t'avventuri
(curiosamente) tra corsie e scaffali vari, più il profumo diventa assolutamente pregnante: odore d'erbette, di miscele da tè... segue a ruota,
l'atmsofera! Neppure
l'ombra dei (
soliti) commessi stressati, un tantino apatici... al contrario, avrei nettamente percepito una sorta d'allegria generale (
pure un po' contagiosa... che il bio faccia bene davvero?!), vagamente sul genere
hippy (
genere che contraddistingue, tra l'altro, anche la tipologia di clientela... anzi, direi che gli attuali
clienti di questi
posticini qui potrebbero essere distinti, fondamentalmente, con due etichette sociali (
ahh, quanto amo le etichette!!!): quelli profondamente consapevoli e che restano lì per ore, leggono tutte le etichette,
etc etc... e quelli che, di consapevolezza, ne hanno piuttosto un'altra ed è che
fare la spesa da
biopolis è decisamente
"in"... che poi,
cosa significherà ecosostenibile, bohhh?). Per la cronaca: nel corso della mia
incursione biologica, incontrate entrambe le
tipologie :-) ...ma la sottoscritta si
auto-esonera dall'
etichettatura di cui prima per mantenere, diciamo così, una certa neutralità da
cronista :-) ... tornando, invece, ai commessi: ci credete che
l'addetto al
banco del pane s'è preso giusto il tempo di raccontarmi
vita, morte e miracoli d'ogni singolo
semino (di zucca/girasole/lino...) presente nei vari
pani lì esposti?!
Pani che costano (in media) 4 euro al chilo ma, biologico a parte (
vabbè, non lo ripetiamo più, da biopolis è tutto biologico e, molto spesso, anche biodinamico ed equosolidale)... c'è che sono decisamente più saporiti dei comuni
pani da supermercato! Ed avrei anche fatto
due conti veloci: volendone preparare un esemplare simile a casa, tenendo presente che
farina di soia-segale-farro non costano esattamente quanto la comune (farina) 00 (a marchio GS, magari), senza dimenticare i vari semini (di zucca/girasole/lino...), assolutamente imprescindibili, aggiungendo i costi accessori e, bè, il tempo... considerando, poi, che, quello di
biopolis, è a lievitazione naturale, non saprei, voi che dite? Poi,
cavolo, aveva un profumo talmente buono... insomma, l'abbiamo preso e senza l'ombra di rimorso alcuno,
ohhh! E
d ecco che ci siamo arrivati (
stavate per dirlo tutti, lo so): da biopolis, è tutto più caro (anche se 'caro', per me, significa superiore al valore reale dell'oggetto... quindi andiamoci piano con gli aggettivi). Diciamo, più costoso?! Ma immagino (anzi, spero) che le motivazioni siano talmente ovvie (
costi di produzione, standard di qualità, controlli, fattore rarità, etc etc). E poi il sapore (chi mi sa dire quanto vale il sapore?). Premessa: alla fin fine, sarei di
quelli che prendono le cose sempre
un po' con le pinze, soprattutto se oltre a trattarsi di
roba etica, corretta... si tratta anche di fenomeni (appena un po') di tendenza. Posto questo (
della serie, ognuno faccia un po' le proprie scelte/indagini/calcoli... soprattutto, converrebbe sempre informarsi bene sul produttore), mi viene in mente un esempio (
su tutti):
le uova! Non venitemi a raccontare che
il sapore è lo stesso (
di quelle delle galline in batteria). Perchè, davvero, non lo è. E vale anche per il sale (quello vero), il burro (quello vero), lo zucchero di canna, la frutta secca (avevo accennato a delle meravigliose
mandorle siciliane tostate). Senza contare (
anzi no, contiamola!) la
lattuga, quotata 3 euro e 50 al chilo... ma il
problema è che ti seduce già dal colore, 3001 sfumature diverse, quasi impercettibili, eppure ci sono proprio tutte: 3001 esatte! E nelle mie
bust-one della spesa, come sempre, un vasto assortimento di
farine,
ma anche yogurt (
che sa di yogurt e basta!),
frutta secca (e non solo... considerato che sgranocchiare una mela con la buccia è un qualcosa che mi dà, sinceramente, gioia!!!),
lieviti, zucchero demerara, sale, con la partecipazione di
topinambur e
patate rosse (poi vedremo cosa farci!).
Ops, dimenticavo... anche dei
biologicissimi bocconcini di pollo
per amici a 4 zampe... perchè, in effetti, quel giorno che ci siamo ritrovati con biopolis davanti, stavamo (
soprattutto) cercando il nuovo veterinario, per cui... :-)
Precy, Biopolis non lo conosco perche' non mi sembra di averne sotto casa..... invece sottocasa ho naturasi....che non e' nemmeno troooooppo distante da te.... mi sembra che si assomiglino molto... o no? Trovo anche io che siano piuttosto costosi quindi non ci vado sempre ma effettivamente i sapori sono.... diversi!!! Raffaella
RispondiEliminaCiao Raffa, da naturasì non ci sono ancora stata... comunque sì, sono la prima a dire che la spesa di tutti i giorni, alla fine, sia soprattutto quella degli iper-mercati and co., per tutt'una serie di motivi... però se scelgo di prendere (una tantum... ma anche qualcuna in più) lo yogurt che costa 3 volte quello della todis (ah sì?!) non è che poi mi sento necessariamente in colpa, anzi... tanto per dire, non è che subito dopo scappo a farmi un paio di manolo blahnik :-))) mi dà più gioia lo yogurt (che sa di yogurt) che le manolo... strana ragazza?! baciobacio, N.
RispondiEliminai cibi biologici non potranno mai costare come gli altri, perché essendo più difficili da produrre se ne fanno di meno ed è normale che il prezzo sia più alto. però è vero, il sapore è tutto un altro! questo mese non ho potuto comprare il mio solito burro dal produttore biologico perché non ha potuto consegnare, ho preso quello del supermercato e solo al colore erano abissalmente diversi! :(
RispondiEliminaper non parlare delle mele, che perfino quello scetticone del moroso mi ha detto: "queste mele sono più brutte di quelle del supermercato, ma sono molto più buone!"
io purtroppo non ho un supermercato bio vicino a casa, per molte cose mi arrangio col fantastico gruppo d'acquisto e ne sono felice.
per le patate rosse, posso suggerirti una ricetta copiata da un vecchio sale e pepe?
le fai bollire per un po' (lavate ma con la buccia), in modo che siano più morbide, ma ancora sode. poi con la mano (aiutandoti magari con uno strofinaccio) le schiacci al centro, devono essere solo un po' schiacciate, ma non spappolate. le metti su una teglia, olio, sale e in forno per 20 minuti. io le offro di tanto in tanto agli ospiti e ci faccio sempre un figurone, perché sono buone e inusuali
Qui a bologna biopolis non c'è ma spesso io mi fermo da naturasì soprattutto per comprare farine, cereali, miele, marmellate...frutta e verdura le trovo eccessivamente care (buonissime ma davvero troppo costose) così cerco di andarle a comprare al mercato che tanto costano come al super ma almeno hanno un sapore!
RispondiEliminaUn bacio
fra
che bella spesina.
RispondiEliminaPure io ho il NAutra Sì e dipende dagli articoli, ma mi trovo molto bene.
Bio-CHE !?!?!?!?!
RispondiEliminaDiciamolo: ci vai per sentirti "IN" hahahahahaha
Propro da Precy la distinzione tra CARO e COSTOSO :-D
Un po' fuori mano per me, altro che 20 minuti a piedi.... ma se capito in zona.... :-D
Che fortuna!!!
RispondiEliminaIo per prendere alimenti naturali devo venire a Roma oppure a Viterbo, entrambe i casi mi devo fare 40 minuti di macchina
Ciao
qui da noi c'è solo il natura Sì che però è tristissimo, infatti io vado nel mio negozietto-bioforno di fiducia che x fortuna è a due passi due da dove lavoro e mi ci riempio tutto il mega cesto della bici! eppoi c'è sempre l'orto del babbo e i Gas!la differenza si sente eccome! non riesco + a usare il burro non bio, sembra finto!
RispondiEliminai negozi bio secondo me hanno cose che non sempre trovi da altre parti; sul gusto a volte è vero che sono molto diversi, a volte sono perfettamente uguali ai non bio e costano molto di più.
RispondiEliminaciao!
ottima spesa ;)
RispondiElimina@lise: belli i gruppi d'acquisto!!!
RispondiEliminap.s. le servi con la buccia (visto che è biologica!!!), giusto?
@fra; ovvio che tocca fare due calcoli (=scelte=rinunce) ed è interessante notare chi dà la priorità a cosa :-) ultimamente, io, sono molto per olio e vino, per esempio :-)
@blunotte: soddifatta anch'io, ci ritorno presto...
@jajo: magari potrebbe allettarti sapere che ci sono vari stuzzicchini da assaggio... ah, ecco, vediamo un po' com'è stò tarallino bio!!! mmm, aspetta, non sono ancora sicura di avre percepito il finocchietto, ne provo un altro... :-)))
@sorbyy: opterei per una spesona-gran-riserva, ce l'hai una dispensa bella grossa?
@giò: in che senso 'tristissimo'? come atmosfera, tipo discount?
@le franc buveur: come dicevo, c'è tanto di modaiolo in tutto il fenomeno in sè... ogni acquisto (considerato il prezzo) andrebbe ponderato e valutato con criterio (chi è il produttore? etc etc), proprio per evitare spiacevoli soprprese... ad ogni modo, posto che il bio sia bio, non è più una questione di prezzi, ma nemmeno di sapore... è soprattutto una scelta di vita :-)
@lo: ecco, tu che avresti preso? curiosa.
E' una bella fortuna avere tutto questo ben di Dio alla portata di bicicletta...A Cremona non c'é .
RispondiEliminaCiao
Germana
tristissimo come atmosfera, è buio, il banco dei salumi e formaggi sfornitissimo e non parliamo dei commessi ....
RispondiEliminacon la buccia, sìsì
RispondiEliminaCiao.
RispondiEliminaA Roma, c'è anche la possibilità di ricevere a casa i prodotti da agricoltura biologica - o BIO che dir si voglia - acquistandoli comodamente on-line su <a href="http://www.sceglibio.it>sceglibio.it</a>. Solo prodotti italiani in filiera corta e di alta qualità -a prezzi "ragionevoli" (per quanto può essere ragionevole il bio). Io mi ci trovo bene, soprattutto perchè consegnano a casa nel tardo pomeriggio- sera e pago comodoamente con il pos alla consegna!